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Sanremo: Secondo ChatGPT vince Brunori Sas

Mattarella ha detto di Craxi ma, per ora, nulla su presidenza Rai – Citynews lancia BruxellesToday – Nuovo direttore a Il Tirreno – Pasticcio Generali-Messaggero – Giubileo della comunicazione

di Adriano Todaro - mercoledì 29 gennaio 2025 - 587 letture

IL TIRRENO CAMBIA DIRETTORE – Dall’1 febbraio prossimo, Cristiano Marcacci lascerà il posto di direttore responsabile al Tirreno di Livorno. Lo dirigeva dal 2 febbraio 2024. Al suo posto tornerà a dirigerlo Cristiano Meoni che era stato direttore dal luglio 2023 all’ottobre 2024 direttore anche della Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara. I quotidiani facevano tutti parte dei quotidiani locali della Gedi, poi venduti alla Sas. Oggi sono di proprietà della Sae di Alberto Leonardis.

CITYNEWS LANCIA BRUXELLESTODAY – Continua la marcia di Citynews, fondato nel 2010 con l’obiettivo di costituire una rete di giornali locali online. Oggi questa rete esiste e funziona. Da Milano a Sassari, da Treviso a Catania, da Monza a Forlì, tutta Italia è “coperta” da Citynews. Attualmente le edizioni sono 56 e in più c’è il quotidiano nazionale Today.it. In tutto lavorano per Citynews 300 giornalisti, tra dipendenti e freelance, coordinati da 14 direttori responsabili. E così a Citynews hanno pensato che fosse necessario guardare fuori dal nostro Paese ed ecco creata una nuova testata: BruxellesToday. Coordinati da Dario Prestigiacomo, la nuova redazione è composta da giovani giornalisti. BruxellesToday sarà scritto in francese.

SANREMO: ECCO I VINCITORI SECONDO AI – L’11 febbraio inizierà il festival di Sanremo e sino al 15 febbraio la manifestazione nazional-popolare per eccellenza bloccherà il nostro Paese. Non ci saranno, per quei giorni, i morti a Gaza o in Ucraìna, non ci saranno i migranti o i morti sul lavoro nelle nostre fabbriche. Tutto sarà sospeso. Sospeso in attesa del nome del vincitore o vincitrice del Festival. Secondo il signor Algoritmo ChatGPT – che ha elaborato una classifica che in pratica ricalca quella dei favoriti dei giornalisti – i possibili vincitori sono: 1) Brunori Sas – L’albero delle noci; 2) Simone Cristicchi – Quando sarai piccola; 3) Giorgia – La cura per me; 4) Lucio Corsi – Volevo essere un duro; 5) Achille Lauro – Incoscienti giovani. Secondo le agenzie di scommesse (i cosiddetti bookmaker), i favoriti per la vittoria sono: 1) Giorgia a quota 5.00; 2); Elodie a quota 6.50; 3) Achille Lauro a quota 7.00; 4) Olly a quota 9.00; 5) Irama a quota 10.00.

GIUBILEO DELLA COMUNICAZIONE – Nell’ambito del Giubileo della comunicazione, c’è stata una interessante intervista di Ferruccio De Bartoli al cardinale Matteo Maria Zuppi. Il cardinale ha parlato di tante cose, dalla fragile tregua in Palestina alla guerra in Ucraìna, dalla deportazione degli immigrati Usa alla posizione della Chiesa sul fine vita. E non ha tralasciato anche gli abusi avvenuti nella diocesi di Bolzano-Bressanone. Per quanto riguarda giornalisti e comunicazione, il cardinale ha parlato dell’importanza di ritornare ai principi del Codice deontologico dei giornalisti, al rispetto della verità, ma anche alla «necessità di dire le cose con rispetto, senza scendere sotto il livello di guardia dell’umanità… Il contesto attuale è dominato dagli algoritmi, l’algoritmo è invisibile, non neutro…. Siamo nell’era dei potentissimi oligarchi e della comunicazione inquinata delle fake news, ma anche da un’inclinazione alla brutalità e all’odio». I servizi giornalistici che arrivano dagli Usa, con gli immigrati portati in catene? «Un’immagine così – ha detto il cardinale – come cristiani, ci deve irritare istintivamente. C’è un problema di dignità, rispetto, attenzione all’altro. Stiamo perdendo in umanità».

