Addio a Pierre Marietan pioniere dell’ecologia del suono

Addio a Pierre Marietan, musicista, compositore, pioniere di una nuova disciplina ambientale/sociale quale l’ecologia del suono
Ho avuto la fortuna di passare molto tempo assieme a Pierre Marietan e agli altri partecipanti durante i raduni che organizzava annualmente tra le Alpi, in riva ai laghi, nelle piccole città della Svizzera, durante i convegni sull’ecologia sonora in giro per l’Europa, o quando passava da Milano e si camminava moltissimo, osservando, ascoltando ogni cosa. Per lui ascoltare l’ambiente in ogni suo frammento era la base per l’approfondimento sonoro: una dimensione che poteva trasmettere pienamente attraverso la sua esperienza di compositore erede della scuola di Pierre Boulez e altri grandi nomi. Il suono, le sonorità diversificate (anche tramite la realizzazione di installazioni acustiche) hanno caratterizzato in parte le sue numerose composizioni. La sua formazione musicale era completa grazie anche a un passato di cornista presso le orchestre sinfoniche e, in seguito, di cultore del corno delle Alpi col quale a volte si esibiva.
Lo studio della ricezione del suono in relazione all’ambiente lo induceva a sperimentare diverse modalità di ascolto come quando, durante i simposi, si andava in giro con gli occhi bendati per avvertire impatti inusuali come la vibrazione dell’acqua in riva al lago senza sapere dove ci si trovava; o quando ci si concentrava in gruppo per diversi minuti su ciò che perviene all’orecchio in un luogo di natura, o in una piazza urbana suscitando la curiosità dei passanti. O anche quando, al termine dei rilievi, ci si riuniva in situazioni di convivialità e conversazione sempre distesa: Marietan riusciva a far esprimere ognuno a proposito dell’esperienza appena vissuta. L’ascolto come dimensione che va costantemente esercitata, preservata quasi attraverso una sua scomposizione; secondo un aspetto della comunicazione sempre più trascurato nella società attuale afflitta da marasma fonico continuo.
Ho avuto modo di osservare da vicino le sue capacità di educatore qualche anno fa, a Montbazin piccolo Comune francese dove Marietan amava scrivere, comporre, organizzare eventi quando non aveva impegni in giro per il mondo o a Parigi dove a lungo aveva diretto il Laboratorio urbano/acustico della scuola di architettura La Villette da lui stesso fondato nel 1979. In estate accoglieva i bambini della cittadina educandoli all’ascolto analitico attraverso differenti prove di emissione e ricezione del suono vocale. Notevole come questi ragazzini restavano attenti, silenziosi pur senza che nessuno li avesse indotti a tacere! [1]
La sensibilità verso la dimensione acustica di uno spazio si accompagna a quella nei confronti della viabilità, della qualità di vita. Marietan testava tutto di un luogo che ancora non conosceva: l’inquinamento sonoro, dell’aria, i comportamenti stradali, così come anche la piacevolezza di spazi particolarmente vivibili. Un ecologismo il suo diverso rispetto agli approcci tipici: di contatto diretto con l’ambiente (non solo ideologico) attraverso i propri sensi, la propria esperienza culturale, artistica, umana.
Questo articolo è stato diffuso anche da Fana.one.
[1] Vedi su Girodivite: L’Europa delle piccole città.
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