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Il traffico degli esseri umani dei giorni nostri

Il traffico di bambini è uno dei crimini organizzati che si sviluppa molto rapidamente su scala mondiale con una stima di 1 milione di vittime all’anno...

di Thierry Avi - mercoledì 12 luglio 2006 - 4555 letture

Il traffico di bambini è uno dei crimini organizzati che si sviluppa molto rapidamente su scala mondiale con una stima di 1 milione di vittime all’anno. Nell’Africa centrale e dell’ovest, il traffico delle persone è riconosciuto come un problema in più del 70% dei paesi. Nel 21° secolo la tratta delle persone continua ad esistere sotto una forma nuova che priva migliaia di individui dei loro diritti fondamentali.

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I trafficanti dei tempi moderni che lo praticano trattano donne, uomini e bambini come merci, li maltrattano, li sfruttano sessualmente e/o economicamente e fanno loro passare le frontiere come fanno per le droghe illecite o le armi rubate.

La Nigeria è particolarmente interessata dal fenomeno. Bambini venuti principalmente dal vicino Benin vi lavorano nelle piantagioni o come servi. Parallelamente, migliaia di donne sono inviate ogni anno verso i paesi dell’Europa o del Golfo Persico da reti di prostituzione, nonostante gli sforzi dell’agenzia nazionale nigeriana di lotta contro il traffico delle persone (NAPTIP).

In Togo, secondo le cifre ufficiali, almeno 3.000 bambini sono intercettati ogni anno dalla polizia alle frontiere del paese. In alcune famiglie particolarmente sprovvedute, i genitori, ricevendo un compenso da 10.000 a 20.000 FCFA (15 a 30 euro) affidano i loro bambini ai "passeurs” che affermano di assumersi la loro istruzione, ma in seguito "li vendono” a grandi aziende agricole per somme 10 volte superiori.

Nell’agosto 2002, l’Istituto Internazionale d’Agricoltura Tropicale (IITA, che ha sede a Ibadan in Nigeria) ha realizzato uno studio su 15.000 piantagioni di cacao poste in quattro paesi che producono i due terzi del cacao mondiale: la Costa d’Avorio, il Ghana, la Nigeria ed il Camerun ed ha censito 284.000 bambini, per lo più stranieri e con meno di 14 anni, che lavorano in queste piantagioni.

In Camerun, paese che ha adottato nel dicembre 2005 una legge che punisce la tratta ed il lavoro illegale dei bambini con pene da dieci a venti anni di prigione, le autorità si sono recentemente mobilitate attorno al progetto Lutrena (lotta contro il lavoro dei bambini), sostenuto dalla OIT, che ha permesso di riunire molte centinaia di bambini alle loro famiglie. “Circa 200 bambini d’origine camerunese ed una sessantina di altre nazionalità, in particolare originari del Benin e della Nigeria, vittime delle reti dei trafficanti e destinati a datori di lavoro del Gabon e della Guinea equatoriale, sono stati recuperati alle frontiere del paese e rimandati alle loro famiglie”, ha indicato Léon Noah Manga, presidente del Comitato consultivo del progetto lotta contro la tratta dei bambini per lo sfruttamento del loro lavoro in Africa orientale e centrale (Lutrena) Questi bambini usati per i compiti domestici, pastorali e commerciali subiscono da parte dei loro proprietari percosse, bastonate, insulti, privazioni di prodotti alimentari, di cure sanitarie oltre a ritenute sui salari.

In Europa, le vittime della tratta sono per lo più donne, spesso originarie dell’Europa orientale e dei Balcani. Secondo una relazione pubblicata nel settembre scorso dal patto di stabilità per l’Europa del Sud-Est, i paesi più colpiti sono l’Albania, la Moldova, la Romania e la Bulgaria. Nei sette paesi della regione ( gli altri tre sono la Bosnia, la Macedonia e la Serbia-Montenegro), più di 5.200 vittime sono state accolte tra gennaio 2000 e giugno 2003 dai 26 centri specializzati autorizzati. La maggioranza delle vittime identificate ed assistite ha tra i 18 ed i 24 anni, tuttavia molti minori sono oggetto di traffico, generalmente ai fini di sfruttamento sessuale all’estero, in particolare dalla Romania e dall’Albania.

