Il grande mazzinga(parte terza)

Voglio puntualizzare che io non appartengo alla malavita organizzata, ma sono un “così detto” “ cane sciolto”. Insomma, quelli che fanno affari per i fatti propri e portano a casa la pagnotta

di rafael navio - martedì 6 marzo 2007 - 6095 letture

PRIMA DI PASSARE AL PROSSIMO SOLCO DI VITA DI MAZZINGA, LUI MI CHIEDE UNA PAUSA PER RETTIFICARE IL LAVORO FINO AD ADESSO SVOLTO.

MAZZINGA: fammi il piacere di non usare più le traduzioni dal napoletano all’italiano. IO, SCRITTORE: perché? Mi sembrava veritiero…. MAZZINGA: io non devo dimostrare niente a nessuno, se vogliono credermi, bene altrimenti chi cazzo se ne frega! Sono Un criminale di nuova generazione: con il diploma ma senza lavoro. E lascia la parte del grande regista TARANTINO, io sono un amante del cinema. IO, SCRITTORE: ma un delinquente competente di cinema, a me suona strano…. MAZZINGA: ci sono le monache che fanno pompini…..ed io non posso appassionarmi a TARANTINO o a STANLEY KUBRICK…. IO, SCRITTORE:ma…. MAZZINGA: niente ma, la biografia è mia e si fa a modo mio. Riguardo alle traduzioni, ci vuole tempo ed io non ho voglia di passarci un paio d’anni su questo testo. IO, SCRITTORE: okay, facciamo come dici…. MAZZINGA: passiamo al prossimo…come cazzo potremmo chiamarlo? Racconto, storia..oppure aneddoto? IO, SCRITTORE: all’inizio della pagina ho scritto solco di vita! Ti va? MAZZINGA: okay, va bene basta che facciamo in fretta… e niente traduzioni! Fai parlare tutti in italiano che facciamo prima………

LE PEZZE DI FUMO DI TORRE ANNUNZIATA E TORRE DEL GRECO.

Voglio puntualizzare che io non appartengo alla malavita organizzata, ma sono un “così detto” “ cane sciolto”. Insomma, quelli che fanno affari per i fatti propri e portano a casa la pagnotta. Comunque all’inizio ero un cocco di mamma, e lei, la mia mamma, mi teneva proprio come un bebè in fasce, anche se avevo compiuto 25 anni. Mi lavava le camice, mi preparava il pranzo, e faceva tutto quello che aveva sempre fatto da quando era ero nato. Poi mi ripeteva spesso: “Stai attento figliolo che il mondo è una schifezza”. Oppure: “Perché non prendi la laurea così ti sistemi?” Ma la verità, quella che non sanno tutti, e che non sapeva nemmeno mia madre, è che la Campania è un secchio di merda! Certo, c’è poco da girarci intorno anzi dirò di più: quelli del nord-est, della Lombardia, del Piemonte hanno ragione secondo il mio modesto parere! La Campania è l’unica regione d’Italia che dagli anni 80 non ha avuto nessun progresso. E allora io che faccio? Attenzione tengo a sottolineare “ io che faccio?”, perché il mio non è un patetico trattato sociale sulle difficoltà della regione Campania. No, a me mi frega quanto una caccola del futuro e della sorte degli altri che vivono in questo sacco di merda. Io ho dovuto pensare ed ho pensato solo a me stesso. Di conseguenza studio, faccio qualche lavoretto, mi mantengo per non pesare sulla sua budget familiare, ma poi...... Poi niente ,il nulla e allora è in quel determinato momento che io divento criminale. Prima con la testa e poi con i fatti. Ma attenzione: non chiedetemi nomi di personaggi grossi della malavita campana, perché io non ne conosco nessuno. O meglio, io non ho collaborato con nessuno; tutto quello che ho fatto lo ho fatto da solo, e per me stesso ed infine, fatemelo dire, sono riuscito a metterlo nei culi dei poliziotti e di malavitosi organizzati, che sono morti di rabbia perché avrebbero dato chissà cosa per fare la pelle a MAZZINGA. Ma è sempre rimasto un mistero la sua identità. Una creazione di strada,un criminale atipico, di quelli che la storia o non ricorda o non ha mai visto. In 10 anni ho messo da parte circa € 5 milioni e posso finalmente vivere di rendita. Non ho speso in inutili macchine, e divertimenti con puttane e droga. (Anche perché le prime erano sul mio libro paga, e la roba la trattavo di persona). Però nonostante fossero tanto vicini a me, tenevo tutte le tentazioni lontane. Integro come un santo ho pensato solo a racimolare ed ad investire. Ma prima di ritirarmi a vita privata, voglio lasciare questa testimonianza, dove naturalmente è stabilito, che il mio nome non verrà mai fuori. Ah, cosa più importante dove sono stato davvero bravo, è che la stessa mia madre non è mai venuta a sapere niente delle mia attività illecita. Come lei, mio padre e mia sorella. Questo è un punto di grande orgoglio per me stesso.

