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A Mosca non si protesta

Una nuova legge è stata approvata dalla Duma moscovita, ora in attesa della sola vidimazione da parte del sindaco della città, stabilisce la totale impossibilità pratica di organizzare qualsivoglia manifestazione di dissenso...

di paskal007r - martedì 10 aprile 2007 - 3858 letture

Una nuova legge è stata approvata dalla Duma moscovita, ora in attesa della sola vidimazione da parte del sindaco della città, stabilisce la totale impossibilità pratica di organizzare qualsivoglia manifestazione, uccide il diritto delle masse di esprimere pubblicamente dissenso. Certo, non si abolisce formalmente il diritto, ci si limita a renderlo impossibile da reclamare nella pratica, dopotutto l’effetto non cambia, ma si risparmiano parecchie accuse dall’europa, che per molto meno ha messo sotto embargo la palestina.

Si vieta che in un corteo ci siano più di due persone per metro quadro, così la piazza rossa (capienza mezzo milione) può ospitare appena quarantamila individui. Divieto totale poi di manifestare vicino ad un qualsiasi luogo di interesse storico o artistico, come se fosse più importante tutelare la viabilità delle strade del centro o la visibilità di un monumento a Lenin che i diritti di una popolazione. Ma tanto i manifestanti non noteranno grosse differenze: infatti fin ora già prima di arrivare lì dove una simile infrazione potrebbe essergli contestata venivano gentilmente caricati su cellulari e arrestati. Almeno questo è successo una quindicina di giorni fa, a 200 persone. Neppure il tempo di arrivare in città, alla stazione degli autobus e a quella ferroviaria li attendevano gli sfollagente, le camionette, un passaggio per uno stadio vicino dove sono stati ammassati. Persino lo scacchista campione mondiale, Kasparov ha deciso di entrare nella scena politica e combattere contro il regime, guidando l’opposizione, anche in piazza. Per questo oggi è costretto a girare con una scorta di cinque uomini armati, quando si trova in Russia . La situazione è tragica anche per i giornalisti che, diversamente dai nostri, fanno il loro dovere.

E’ recente caso di Viktor Shmakov il quale è sotto processo con l’accusa di "istigazione all’insubordinazione alle autorità legittime", la stessa cosa che fecero Martin Luther King o Ghandi per intenderci. Rischia cinque anni di carcere, per aver osato criticare il regime russo nel suo giornale.

Ma forse la notizia che merita maggior rilievo è l’esistenza di prigioni dei servizi segreti. La notizia è recente e la racconta il "novaja gazeta", il giornale della martire Politovskaia, sembra infatti che la duma stessa abbia approvato la legge che garantisce loro il controllo di alcune strutture detentive. In questi centri cosa succederà? Facile indovinarlo, un servizio segreto a chi dovrà mai rendere conto delle persone che finiscono in simili centri, a chi se ogni sua operazione è coperta dal mistero? Nessuno potrà impedire torture, indiscriminate operazioni di polizia, rapimenti, abusi di potere.

Questo e altro nella alleata dittatura russa.


- Ci sono 2 contributi al forum. - Policy sui Forum -
ci vorrebbe anche in italia
14 aprile 2007

ci vorrebbe anche in italia una cosa simile, cosi forse finirebbero tutti questi inutili scioperi, soprattutto nei trasporti, con i quali i lavoratori non raccolgono niente ma si creano disagi noiosissimi ai comuni cittadini.
    ci vorrebbe anche in italia
    14 aprile 2007

    ma non ti vergogni a dire cose simili?

    Ti rendi conto che si tratta di un diritto senza il quale la democrazia diventa solo una pietosa farsa nella migliore delle ipotesi?

A Mosca non si protesta
14 aprile 2007

Chi sciopera non è un cittadino? Siamo al parossismo: i cittadini si suddividono in categorie lavorative e ciascuna categoria ha a che ridire per i fastidi creati dallo sciopero dell’altra. Tutti sembrano però solidali con i politici e con gli imprenditori, giusto perchè a decidere sono loro. Lo sciopero è una civile protesta: chi prova disagio probabilmente non si immedesima nei problemi degli altri. Ciò fino a quando non ha da ridire per situazioni che lo interessano personalmente. Altro che "Zitti a Mosca".