Dopo l’Europa centrale e la Russia, il subcontinente indiano è la regione del mondo dove la tratta di esseri umani si sviluppa più rapidamente. Giovani donne rapite in Nepal e in Bangladesh sono di solito vendute per 1.000 dollari (1.250 euro) per essere utilizzate in “case chiuse” in India.

Il traffico di esseri umani è diventato estremamente vantaggioso per le reti che da ciò traggono lucro e tutti gli esperti concordano nel ritenere che faccia concorrenza ormai al commercio internazionale di armi e di droga. I profitti annuali per le organizzazioni criminali sono valutati da 6 a 12 miliardi di dollari all’anno e la relazione rischio/guadagno finanziario resta molto invitante. Come per la droga e le armi, la natura internazionale della tratta rende la repressione difficile e costosa, i trafficanti approfittano di leggi nazionali eterogenee ed inefficaci e dell’assenza di coordinamento tra i paesi che cercano di reprimere le attività criminali

Due protocolli dell’ONU sono entrati in vigore contro questo crimine: Mercoledì 4 febbraio 2004 è stato approvato quello contro il traffico illecito di migranti per terra, via aerea e mare, collegato alla convenzione delle Nazioni Unite sulla criminalità sopranazionale organizzata. Completa un primo protocollo addizionale sul traffico degli esseri umani che era entrato in vigore il 25 dicembre 2003. Quest’ultimo era il primo mezzo giuridico internazionale che lotta specificamente contro questo tipo di crimine. Già ratificato da una cinquantina di Stati, impegna gli Stati firmatari a mettere la loro politica giudiziaria in sintonia, ed istituisce una collaborazione internazionale "per prevenire, reprimere e punire" la tratta degli esseri umani ed il lavoro forzato. Inoltre, va ricordato il protocollo di Palermo - adottato dall’Assemblea Generale dell’ONU nel novembre 2000 , primo segno di un certo impegno politico ed inizio di un processo di revisione delle legislazioni nazionali a favore della lotta contro la tratta" Certamente gli Stati hanno hanno preso coscienza della vastità e della pericolosità di tale problema, ma il lavoro da compiere rimane enorme.

Thierry Avi, cittadino ivoriano


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Made in Paradise
21 luglio 2006, di : dov’è, cos’è, perchè mi chiama? non far finta di non capire!

Può essere che ci siano tanti delitti.. ma è molto certo che ne segue il castigo.

Vi siete mai posti il problema che siamo ognuno nella nostra mente irrevocabilmente?(o quasi?)

Avete mai pensato che se uno si addormenta vicino a un computer può sveglirsi con l’io conficcato in un transistor?

Oppure che uno possa cambiare la propria prigione trasmigrando in una qualunque altra forma materiale sia di natura organica, o inerte?

Può essere che nessuno è riuscito mai a staccarsi dal suo corpo a piacimento, e poi specchiandosi si sia visto nelle sembianze di un corvo?

Eppure è così. Le anime sono ancorate ad ogni rispettivo corpo, senza nessuna possibilità di "trapianto terapeutico". Sia per motivi effimeri che fondamentali, legati alla vanità o all’ineluttabile.

Ognuno col suo gran casino.. con le sue matasse sempre più difficile da riordinare.

E questo non è nulla!

Il peccato, è sempre dietro l’angolo, ma non sempre per renderci la vita più sopportabile! al contrario per renderci più riluttanti a uscire per fare due passi..

Tra l’altro, nemmeno la felicità è un organo trapiantabile. La giovinezza? basta non pensarci!

Rubare un bambino? Rubare un giaciglio dell’anima?

Nessuno può migrare nel corpo di un’altro, e in nessuna altra cosa!

Tranne nel momento del trapasso, ma che sia vero.

Ciao bambina, lo so che non hai bisogno di maestri.. Ma io contemplo un pezzo della tua verità.. (grazie per avermi dettato alcune cose!)