Sei all'interno di >> :.: Primo Piano | Attualità e società |

Risvegli dal coma in Campania: "RITORNO"

l’associazione Gli Amici di Eleonora ha promosso la Prima settimana dei risvegli dal coma in Campania in collaborazione con il FOAI e l’Associazione Gli Amici di Luca di Bologna....inaugurato in Campania il CENTRO ASSISTENZA FAMIGLIE IN CAMPANIA servito dal numero verde 800 123973....

di Enzo Maddaloni - mercoledì 8 ottobre 2008 - 4925 letture

L’associazione GLI AMICI DI ELEONORA onlus Info: www.gliamicidieleonora.com nell’ambito della 10a GIORNATA NAZIONALE DEI RISVEGLI organizzata da “GLI AMICI DI LUCA” di Bologna www.amicidiluca.it ha promosso ed organizzato in Campania dal 19 al 28 settembre 2008, in collaborazione il FOAI - Campania ed altri soggetti sociali ed istituzionali LA PRIMA SETTIMANA DEI RISVEGLI IN CAMPANIA.

Un programma intenso di incontri, manifestazioni e dibattiti per porre in evidenza la mancanza assoluta di strutture idone ed in particolare CASE DI RISVEGLI in Campania che obbliga oggi i pazienti ed i familiari a migrare fuori regione con grandi costi sociali e familiari.

Il 19 settembre 2008 ore 11,00 è stato inaugurato (anche) in Campania il NUMERO VERDE 800 123973 per aiutare ed orientare le famiglie.

Lunedì 22 settembre 2008 ore 11,00 presso il Caffè GAMBRINUS a Napoli è stata presentata la proposta di legge nazionale sull’assistenza alle persone colpite da coma e gravi cerebrolesioni.

Infine, oltre 400 persone hanno assistito sabato 27 settembre ad Eboli e domenica 28 settembre a Salerno al bellissimo spettacolo tetrale allestito dalla Compagnia Tetrale de Gli Amici di Luca di Bologna.

"RITORNO" per la drammaturgia e regia di Antonio Vigano, con l’aiuto regia ed il coordinamento dei laboratori di Stefano Masotti, è stato messo in scena da otto ragazzi che hanno vissuto l’esperienza del coma, che si integrano con attori, in un lavoro permanente all’interno della Casa dei Risvegli Luca De Nigris, centro pubblico innovativo diretto dal prof. Roberto Piperno rivolto a persone con esiti di coma e stato vegetativo sorto a Bologna dall’incontro tra l’Azienda Usl di Bologna e Gli amici di Luca.

Dal coma al risveglio fino al palcoscenico, mossi dalla voglia di strapparsi di dosso l’etichetta di malati, indossare quella di “persone” e ritornare a vivere.

La Compagnia è nata a Bologna nel maggio 2003 all’interno del laboratorio “Il gioco del teatro in situazioni di post-coma”, creato dall’associazione “Gli amici di Luca” e condotto dal regista Vincenzo Toma con l’obiettivo di favorire la riabilitazione e l’integrazione sociale.

Con il coordinamento pedagogico di Antonella Vigilante, la compagnia da allora ha realizzato e rappresentato in numerose città italiane (nel 2004 e nel 2005 è stata anche a salerno) quattro spettacoli: “Sonno muto” (2003), “Qualcosa è cambiato” (2004) e nel 2006 “Esiti” e “La partenza degli arrivi. Nulla di ciò che sembra è…”.

Lo spettacolo "RITORNO" - che è stato inserito nell’ambito del progetto “Il Teatro dei Risvegli”, a cura di Cristina Valenti, nel programma del Centro La Soffitta del Dipartimento di Musica e Spettacolo, Università di Bologna - nasce cosi come gli altri spettacoli autoprodotti, nel segno di una delle più significative esperienze di teatro del disagio.

Il teatro diviene elemento di ri-socializzazione e aggregazione per proporre un messaggio di speranza, per far capire che il ritorno è possibile. Ognuno di questi ragazzi che hanno attraversato il coma, presi singolarmente nei ricordi dei loro famigliari e delle loro stesse esperienze, raccontano la solitudine, il ‘non c’è più niente da fare’, la probabile fine di una vita dettata solo da altri.

Lo spettacolo ci racconta la fragilità della vita, il senso della perdita e del ritrovarsi, il dolore dell’abbandono e la gioia del ‘ritorno’ - dice il regista Antonio Viganò : "Gli attori si presentano sul palco con i loro corpi segnati, che sono una vera e propria narrazione, una storia, un passato, un’identità esclusiva e un presente da condividere con lo spettatore attraverso l’arte del teatro, senza ragionamenti o mediazioni”.

“…..(un) mare di barche (….) solcato da un lato all’altro da strani convogli umani che trascinano un carico di feriti, una moltitudine di sopravvissuti, l’uno aggrappato all’altro in un attraversamento che capiamo senza ritorno, il cui approdo sarà preludio di una vita nuova e diversa. Ci si può salvare …a patto di farlo insieme….solo cosi ci può essere il ritorno….”

Un palco ingombro di barchette di carta, la danza come onda, e la fatica reale di muovere corpi feriti, naufraghi.