Comunque torniamo alla nostra storia.

Dopo aver racimolato abbastanza liquidità con le assicurazioni decisi che era il momento di lanciarsi nel business della droga. Quello che dovevo fare con molta intelligenza era crearmi una fetta di clientela molto raffinata. Praticamente non dovevo spacciare per strada, dove già tanti lo facevano e dove si rischiava davvero grosso. Allora cosa feci? Cominciai a frequentare feste importanti della città di Salerno di Napoli, di Avellino e Benevento, ero entrato nel cuore dei cosiddetti figli di professionisti ( racconterò più avanti come riuscii ad inserirmi). Tutta gente che aveva un sacco di soldi da spendere. Questo tipo di personaggio però è molto restio a scendere nei vicoli per comprare della droga; per prima cosa ha paura, secondo non ritiene un posto adeguato per le sue nobili chiappe. È da questo punto che entro in gioco io: “Mazzinga droga parthy” azienda con le consegne a domicilio. La situazione può sembrare molto complicata, ma lavorando bene di testa invece è tutt’altro. Per prima cosa mi dovevo procurare la merce; all’inizio, come faccio sempre con le situazioni nuove, lavorai con passo leggero, cominciando con le droghe cosiddette soft. Hashish, canapa indiana, e pasticche. La parte più difficile di questo lavoro è quando avviene l’operazione di approvvigionamento delle merci. È proprio in quel determinato momento che si rischia tanto. Quindi dovevo pensare ad un stratagemma per non farmi beccare insieme allo spacciatore mentre mi vendeva la roba. A tale proposito, d’istinto, mi feci accompagnare dalla mia compagna Lorena, un pezzo di carne di oltre 130 chili; all’inizio non sapevo perché ci fosse bisogno della sua presenza m’ero convinto che prima o poi mi sarebbe venuta molto utile. E cosi feci, tenendola sempre vicino a me, successivamente anche come un semplice portafortuna. Le città indicate per fare la spesa in provincia di Napoli, sono Torre Annunziata e Torre del Greco, due agglomerati urbani di circa 100.000 persone ciascuna, dove ogni tossico della provincia si reca per fare la spesa; ora per raggiungere queste due città si deve adoperare il treno perché nel caso ci fosse stata un’ispezione della polizia o un blitz durante il viaggio avrei potuto lanciare la roba dal finestrino o magari buttarla nel cesso del treno. Per questo motivo, non acquistavo mai troppa roba, mi aggiravo sempre in tono ai € 500 di merce che non superavano mai 200 300 g. di peso ( classica pezza di fumo). Ora per i primi viaggi tutto filò liscio come l’olio, ma sentivo che prima o poi sarebbe successo qualcosa! Era impossibile che la fortuna mi assistesse per così tanto tempo, comunque ancora ignaro del futuro, continuavo a portarmi appresso la mia fida Lorena. Un giorno decisi di acquistare quasi € 1000 di merce, la clientela era aumentata e non potevo farla aspettare poiché la sera ci sarebbe stata una festa di alto livello. Avrei guadagnato quasi 4000 euro, in meno di una settimana. Il problema di quella mattina, era grosso quanto un macigno. La galera. Per la prima volta sentivo la paura. I due poliziotti in borghese ci vennero incontro con passo spedito: diavolo leggevo nei loro occhi che erano poliziotti. Rotti in culo! Loro avanzavano e io mi cercavo di sprofondare nella mia poltrona del treno. Sono i classici momenti in cui non sai cosa fare, e non sai cosa ti accadrà di li a pochi minuti, ma quando guardai la mia cara Lorena, fui come illuminato da un’ispirazione fulminea e finalmente capì perché l’avevo appresso per tutto quel tempo. Ora doveva guadagnarsi tutte le pizzette che mangiava.

