Anni Sessanta: il mercato dei fotoromanzi si allarga
Nascono i fotoromanzi Lancio
Arrivano gli anni Sessanta
Tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta la produzione cinematografica italiana conobbe il suo apice, si affermò la commedia all’italiana (il 1960 fu l’anno de La dolce vita, La Grande guerra, e altri grandi film).
L’Italia esportava i suoi prodotti e la sua immagine: erano gli anni del boom economico, e della civiltà dei consumi.
Il mercato del fotoromanzo, pur in presenza della diffusione della TV, si allargava.
Fu in questo contesto che si affermò la casa editrice Lancio, nata nel 1936 per la produzione di fogli pubblicitari da lanciare con gli aerei (da qui il termine “lancio”).
La prima testata della Lancio - “Letizia” – era nata nel 1961, portando nel mondo del fotoromanzo alcune novità destinate ad avere successo.
Fino a quel momento le storie venivano pubblicate a puntate, nella tradizione del romanzo d’appendice. Lancio inaugurò il fotoromanzo completo. Si garantì la presenza costante nelle edicole non con le storie a puntate, ma con il moltiplicarsi delle testate che uscivano, a ruota, mensilmente: Letizia, Charme, Marina, Kolossal, le avventure di Jacques Douglas a poi quelle , più glamour, di Lucky Martin (1968).
A differenza di Grand Hotel e Bolero, che sceglievano come attori volti noti del cinema e della TV – Raffaella Carrà, Mike Bongiorno, Sofia Loren, Giuliano Gemma, Giorgio Albertazzi, Renzo Arbore, Claudia Cardinale …- la Lancio sceglieva giovani attori sconosciuti, che rendevano le storie più vicine al mondo dei lettori, i quali potevano più facilmente identificarsi con i personaggi delle storie: i loro volti e i loro corpi appartenevano a coetanei, gente non - ancora – resa famosa, nessuna star.
Migliorava, inoltre, la qualità della carta e della stampa. Le foto erano di un bianco e nero nitido.
- Letizia n 1 - Schiavo di un ricordo
Le storie, che avevano ovviamente al centro l’amore, si diversificavano e arricchivano i loro temi, ispirandosi al cinema e ai generi letterari popolari come la letteratura poliziesca, la spy story, il giallo, fino a spingersi al genere western (La stella nella polvere, 1972).
Ambientato nell’immaginaria Leverdale, La stella nella polvere, storia d’amore e di amicizia tradite, inizia così:
“Tranquilla cittadina dell’immenso west. Tranquilla perché, dopo gli anni della corsa all’oro, dopo le scorrerie dei banditi, dopo la guerra, da tre anni non accade più nulla”.
Come negli spaghetti western dello stesso periodo, costumi, case, paesaggi e strade piene di polvere raccontano la corruzione e la violenza, la legge e la giustizia.
Ma, come in ogni fotoromanzo che si rispetti, i due protagonisti, dopo separazioni e incomprensioni, si ritrovano e si sposano.
- Letizia n 31 del 1963
- Letizia n 170 del 1971 - interno 1
- Letizia n 170 del 1971 - interno
- Lancio Kolossal - n 1 - La stella nella polvere
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