PASTICCIO GENERALI-MESSAGGERO – Volete un esempio del conflitto d’interesse? Dunque, partiamo dal quotidiano Il Messaggero, quotidiano che ha 146 anni di vita di proprietà, dal 1996, di Francesco Gaetano Caltagirone proprietario anche de Il Mattino, Il Gazzettino, Corriere Adriatico, Nuovo Quotidiano di Puglia e di Leggo (free press). Caltagirone è proprietario per il 6,2% di Assicurazioni Generali. Il 18 gennaio scorso il quotidiano romano pubblica due pagine con questi due titoli: “La fine delle Generali” e “Generali-Natixis all’esame del Cda, ma i soci pronti alle contromosse” che non sono altro che un giudizio negativo sull’accordo tra Generali e i francesi di Natixis. Anche un altro quotidiano di Caltagirone, il Mattino si schiera, ovviamente, dalla parte delle Generali. Il 18 gennaio 2025, l’Ufficio Stampa delle Generali scrive a Guido Boffo, direttore del Messaggero: «Quanto pubblicato (addirittura con tre articoli nella stessa edizione) dal giornale di proprietà dell’ingegner Caltagirone in riferimento a un accordo tra le stesse Generali e Natixis, contiene affermazioni non rispondenti al vero e pertanto gravemente lesive dell’immagine della società, del Consiglio di Amministrazione e del management». L’ufficio Stampa continua ricordando che Caltagirone è azionista delle Generali e che questo fatto non viene ricordato negli articoli del giornale, «venendo meno ai principi elementari rilevanti nei casi di conflitto di interessi e, comunque, alle disposizioni del Testo Unico dei Doveri del Giornalista». Il 20 gennaio Il Messaggero ha pubblicato la lettera di Generali (“Generali e l’operazione Natixis”) nella pagina “Commenti, opinioni e lettere”, senza risposta.

PARALISI ALLA VIGILANZA RAI – Quello che sta avvenendo per la nomina del presidente CdA Rai ha qualcosa che si può definire solo con un termine: prepotenza! La prepotenza del centrodestra che da mesi fa mancare il numero legale per imporre il proprio candidato: Simona Agnes. Per legge è la Vigilanza, con una maggioranza qualificata dei due terzi, a decidere chi sarà presidente del Cda della Rai. Due terzi proprio affinché possa risaltare una figura di garanzia a beneficio dei telespettatori e non dei partiti. Eppure questo non avviene. La destra diserta la votazione con un atto di arroganza. A questo punto in tanti si sono appellati al presidente della Repubblica affinché intervenga nei confronti delle destre. Per ora Mattarella non ha risposto mentre ha trovato il tempo d’intervenire su Craxi: «Bettino Craxi è stata una personalità rilevante degli ultimi decenni del Novecento italiano. Parlamentare italiano ed europeo, Segretario del Partito Socialista Italiano per oltre un quindicennio, Presidente del Consiglio dei Ministri, ha impresso un segno negli indirizzi del Paese in una stagione caratterizzata da grandi trasformazioni sociali e da profondi mutamenti negli equilibri globali…». E la sua latitanza per sfuggire alla giustizia? Ecco come se la cava, a fine discorso, il presidente della Repubblica: «La crisi che investì il sistema politico, minando la sua credibilità, chiuse con indagini e processi una stagione, provocando un ricambio radicale nella rappresentanza. Vicende giudiziarie che caratterizzarono quel burrascoso passaggio della vita della Repubblica». Siamo o no il Paese dei Bizantini?


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