Sei all'interno di >> :.: Città invisibili |

Lentini resistente: 25 aprile, per non dimenticare

La memoria storica dei partigiani lentinesi che hanno lottato con coraggio e determinazione per il riscatto dell’Italia.

di Elio Magnano - domenica 20 aprile 2025 - 865 letture

Ringrazio vivamente Giro di vite perché ha deciso di pubblicare, in occasione della celebrazione dell’80° Anniversario della Liberazione, i profili biografici dei partigiani lentinesi che hanno combattuto in Italia e all’estero contro i nazifascisti.

Questo lavoro è stato possibile grazie alla ricerca puntigliosa del nostro amico Silvio Breci, stimato e noto giornalista. Io mi sono limitato solo a poche correzioni e integrazioni. È stata ricostruita, in modo sintetico, la memoria storica dei partigiani lentinesi (per l’esattezza 44) che hanno lottato con coraggio e determinazione per il riscatto dell’Italia.

Questa memoria va custodita. Bisogna fare di tutto perché essa divenga strumento di formazione di coscienze consapevoli e di trasformazione della società nel solco tracciato dalla nostra Costituzione. Non è facile, soprattutto di questi tempi in cui tutto viene messo in discussione: l’unità del Pase con l’autonomia differenziata, il ruolo del Parlamento con il “premierato” spinto, che concentra il potere nelle mani di un uomo (o una donna) solo al comando, la riduzione dei diritti civili e sociali attraverso l’affermarsi di una visione autoritaria dello Stato. Noi dobbiamo, invece, ripartire dalla Costituzione che è il fondamento della nostra Repubblica democratica fondata sul lavoro.

Concludo con tre riflessioni. La prima. I meridionali e, soprattutto, i siciliani hanno aderito convintamente e massicciamente alla lotta di liberazione, alla quale hanno partecipato, secondo la maggior parte degli storici, almeno ottomila partigiani siciliani. La numerosa presenza di partigiani lentinesi lo conferma.

La seconda. Dopo la crisi della Prima Repubblica, sono aumentati i tentativi di denigrare la Resistenza. Essa – secondo la vulgata di destra – sarebbe divisiva perché non ci sarebbe una memoria condivisa. Per la verità, non la memoria, ma i valori dovrebbero essere condivisi. Invece, caso unico in Europa, il valore dell’antifascismo è considerato oggi un valore di parte. Come se la Resistenza fosse stata monopolio della sinistra. Non è così. Le prime formazioni partigiane furono costituite da militari appartenenti all’esercito, alla marina, all’aviazione, alla guardia di finanza, ai carabinieri. Ne troviamo parecchi anche tra i partigiani lentinesi. Le motivazioni che animarono la lotta partigiana furono delle più diverse. La maggior parte dei partigiani non aderivano a nessuna precisa ideologia. Erano mossi soltanto dalla volontà di porre fine alla guerra e di liberare la Patria dall’oppressione nazifascista. Non tutti i partigiani furono comunisti. Ci furono tanti cattolici, socialisti, azionisti, liberali e persino monarchici.

La terza e ultima osservazione. Si reclama spesso il rispetto e la pietà per tutti i morti dell’una e dell’altra parte. Certo, non può essere diversamente, ma diverso deve essere il giudizio. Senza dimenticare chi stava dalla parte giusta e chi stava dalla parte sbagliata. In questo senso, ci può aiutare un pensiero semplice ma efficace di Italo Calvino.

“Dietro il milite delle Brigate nere più onesto, più in buona fede, più idealista, c’erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l’Olocausto; dietro il partigiano più ignaro, più ladro, più spietato, c’era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio giusta in senso assoluto, che di queste non ce ne sono”.

W la Resistenza, W il 25 Aprile

Elio Magnano, presidente ANPI, sez. “Luigi Briganti”, Lentini


Nello speciale dossier foto e documenti.



- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -