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Report da Sigonella

In continuità con la manifestazione del 2 giugno e grazie all’odierna ispezione nella base Italia-Usa di Sigonella organizzata dalle parlamentari della commissione Difesa della Camera Elettra Deiana e Silvana Pisa possiamo fare un bilancio ed alcune considerazioni sulla presenza della US Navy in Sicilia.

di Pina La Villa - martedì 12 luglio 2005 - 3906 letture

Report da Sigonella - 24 giugno 2005

In continuità con la manifestazione del 2 giugno e grazie all’odierna ispezione nella base Italia-Usa di Sigonella organizzata dalle parlamentari della commissione Difesa della Camera Elettra Deiana e Silvana Pisa possiamo fare un bilancio ed alcune considerazioni sulla presenza della US Navy in Sicilia.

Abbiamo incontrato i due comandanti della base: Russo per parte italiana e Joseph Stuyfesant per la parte USA.

Rispondendo alle nostre domande, il comandante Russo ha affermato che il territorio della base è sottoposto alla completa sovranità italiana e che la componente USA sarebbe soltanto ospite, e comunque sottoposta alla legge italiana, in ogni aspetto (sicurezza sul lavoro, legislazione antimafia, norme sindacali e contrattuali, etc.).

Le due parlamentari hanno più volte ribadito l’esigenza della de-secretazione dei protocolli che di fatto alienano una porzione di territorio italiano a vantaggio degli USA, così come la ridiscussione degli accordi bilaterali su cui fino ad ora non è mai stato coinvolto il Parlamento.

Ancora più "disarmante" l’affermazione secondo la quale la base sia solamente adibita a funzioni di difesa terreste e con missili "a corto raggio", che ospita solamente munizioni e non armi nucleari, pur ammettendo una possibile presenza "in transito".

Abbiamo visto alcuni depositi di proiettori e detonatori, che secondo i responsabili della base sono le uniche armi in stoccaggio nella zona arsenale, della quale dopo qualche resistenza ci è stato possibile visionare solo una parte.

Vi è un contatto quotidiano tra i due comandanti, un comitato congiunto che gestisce i rapporti tra le due componenti.

Riguardo al piano Mega III, gli investimenti per 675 milioni di dollari per l’espansione della base, i comandanti hanno parlato di una semplice "riqualificazione" degli spazi già esistenti, al fine di rendere più "confortevole" il soggiorno dei militari e delle rispettive famiglie.

Il comandante italiano ha detto di non essere a conoscenza di piani per l’ elevazione di Sigonella come postazione avanzata Usa impegnata nella "lotta al terrorismo", affermando invece che il loro tempo è per la maggior parte speso nel controllo delle coste in funzione di contrasto dei crescenti sbarchi di migranti.

Secondo il maggiore Cottone, il controllo radar da parte di Sigonella riguarda non solo i voli dell’aeroporto militare della base, di quello civile di Fontanarossa ma arriva persino a comprendere l’aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria. Il militare ha escluso pericoli di incidenti tra velivoli militari e civili.

Nel corso dell’ispezione, siamo riusciti ad entrare dall’ingresso principale (Ovest), dove abbiamo potuto verificare che i magazzini presso cui lavorano i dipendenti aeroportuali italiani si trovano di fronte a due giganteschi serbatoi di carburante.

Sarebbe opportuno verificare le condizioni di sicurezza dei lavoratori alla luce dalla legge 626, così come il rispetto dei diritti sindacali e delle condizioni di lavoro.

Nel corso della successiva conferenza stampa è stata rilanciata la campagna internazionale contro le basi militari, alla luce delle indicazioni emerse al Forum sociale del Mediterraneo(FSMed) tenutosi a Barcelona pochi giorni fa e nel corso del quale si è promossa la costituzione di una rete euromediterranea di comitati locali per coordinare le campagne per la smilitarizzazione unificando le opposizioni popolari imparando dall’ esperienza in Sardegna.

Alfonso Di Stefano (Attac-Catania), Antonello Mangano (TerreLibere.org)


Appello della Rete Antirazzista Siciliana

per un’estate di lotta in Sicilia per i diritti dei migranti

La Sicilia è stata negli ultimi anni il luogo in cui, più di ogni altro in Italia, il governo ha perpetrato politiche e pratiche di violazione dei diritti umani fondamentali dei migranti appena arrivati sulle nostre coste, ma anche di quelli già presenti da anni sul territorio.

Ormai la nostra isola è diventata un carcere a cielo aperto, frontiera fuori dallo stato di diritto, luogo da cui partono le deportazioni verso paesi come la Libia, in cui i migranti respinti dall’Italia hanno trovato la morte. La Sicilia è di nuovo, più che mai in questo periodo estivo che si avvicina, scenario di emergenza. Ricordiamo quanto avvenuto lo scorso luglio con la nave Cap Anamur ed i suoi 37 naufraghi deportati in un paese non loro; i tragici episodi consumati a Lampedusa nell’ottobre 2004 e nel marzo 2005, condannati, anche grazie ai video girati dalla RAS, dal Parlamento europeo e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo; le continue violenze subite dai migranti detenuti all’interno dei CPT e la recente apertura dei cosiddetti "Centri d’Identificazione", luoghi di detenzione per i richiedenti asilo, nuova categoria criminalizzata.

Le modalità che questo governo sta scegliendo per gestire le "vite" delle persone che arriveranno e stanno già arrivando nel nostro paese, in conformità con la linea di pensiero, che sta a presupposto della " Fortezza Europa", si basano su quella stessa mentalità razzista che porta un Ministro dell’Interno ad affermare impunemente l’equivalenza tra tutti i migranti non in regola con il permesso di soggiorno e la criminalità organizzata.

Per tutte queste ragioni la RAS, che ha eletto a principio fondamentale il fatto di "ESSERE LADDOVE LE COSE ACCADONO" a fianco delle persone che subiscono abusi e violazioni, per denunciarli, informare e proporre che si contrappongono realmente alla violenza ed all’arroganza istituzionali, CHIEDE:

A tutte le realtà, i movimenti, le Associazioni, i gruppi, i partiti, i singoli cittadini e cittadine di essere insieme in Sicilia (preferibilmente automuniti), all’interno di un campeggio, che sia base logistica da cui spostarsi per essere immediatamente presenti laddove sarà necessario e che sia anche un momento di analisi, informazione ed incontro aperto al territorio.

L’emergenza è già cominciata e se è difficile garantire un’unità di crisi attiva per 4 mesi continuativi, ci sembra invece possibile organizzare la presenza di gruppi che garantiscano una copertura intanto per il periodo fra domenica 24 luglio e domenica 7 agosto.

La RAS ha già individuato un luogo in prossimità del mare fra Licata e Palma di Montechiaro(Ag) in un punto strategicamente importante, dove verranno garantiti i servizi fondamentali. A giorni daremo i riferimenti per una Sottoscrizione popolare.

Per strutturare questa proposta in modo compiuto abbiamo bisogno di ricevere le adesioni (comprensive di previsioni numeriche), nel più breve tempo possibile.

Per contatti: campeggioras@email.it, per adesioni: 3201788985(Luca),per informazioni logistiche: 3396455371(Giorgio).


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