"Tesoro, li vedi quei due che si stanno avvicinando?"

"Sì, e allora?" rispose lei con un tono e una faccia da babbuino, come se ancora non si fosse resa conto del perché ci recassimo in quelle due città del cazzo.

"Tesoro, non ti spaventare, ma quelli sono due poliziotti e si stanno avvicinando per arrestarci o quanto meno per effettuare un’ ispezione. Riesci a capire la gravità della situazione?"

"Che diavolo facciamo adesso? Ci manderanno in galera?"

"No, se riusciamo a corromperli ( non lo dissi con sicurezza, ma nei film di mafia la cosa funziona sempre; il problema era che io ero ancora un pivello e stavo rischiando di grattarmi il culo in galera per i successivi dieci anni)! Ascoltami. Il gioco si fa un po’ pesante e se i soldi ci piacciono veramente, ogni tanto bisogna fare un piccolo sacrificio. Tu mi capisci vero?"

I due si fermarono al centro del vagone, lanciando ogni tanto qualche occhiata per tenerci sotto controllo, come due indiziati. Paranoia? Il mio stomaco diceva di no! E poi quel treno è famoso per i viaggi dei tossici e per i viaggi nell’illegalità dei poliziotti. Si potevano corrompere, ma io ancora non avevo le palle. In Campania tutti hanno un prezzo. Li fissavo ed ero contento di quella loro sosta, perché avevo ancora qualche minuto per istruire Lorena.

"Lorena, io sono un tipo tranquillo, certo in questi ultimi tempi sono andato un po’ fuoristrada, ma è per racimolare qualche soldo perché voglio sposarti e renderti felice. Tu però.... Cioè, però il prete non te lo dovevi spompinare. Purtroppo ti ho visto e devi credermi per me è stato un dolore terribile di quelle cose che si segnano le loro. Poi, dire che ti ho visto….. è una cazzata! Perché lo sanno tutti che quello ti benedice un paio di volte a settimana. Ma nessuno dice niente…… Vuoi vedere che se prendono me con un poco di droga succede il finimondo…. Ti prego non parlare è inutile. Non chiedermi scusa, Lorena, non è il caso! Oh certo, ti ho perdonato perché ti amo, ma adesso la situazione... Purtroppo mi costringe a chiederti qualcosa di terribile qualcosa che non avrei mai voluto chiederti,purtroppo…..”

"Che cosa mi stai chiedendo?"

Io la guardai per quello che era, una puttana di cento di 130 chili, certo distribuiti su 1.80 m di altezza, ma di sempre 130 chili si parlava. Certo a voi sembrerà strano tutte queste cose mi siano successe davvero, ma quando sei uno sfigato…… . Quindi la verità era che nonostante fosse la mia ragazza, le piaceva spompinarsi il prete. Devo dire che il sacerdote non era male, con i suoi 45 anni di età. Lei era entrata in chiesa per fare le pulizie e poi era arrivata a togliere un po’ di ragnatele dal coso del padrone di casa. Ah, no, però cari lettori, se volete godervi queste pagine fino in fondo, dovete credere a quello che dico, perché l’animo umano è così sporco da far paura a qualsiasi raccapricciante fantasia. E questo come ben sapete non l’ho detto io, ma un grande scrittore (e.a. poe). Quindi se vi dico che quei due facevano festicciola in chiesa, facevano festicciola in chiesa. Se fossero palle perché avrei sentito il bisogno di raccontarle. E poi non fate i moralisti, voi che leggete! Giratevi intorno e pensate: magari vostra moglie si scopa il meccanico, oppure voi stessi vi scopate vostra cognata,….. già la sorella di vostra moglie. Per questo motivo ho avuto successo come criminale, perché ci siete voi dottori, avvocati, professionisti che vi scopate le vostre cognate dieci anni più giovani di voi. Quando vi siete fidanzati, intendo dire con vostra moglie, lei ne aveva quindici,….ora che sono passati quasi venti anni dal matrimonio, la cognatina ha il fuoco in mezzo alle gambe e si eccita a cornificare la sorella. Non sospirate con quell’aria di bacchettoni, mentre leggete quello che scrivo ( come se voleste dire: questo dice un sacco di cazzate ), perché se la pensate così leggetevi la bibbia e non queste pagine di vita vissuta. Quindi se vi dico che Lorena e il prete……credeteci! Ma ora voglio continuare con la storia sul treno e con quello che dissi a Lorena.

" A te che sei un signora ( mai detta palla più grossa in vita mia) non possono fare la perquisizione. Sono due uomini. I cazzoni non hanno una collega donna appresso.Tu dici che devi andare in bagno, uno di loro ti deve seguire e lì fai un poco di festa………."

Pianse. Non vi so dire con esattezza quante lacrime versò, sicuramente meno dello sperma che aveva ingoiato fino a quel momento. I due si avvicinarono e tirarono fuori il loro distintivo.

"Siamo dell’antidroga, dovremmo ispezionare la vostra valigetta. Che cos’è una sacca per giocare a tennis? Già, sembra proprio una sacca per giocare a tennis ( e rideva mentre gurdava la faccia di culo del suo collega che restava in silenzio e masticava gomma). Oppure una sacca da viaggio, magari i nostri amici sono due normali viaggiatori che da Napoli si dirigono a Salerno. Una sacca così grande, per una distanza di un quarto d’ora di treno. Strane le cose della vita! "

L’altro sorrise, come se quello fosse un repertorio ben collaudato. Li guardai come ho guardato la vita fina quel momento, col capo chino. Fino a quel momento avevo messo su qualche incidente falso, ma l’essere criminale ancora doveva venire fuori. Non ero nella condizione di trattare, perchè ancora non avevo l’esperienza per azzardare un’azione di quel tipo: corrompere poliziotti è più difficile di comprare droga poi venderla. Ci vogliono le palle, esperienza e sangue freddo. Ma lei fece quello che io avevo chiesto e si alzò. Quel momento fu particolare, e penso che anche lei voleva che lo fosse: il gioco le piaceva, e voleva farne parte alla grande! Non più da accompagnatrice, ma da socia.

"Io devo andare in bagno mi scappa. È urgente!"

Poi si abbassò al mio orecchio.

“Entro in quel cesso, e faccio quello so fare nella vita.Tu non sgarrare e non cacarti sotto, Socio”.

Il poliziotto che aveva sorriso la guardò dritto negli occhi e certamente non accennava nemmeno un timido imbarazzo.

“Sa benissimo che io devo seguirla e quantomeno sostare di fronte alla porta del bagno! È cosciente di questo?"

"Non sono una criminale incallita, non so quello che lei mi sta dicendo. Ma si deve fare il suo dovere….. e mi faccia andare in bagno".

Andarono. Il cazzone mi guardava. Io lo guardavo. Niente pistola. Io non mi muovevo. Lui sapeva. E io sapevo che lui sapeva. Meglio tagliare corto.

“ Siete in un mare di merda “

“ Ah, abbiamo un tossico con le palle. Stronzo, appena torna il collega scaverò fin su per il tuo culo e se scoverò qualcosa allora, tu sari nella merda “.

“ Il tuo collega sta scopando con la mia ragazza “.

“ Stronzo, è una palla “.

“ Dovevi mandare una collega donna con lei: fregato. Magari quello sniffa, pure; ha gli occhi lucidi come un gatto. Il giudice crederà a lei e non a lui. Lei è incensurata. Certo io mi farò qualche anno di galera, ma tu e lui che fine farete? Ascoltami, siete nella merda….parliamone!”

