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Poliambulatorio di Palermo

Il timore dei migranti irregolari di andare in ospedale e finire espulsi. (Fonte: www.emergency.it)

di Piero Buscemi - mercoledì 2 dicembre 2009 - 3264 letture

"J. è un ragazzo africano, in Italia da alcuni anni senza essere mai riuscito a ottenere un permesso di soggiorno. Al nostro mediatore Fatah, racconta in un ottimo italiano che la sera prima ha difeso un giovane straniero da due uomini, ma non ha sporto denuncia dal momento che non ha il permesso di soggiorno.

J. sembra un pugile per la sua stazza fisica e per un occhio vistosamente gonfio e chiuso. Il medico che lo visita non è preoccupato per l’integrità dell’occhio, sospetta però la perforazione dell’orbita: prescrive antibiotici e analgesici in attesa di proseguire le indagini in ospedale.

Spieghiamo a J. che deve andare in Pronto Soccorso, ma nonostante le nostre rassicurazioni il ragazzo rifiuta. Ha paura. Davanti alla sua comprensibile ostinazione, chiamiamo S., un’infermiera che lavora nell’ospedale di riferimento. I due si danno appuntamento per l’indomani mattina: l’infermiera lo accompagnerà e non lo lascerà solo finché non avrà finito tutti gli accertamenti".

La vicenda sopra descritta è una delle tante storie che, quotidianamente, si registrano in Italia, aggravate dalle misure di "sicurezza" adottate dal Decreto 15 Luglio 2009, approvato dal Presidente Napolitano. Lo stesso Presidente aveva adempiuto al suo ruolo istituzionale, con palesi "preoccupazioni e perplessità".

Un articolo, in particolare, aveva posto i medici italiani davanti ad un nuovo scrupolo di coscienza: quello di denunciare alle autorità l’eventuale immigrato clandestino, che si fosse presentato in un ambulatorio a chiedere assistenza sanitaria.

La reazione del mondo sanitario nazionale è stata contrastante, ma da più parti si è avvertito un segnale forte di uniformità, che facesse prevalere un senso civico e di garanzia di assistenza per tutti, contro una possibilità di trasformare i medici italiani in informatori della polizia, già impegnata a far fronte a problemi molto più gravi, quali la lotta alla criminalità organizzata.

Già all’epoca della stesura del disegno di legge n.733, partorito dal ministro Maroni e dalla Lega Nord, medici e studiosi avevano fatto emergere il loro parere in proposito, durante il seminario "Migranti e salute", tenuto a Napoli lo scorso marzo. In quella occasione era diventato quasi uno slogan, condiviso da tutti, la dichiarazione del Dott. Domenico Crea, Presidente dell’Associazione Progresso e Innovazione: ”Nessun sanitario può diventare né un delatore, né una spia per il giuramento di Ippocrate, che lo obbliga al segreto professionale sul male, sulla terapia e sull’identità del paziente”.

Quasi a voler prevenire le conseguenze che il decreto sicurezza avrebbe determinato, nell’aprile 2006 Emergency ha aperto a Palermo un Poliambulatorio per garantire assistenza sanitaria gratuita ai migranti (con o senza permesso di soggiorno) e alle persone residenti in stato di bisogno.

Fatta eccezione per alcune figure sanitarie e non sanitarie che garantiscono la continuità e l’organizzazione del servizio, il personale medico, paramedico e amministrativo del centro opera a titolo volontario e gratuito.

Il progetto è stato realizzato con la collaborazione della direzione generale dell’Azienda unità sanitaria locale di Palermo, che ha ristrutturato e messo a disposizione i locali per la conduzione delle attività.

Ambiti di intervento:

- medicina di base
- odontoiatria
- oculistica
- pediatria
- ostetricia e ginecologia
- cardiologia e patologie del metabolismo
- supporto psicologico-neuropsichiatrico
- otorinolaringoiatria
- dermatologia
- infettivologia
- orientamento socio-sanitario.

Tutte le prestazioni sono erogate gratuitamente.

E’ possibile sostenere questa struttura, attraverso donazioni, anche mensili d’importo limitato. Per poterlo fare collegarsi al link di seguito riportato:

http://www.adottaunospedale.org/compilazione.php


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