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Oltre i diritti dell’Uomo. Per difendere le libertà

di Simone Olla - domenica 20 febbraio 2005 - 5893 letture

Operare a livello metapolitico significa tracciare strade alternative, porsi al di là delle contingenze ed individuare attraverso la luce guida di valori e principi superiori, quali possano essere i tracciati da battere attraverso un’azione culturale che significhi rivoluzione.

"Oltre i diritti dell’uomo" – edito da settimo sigillo per l’anno 2004 – entra a pieno diritto nella cerchia di contributi coerentemente legati ad idee comuni, alternative e basate su di una riflessione largamente documentata e di ampio respiro. Toccare con senso critico le corde del pensiero comune, attraverso una critica tout court di un argomento scottante e mai così attuale come quello dei diritti umani, significa fornire nuova linfa vitale a quel tentativo di uscire dalle categorie e dalle etichette imposte al mondo culturale dal pensiero unico.

Il contributo che Alain de Benoist offre alla cultura europea con questa pubblicazione assume valenza precipua nel momento in cui, superata la fase analitica ed inquadrato il momento storico, si sforza di proporre e di lanciare un messaggio autenticamente alternativo.

Partendo dall’antico “suum cuique tribuere”, il saggio segue il filo rosso dell’analisi a 360° alimentando una ridiscussione critica del concetto di giustizia, che fondatamente sta alla base del problema dei diritti dell’uomo; ponendo come punto di partenza lo scontro tra giustizia distributiva – proiettata verso l’armonia del gruppo - e giustizia individuale – legata all’egoismo dell’uomo chiuso in se stesso – de Benoist tocca sensibilmente il processo storico/filosofico che ha segnato la nascita dell’ideologia umanitaria.

Si potrebbe definire questo libro come un manifesto a favore della comunità, una sorta di elogio delle differenze culturali e antropologiche, che slega il concetto di uomo dall’universalismo che lo rende schiavo di un’origine priva di rapporti sociali e orientata verso l’individualismo.

Una libertà per costruire piuttosto che una libertà da qualcosa è la scelta di de Benoist, che individua nell’appartenenza e nel rispetto delle identità l’unica strada da percorrere nella costruzione di una comunità autentica; una comunità che concepisca la democrazia come sinonimo di partecipazione e quindi di sovranità, in contrapposizione alle ingerenze della filosofia omologante dei diritti umani.

In sintesi ciò che l’intellettuale francese vuole valorizzare è la concezione olistica della società, nella quale il bene comune è tanto delle singole parti, quanto del collettivo: una società che riscopra l’istituzione dei diritti sociali come portatori di una giustizia distributiva.

Un saggio breve ma documentato che spazia dalle origini del problema uomo – sfiorando con chiarezza espositiva i punti cardine che hanno costruito il fondamento dei diritti umani – fino alle ingerenze della Chiesa e le attuali e colpevolmente irrisolte sfide che la post-modernità pone agli epigoni della vulgata liberaldemocratica.

Uno strumento indispensabile per affrontare il dilagare di un conformismo che appiattisce il dialogo e soffoca le intelligenze.

Carlo Corsale

www.opifice.it


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