“ Io ti sparo in bocca “

Rimasi impassibile, come Robert De Niro in Taxi Driver.

“ Merda + piscia, se lo fai…..parliamone “.

“ Ti sparo in bocca e ti chiudo in bagno “.

“ Parliamone…..”

“ Di che cazzo vuoi parlare ? “

“ Di una scopata gratis + 500 euro in contanti, che dividi come cazzo vuoi, per quanto mi riguarda puoi affogarteli anche tutti tu. Io sono uno che vuole mangiare, ma fa anche mangiare “.

“ Per un chilo di “fumo” che porti, parli come un boss, ma chi cazzo credi essere. Questa è corruzione di pubblico ufficiale. Sei nella merda ”.

“ Nessuno, sono nessuno, come disse Ulisse al Ciclope. Ma io non parlavo solo di oggi. Se tu decidi per il peggio, sarò un galeotto, e voi disoccupati perché quella vi denuncia. Io ho la roba, ma lei è allo scuro di tutto. Lei è incensurata, ma è capace di tenersi lo sperma del tuo amico nella vagina fino al giorno del processo per farlo vedere al giudice. Poi si farà qualche livido e dirà che eri anche tu presente. Una carriera, una vita buttata nel cesso. Se lavori di testa, tutti ricchi e contenti: 500 euro al giorno ogni volta che faccio un viaggio. Niente telefonate, niente contatti. Un semplice squillo il giorno prima per avvisarmi che sei di servizio sul treno….”

“ Quanta merda ti stai tirando addosso…. Appena il collega torna ti sbatto a Poggioreale”.

Questo lo sapevo, cioè non avrebbe mai acconsentito. Era il gioco. Le precauzioni che usano per salvarsi il culo, caso mai io fossi stato un poliziotto in borghese per scoprire il giro. All’80% quei due prendevano la pagnotta. Ero stato fortunato, ma anche furbo. Dovevo continuare con l’offerta. Questo era il gioco.

“ Uno squillo, lavori di mattina. Due squilli, lavori di pomeriggio. Tre squilli, lavori di notte. Senza, mai parlare. Senza scambiarci i nomi. Senza mai incontrarci. Lascio i cinquecento euro ed il mio numero di telefonino, come adesso per la volta seguente, sempre sul posto dove sono seduto. Magari sotto al sedile. Questo treno di tossici è sempre deserto. Tu mi dai il tuo, cosi riconosco il numero. Il gioco è fatto. Senza rischio….”

“ Aspetta che arriva quello e ti faccio vedere quante cazzate ha i detto ad uno che lavora per la legge. Anche quei soldi saranno una prova….. “

Lorena ed il poliziotto tornarono dal baglio. Lei si passo la mano sulle labbra e lui cercava ancora di togliersi il rosso dalla faccia.

“ Ho fatto una cazzata “

“ Stai zitto! Tutti facciamo delle cazzate….Okay signori credo che il nostro lavoro finisce qui ( ora se questi due non ci chiedono il distintivo è tutto a posto; non sono infiltrati). C’è stato un terribile equivoco. Cerchiamo alto “.

Ci lasciò andare. Mi alzai con la paura che la merda mi colasse dai pantaloni. Raccolsi la sacca e mi preparai per scendere a Nocera Inferiore. Non la prossima fermata, ma l’altra seguente. Mancava qualche minuto. Quei comuni sono uno dietro l’altro, come mosche. Comunque Nocera era la città che mi aveva dato i natali, e dove abitavo insieme a Lorena. Nella fermata, quello con cui avevo parlato fece finta di cadere, spinto dalla frenata, mi venne addosso. Il gioco era concluso. Aveva lasciato sicuramente nel giubbotto il suo numero di telefono. Attenzione aveva lasciato, non mi aveva dato. Una differenza sostanziale per uno che è abituato alla corruzione. Quell’uomo era il mio pass tra Torre e Nocera Inferiore. Il business prendeva forza. Ora dovevo solo sforzarmi a rimanere con i piedi per terra e non giocarmi il cervello con i soldi troppo facili.


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