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Rifiuti in Campania: il documento di lavoro della Comunità Europea

L’abolizione formale della struttura commissariale per l’emergenza deve essere attuata in tutti i suoi aspetti; costituisce un criterio essenziale per lo sblocco dei fondi dell’Unione Europea.

di Enzo Maddaloni - mercoledì 3 novembre 2010 - 3392 letture

Dal 28 al 30 aprile 2010 il Parlamento Europeo ha svolto una missione di inchiesta in Campania per fare chiarezza sul caso rifiuti. La commissione di inchiesta era coordinata da: Judith A. Merkies (nella stessa funzione di relatore).

La delegazione che si è recata in Campania era composta da tre membri ufficiali designati alla commissione per le petizioni e da quattro membri ex officio, deputati al Parlamento europeo eletti in Campania. I deputati del paese interessato, infatti, non sono ammessi a partecipare alle visite di accertamento in veste ufficiale.

La relazione è stata predisposta sotto l’autorità del capo della delegazione con il contributo di tutti i membri. Membri della delegazione: Judith A. Merkies (capo della delegazione) (S-D, Paesi Bassi) Peter Jahr (PPE, Germania) Margrete Auken (Verdi, Danimarca)

Membri ex officio Erminia Mazzoni, presidente della commissione per le petizioni (PPE - Italia) Crescenzio Rivellini (PPE - Italia) Andrea Cozzolino (S-D - Italia) Vincenzo Iovine (ALDE - Italia)

Obiettivo della visita era indagare sulle denunce contenute nelle 15 petizioni pervenute e già esaminate in commissione1, nel corso della precedente legislatura e più recentemente nel dicembre 2009, in occasione dell’audizione dei firmatari delle petizioni e nel gennaio 2010, quando alle autorità nazionali è stato concesso di presentare la propria posizione.

I membri della delegazione hanno incontrato i firmatari e le comunità locali che sono le più direttamente colpite dalla situazione, le aziende che amministrano le varie strutture di smaltimento dei rifiuti presso cui è stato effettuato il sopralluogo e le autorità locali, regionali e nazionali competenti. Per formarsi un punto di vista indipendente, la delegazione ha richiesto il parere di alcuni ricercatori scientifici (geologi, epidemiologi, ambientalisti, sociologi). Gli incontri si sono svolti a Napoli e Benevento e presso i siti visitati.

La presente relazione si rifà a quanto osservato dai membri durante la loro permanenza nonché a una nutrita serie di documenti, in parte messi a disposizione della delegazione, in parte procurati per avvalorare ulteriormente alcuni aspetti:

- 683/2005, presentata da Vincenzo Marmora, sulla discarica di Basso dell’Olmo

- 31/2007, presentata da Giampiero Angeli, sulla tossicologia negli animali

- 26/2007, presentata da Monica Sepe, su un progetto di realizzazione di una discarica a Valle della Masseria

- 587/2007, presentata da Marina Salvadore, sui rifiuti in Campania

- 756/2007, presentata da Giovanni Roviello, sulla discarica di Ariano Irpino

- 789/2007, presentata da Gigliola Izza, sulle ecoballe a Taverna del Re

- 910/2007, presentata da Francesco di Pasquale, sui rifiuti in Campania

- 991/2007, presentata da Vincenzo Gala, sui rifiuti in Campania

- 12/2008, presentata da Francesco Miglino, sulla trasparenza in materia di inceneritori

- 16/2008, presentata da Francesco Castelli, sui rifiuti in Campania

- 209/2008, presentata da Sebastiano Perrone, sui rifiuti in Campania

- 347/2008, presentata da Tommaso Esposito, sull’inceneritore di Acerra

- 955/2008 presentata da F.K., sulla discarica di Chiaiano

- 1011/2008, presentata da Antonia Schiatarella, sulla discarica di Chiaiano

- 1082/2008, presentata da Raffaele Pacilio, sull’incenerimento illegale di pneumatici.

Nel documento allegato (in formato PDF) vi sono espresse le risultanze e le raccomandazioni della Commissione d’Inchiesta del Parlamento della Comunità Europea.

Tra l’altro in particolare si legge:

“La discarica di Terzigno è situata in un Parco nazionale che è anche un sito del patrimonio UNESCO. Allo stato attuale, essa non risponde né ai requisiti della direttiva discariche, in particolare l’articolo 11 sulle procedure di ammissione dei rifiuti, né a quelli della direttiva habitat. Nonostante siano state recentemente realizzate le infrastrutture del caso, il sito presenta una serie di carenze gravi e manifeste, tra le quali figurano anche elementi di carattere geologico. L’imminente pericolo di un ampliamento del sito SARI e dell’apertura del secondo sito previsto all’interno del perimetro del Parco nazionale (Vitiello) è inaccettabile in questa situazione ed occorre individuare con urgenza delle alternative adeguate che rispettino i criteri delle normative UE1.”

Una delle questioni centrali che la Commissione ha posto è rappresentata dalla “Legittimità democratica", e su questo argomento scrive:

“..in conformità alla direttiva 2003/35/CE, in particolare l’articolo 2 "Partecipazione del pubblico ai piani e ai programmi", è necessario ricostruire il dialogo tra i cittadini e le autorità e tra i diversi livelli di governo. Occorre coinvolgere e ascoltare i cittadini e ristabilire la fiducia. La supervisione militare è controproducente rispetto alla trasparenza e a ogni ragionevole percezione di normalità. Tuttavia, la presenza delle forze armate si fonda su una decisione politica e la delegazione ha preso atto dell’ottima cooperazione del personale militare. Secondo la Convenzione di Århus, i cittadini hanno il diritto di essere informati della situazione del loro territorio. È compito delle autorità fornire informazioni e motivare i cittadini a sviluppare un atteggiamento e un comportamento responsabili. L’abolizione formale della struttura commissariale per l’emergenza deve essere attuata in tutti i suoi aspetti; costituisce un criterio essenziale per lo sblocco dei fondi dell’Unità Europea.


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