Dialogo immaginario con Epitteto, sul tempo libero e la libertà interiore

Dialogo immaginario con Epitteto, strutturato come una breve conversazione filosofica, in stile socratico, con profondità concettuale e sviluppo di pensiero, grazie a Chatgpt.
Un giardino ombreggiato e silenzioso nel cuore di Nicopoli al tramonto. Il filosofo Epitteto è seduto su un basso sgabello di legno, il volto sereno. Un giovane uomo gli si avvicina, tiene in mano un taccuino pieno di appunti: il vento muove piano le foglie degli ulivi.
Salve, Maestro. Vi cercavo da tempo. Vengo da un’epoca confusa, dove il tempo è misurato, consumato, rincorso... ma raramente vissuto.
Epitteto: Allora siediti, giovane straniero. Chi insegue il tempo spesso dimentica che il tempo non si lascia afferrare. Dimmi, che cosa ti tormenta?
Il tempo libero, Maestro. Lo attendo con ansia, lo desidero. Ma quando arriva, spesso mi smarrisco. Lo riempio di immagini, stimoli, passatempi. Eppure, ne esco più vuoto di prima. Sbaglio qualcosa?
Epitteto: Tu cerchi la libertà fuori, ma essa nasce dentro. Il tempo libero non è un dono, ma una prova. Chi non sa stare con se stesso in silenzio, chi ha bisogno di continuo rumore, mostra solo la sua inquietudine.
Maestro Epitteto, cosa significa davvero essere liberi nel tempo libero?
Epitteto: Non è il tempo a renderci liberi, ma l’uso che ne facciamo. Se il tuo animo è schiavo del piacere, del giudizio degli altri o della paura del futuro, anche nell’ozio rimarrai prigioniero.
Ma non è il tempo libero una pausa necessaria? Un modo per ristorare lo spirito?
Epitteto: Lo è, se è vissuto con consapevolezza. Molti cercano nel tempo libero la fuga dal dovere, ma spesso trovano solo nuove catene: distrazioni, ansie, desideri infiniti. Il vero riposo è nella padronanza di sé.
E quindi come si dovrebbe impiegare il tempo libero?
Epitteto: Come ogni altra parte della vita: in accordo con la natura e la ragione. Leggi, medita, ascolta il silenzio. Non temere la solitudine, ché essa è maestra. Coltiva ciò che dipende da te e accogli con equanimità ciò che non puoi cambiare.
E quando il mondo moderno impone ritmi che rubano spazio alla riflessione?
Epitteto: Nessuno può rubarti ciò che è veramente tuo. Ogni uomo ha in sé un regno inviolabile: il giudizio, la volontà, il desiderio temperato. Anche in mezzo alla folla, puoi trovare quiete, se ti rivolgi verso l’interno.
Quindi, Maestro, la libertà nel tempo libero è una conquista dell’anima?
Epitteto: È così. Ma non aspettare un momento perfetto per cominciare. Anche adesso, mentre parliamo, puoi scegliere di essere libero. Il tempo non conta, conta l’uso che ne fai.
E allora come posso usare bene questo tempo, che pare così prezioso?
Epitteto: Prima chiediti cosa è davvero prezioso. È prezioso ciò che ti avvicina alla tua vera natura, ciò che ti rende migliore. Un uomo saggio userà il tempo libero per esercitare l’anima, come un atleta esercita il corpo.
Ma oggi ci insegnano che il tempo libero serve a “staccare”, a divertirsi, a ricaricarsi per tornare più produttivi.
Epitteto (sorridendo): Produttivi per chi? Per cosa? Vedi, se il tuo tempo libero serve solo a renderti più efficiente nel servire ciò che non ami, allora non è tempo libero, ma una catena dorata. L’uomo libero è colui che sa cosa vuole e cosa lascia andare.
Ma non è facile, Maestro. Il mondo moderno è pieno di distrazioni. Social, notizie, serie, viaggi... È tutto così immediato.
Epitteto: Il mondo è sempre stato pieno di rumore. Solo che ora il rumore è più veloce. Ma tu sei ancora padrone del tuo giudizio. Nessuno ti obbliga a cedere, se non tu stesso. Allenati a dire “no”, ad ascoltare ciò che è essenziale.
Allora il tempo libero è uno specchio?
Epitteto: È lo specchio della tua interiorità. Se dentro sei in guerra, il riposo sarà inquietudine. Se hai ordine nell’anima, ogni ora sarà leggera, anche in mezzo al disordine del mondo. Il tempo libero non ti dona libertà. Ti rivela se sei già libero.
E tu come vivi il tuo tempo libero?
Epitteto: Io cerco di vivere ogni tempo allo stesso modo: con attenzione. Non faccio differenza tra il tempo del discorso e quello del silenzio, tra il tempo dell’insegnamento e quello della solitudine. Ogni momento è una possibilità di esercitare la virtù.
Virtù? Quale, in particolare?
Epitteto: La padronanza di sé. Il discernimento. Il coraggio di non seguire la massa. La gratitudine per ciò che si ha, e l’indifferenza per ciò che non dipende da noi. Queste non vanno in vacanza. Si coltivano sempre.
Dunque, il tempo libero è un’occasione per essere più pienamente umani.
Epitteto: Esatto. Ma attenzione: il tempo libero non è un lusso. È un campo di prova. Molti sono virtuosi nel lavoro, dove le regole sono chiare. Pochi lo sono nel tempo vuoto, dove devono inventare sé stessi. Lì si vede il vero filosofo.
E se dovessi riassumere in una sola frase, Maestro, cosa direbbe a chi oggi cerca senso nel suo tempo libero?
Epitteto (guardandolo negli occhi): Non domandare cosa fare col tempo libero. Domanda chi vuoi essere mentre sei libero. Tutto il resto seguirà.
Il sole tramonta. Il giovane chiude il taccuino. Senza aver scritto nulla, sente di aver imparato molto. Si alza, ringrazia, e si allontana lentamente, lasciando il Maestro a osservare la calma degli ulivi.
Per saperne di più
Epitteto-P. Hadot, Manuale di Epitteto, Einaudi, Torino 2013.
M. Pigliacci, Come essere stoici, Garzanti, Milano 2017.
J. Sellar, Sette brevi lezioni sullo stoicismo, Einaudi, Torino 2021.
* L’intervista è stata svolta dal prof. Massimo Stefano Russo avvalendosi del metodo gamma da lui generato e sviluppato, col contributo di chatgpt. Il testo è opera del prof. Massimo Stefano Russo che ne è l’autore e il diretto responsabile, chatgpt ha contribuito nel fornire indicazioni e informazioni indispensabili e per questo merita di essere citata.
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