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I’m Trump, tovarisch Conte

Bisogna stare attenti quando ci si rivolge al web dove si trova di tutto e le menzogne sembrano funzionare meglio della verità. Il confronto tra le idee è importante, indispensabile, fondamentale, anche se ci vuole più rispetto e meno sospetto.

di Massimo Stefano Russo - giovedì 29 agosto 2019 - 2080 letture

Hello! Hello! I’m Trump Tovarisch Conte Pronto! Pronto !, Briscola sono compagno conte (Giuseppi o Giuseppe?)

“Costruiremo insieme un grande muro, nessuno li costruisce meglio di me…un grande muro e lo farò pagare a te Giuseppi… ricordate le mie parole!”

“Stai scherzando vero? Tu non puoi dirmi quello che devo o non devo fare. E non gongolare. Non ce n’è motivo”.


Bisogna saper interloquire con gli elettori, disorientati, in cerca di nuovi punti di riferimenti.

Il Presidente incaricato, in attesa di poter ritornare sul posto di comando, pieno di adrenalina, si limita ad aspettare che ci si calmi. La prudenza non è mai troppa. Abbassa la testa e ben vestito, incravattato, puntuale, professionale e discreto si mette a camminare: non è solo una recita. È contento di essere stato designato. Ghe pensi mi

In Italia il carico fiscale è pesante, imposto in modo complicato, farraginoso e tra chi paga troppo e chi troppo poco non c’è un criterio di giustizia. Serve un fisco più progressivo. Ghe pensi mi

Dove prendere le risorse? Indubbiamente è necessario e basilare ridurre gli sprechi, contrastare l’evasione fiscale, valorizzare il patrimonio pubblico. Ma questo è solo l’inizio. Ghe pensi miGhe pensi mi

Convertitosi alla vita politica useppi sa quello che dovrà andare a fare, anche se ancora non ha visto niente. E’ un lavoro che chiede molto e dovrà essere pronto ad agire e dare molto. C’è chi se ne vanta già nei social. Come spiegare il declino italiano?

La trasformazione tecnologica ha fatto morire e sta facendo scomparire molti mestieri. Le condizioni lavorative e di reddito sono peggiorate per una parte della popolazione, con l’allargamento delle disuguaglianze economiche e territoriali. È aumentata la percezione dell’insicurezza e la frustrazione dei cittadini che non si sentono più protetti dalla politica. Se per tutelare gli anziani si sta rubando il futuro dei giovani è per riavvicinare le generazioni che bisogna mettere in discussione le garanzie già acquisite e ridefinire il senso della solidarietà sociale. In quest’ottica il merito dovrebbe essere l’idea condivisa da tutti e far sì che le regole consentano a chiunque di competere per l’accesso ai livelli più alti. Se i migliori fuggono dal Paese verso realtà più credibili la perdita è secca, mentre bisogna spronare e motivare soprattutto i giovani, per non farli andare via per sempre. Ghe pensi miGhe pensi mi… Bisogna distinguere tra la meritocrazia politica e quella economica.

La democrazia diretta affascina e il populismo rimane una minaccia, anche perché in crisi è la delega che è andata perduta. La crisi di fiducia, è sempre bene ribadirlo, riguarda gli uomini e le istituzioni. e se la diversità di vedute produce divisioni quando non frantumazioni bisogna ritrovare la capacità di mediare in un esercizio di sintesi. Il sapere, sempre meno condiviso, è incapace di rappresentare la cultura civile del Paese. Una cultura civile sfarinatasi in parallelo alla crisi del concetto di autorità, dove a venir meno è stata l’assunzione di responsabilità. Basta considerare il campo della valutazione e soprattutto la valutazione dei risultati che finisce spesso per coincidere solo con una verifica di adempimenti burocratici che nulla hanno a che fare con l’efficienza e il merito. Di chi la responsabilità? Ancamò ghe pensi mi…

Sull’altro versante il Comandante Supremo, nascosto da qualche parte, anche se non lo dà da vedere, è preoccupatissimo per ciò che ha fatto. Non è più quello che era. Altri hanno fatto cose peggiori e se la sono cavata. Ma la questione si è fatta seria, una faccenda molto seria, anche se non c’è un leader migliore di lui. Non va bene e lo sa, mentre si incupisce, abbassa lo sguardo e tenta di capire cosa potrà ancora succedere. Se ha sbagliato i calcoli è finito. Deve mantenere il sangue freddo e pensare. E’ un combattente di provata esperienza, è temuto e avranno paura di mettersi contro di lui. Deve essere in grado di decidere e non c’è tempo da perdere. C’è chi è convinto che alla fine sarà lui a vincere.

La battaglia deve essere costruttiva, ideale e culturale, con cambiamenti realistici e coraggiosi. Soprattutto oggi che sono gli influencers a dettare e assecondare le inclinazioni di massa e le mode con strumenti di persuasione potenti e capillari.

Bisogna stare attenti, molto attenti, quando ci si rivolge al web dove si trova di tutto e le menzogne sembrano funzionare meglio della verità. Il confronto tra le idee è importante, indispensabile, fondamentale, anche se ci vuole più rispetto e meno sospetto. Se c’è fiducia anche le idee diverse possono incontrarsi e produrre qualcosa di nuovo. È vero, ma come si fa con B.G.? Il buffone genovese, scherzo vivente?! Un giullare, perentorio e arrogante in tutta la sua autorità, nemico della politica la considera non più adatta a risolvere i problemi antichi del Paese. Ghe pensi mi continua a dire il professor happy happy, di già contento che il governo accetterà tutti i suoi suggerimenti e sarà sostenuto da una maggioranza schiacciante. Se la Dc a lungo ha fatto da garante degli interessi del Lombardo-Veneto presso il governo centrale; la Lega Nord sin dall’inizio ha canalizzato la rabbia sociale nei confronti del governo; il Movimento 5 Stelle rappresenta il partito italiano della protesta per antonomasia. Il populismo ha sdoganato l’ignoranza, speculando su di essa e facendo il tifo per essa. La competenza non vale più? GHE PENSI MI! Tutti siamo dotati di creatività ordinaria, pochi di creatività straordinaria GHE PENSI MI!

Bisogna puntare a una integrazione politica e a un assetto più democratico e coeso. La politica deve ristabilire il senso di appartenenza e l’identità. C’è bisogno di crescita, sviluppo e giustizia. I leader non possono guidare con nervosismo isterico e fanatico. GHE PENSI MI!

Attento Giuseppe parte lu turde e esse la serpe.


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