I nove attori con esiti di coma si muovono, uno di loro (ancora) su carrozzella, oppure con un passo incerto, caracollante. Cadono e, assistiti da solerti attrici-infermieri, si rialzano per dimostrare la voglia di superare i segni della malattia. Fino a strapparsi dal volto quelle bende, simbolo di quei giudizi appiccicati ai corpi come etichette.

Ma, dietro ognuno di loro, per fortuna, c’è la caparbietà di una madre, di un familiare, di un amico, la tenacia del loro non volersi arrendere, lo stimolo verso una medicina nuova, illuminata, che riconsegni loro un posto nella vita.

Vederli oggi davanti al pubblico, nel valore degli applausi che ricevono, fa emergere tutto il loro desiderio di normalità, la richiesta non solo di ‘parlare di loro ’ ma di ‘parlare con loro ’.

Con il progetto "Gli amici di Luca in tour" sperano che si possa circuitare nei più numerosi teatri possibili, nei luoghi dove il volontariato ha bisogno di forze, nei centri dove la sanità pubblica trova le giuste dimensioni dell’accompagnamento per quei familiari e quelle persone che vivono lo stesso problema.

Per uleteriori informazioni:

www.gliamicidieleonora.com

www.gliamicidiluca.it


- Ci sono 2 contributi al forum. - Policy sui Forum -
“ELUANA ANIMA PRIGIONIERA”
30 ottobre 2008, di : Enzo Maddaloni

IL FLOP DELL’INFEDELE NON DIPENDE DALLA FUGA DEL PUBBLICO DAL DOLORE - MANCA UNA TELEVISIONE CORAGGIOSA CHE SAPPIA RACCONTARE LE DICHIARAZIONE DI FULVIO DE NIGRIS*:

Gad Lerner sul suo Blog www.gadlerner.it parla ieri di spettatori dimezzati nella puntata de “L’infedele” su “Eluana anima prigioniera” e della fuga del pubblico non più abituato a rapportarsi col dolore se non in forma di fiction.

Credo che questa sia una analisi sbagliata. Il pubblico si appassiona alle storie direttamente raccontate dai protagonisti, da chi le vive direttamente e non può certamente appassionarsi con uguale intensità alla teorizzazione del dolore, alle dissertazioni teologiche, a tesi preconcette anche se discusse con garbo e competenza.

E al dibattito de “L’Infedele” l’altra sera su La7 mancavano i protagonisti.

Mancavano i fisiatri, gli operatori sanitari e non, mancavano le associazioni, mancavano le famiglie, mancavano le persone in stato vegetativo e quelle risvegliate dal coma che ce l’hanno fatta ( e per fortuna sono tante).

Gli operatori dell’informazione e della televisione dovrebbero interrogarsi su questo, fare proposte per far sentire la pluralità delle voci del dibattito e capire quando un argomento è stato presentato con troppa ripetitività. Non è più possibile, con tutto il rispetto per la vicenda umana, appiattirsi sul personaggio Beppino Englaro e continuare a parlare della “dignità di fine vita” senza prima parlare del “diritto alla cura e all’assistenza”. Bisognerebbe farlo per par condicio, per onestà e completezza dell’informazione.

Si sta diffondendo nell’opinione pubblica, grazie anche a trasmissioni come quella dell’altra sera, l’errata convinzione che oramai essere in stato vegetativo vuol dire per le famiglie restare al capezzale di un malato terminale, in un ambiente invivibile, dove la depressione ed il desiderio di farla finita rappresentano la compagna di tutte le ore, per tutti i giorni ancora destinati a vivere. Questo non è vero e per fortuna non tutti la pensano come Beppino Englaro.

Ci sarà qualcuno nella televisione italiana disposto a chiamare in trasmissione le associazioni, le famiglie, gli operatori che giornalmente vivono il problema, per far sentire anche la loro voce?

Bisognerebbe che la televisione fosse più coraggiosa, che i vari Vespa, Mentana, Costanzo, Santoro, Floris, lo stesso Lerner (per citarne alcuni) si interrogassero se poi sia così pericoloso rappresentare quella parte del paese che, vivendo in condizioni simili ad Eluana, si sente chiamata in causa per le ripercussioni che il suo caso potrà avere su di loro e sente di non essere rappresentata.

Credo che il dibattito si accenderà e si infervorerà di nuovo dopo l’11 novembre.

Ma, credetemi, tutti i giorni le famiglie vivono la quotidianità del disagio e non dovrebbe esserci bisogno di legittimare la propria esistenza per fare sentire la propria voce. Queste voci esistono, sono presenti, basta soltanto avere il coraggio di raccontarle. E volerlo fare.

*Fulvio De Nigris Direttore Centro Studi per la Ricerca sul Coma - Gli amici di Luca nella Casa dei Risvegli Luca De Nigris -Azienda Usl di Bologna

www.amicidiluca.it

Risvegli dal coma in Campania: "RITORNO"
30 ottobre 2008, di : Enzo Maddaloni

SABATO 1° NOVEMBRE 2008 ALLE ORE 20,00 TEATRO COMUNALE DI CASERTA

"ritorno"

www.gliamicidieleonora.com