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Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti

"Fascisti su Marte" nasce nel 2002 come striscia in onda su Raitre all’interno del programma"Il caso Scafroglia"...

di Elisabetta Corsini - mercoledì 15 novembre 2006 - 8392 letture

Anno 1939: una squadra di eroici camerati parte per il pianeta Marte con l’obiettivo di conquistarlo e colonizzarlo. Il gruppo dovrà fare i conti con un luogo ostile, privo di aria e acqua e con un nemico silenzioso ma sempre presente: sono i sassi disseminati per il pianeta e ribatezzati dal gruppo "mimimmi". La stanchezza e il desiderio di tornare sulla terra, a poco a poco prendono il sopravvento sui protagonisti; fatta eccezione per il capo, l’indomito gerarca fascista Barbagli (Corrado Guzzanti), talmente tenace e fedele al duce e ai suoi imperativi da non voler tornare indietro senza le prove certe della conquista del pianeta rosso e comunista. Avventure esilaranti e surreali, strane creature aliene, visioni mistiche...

"Fascisti su Marte" nasce nel 2002 come striscia in onda su Raitre all’interno del programma"Il caso Scafroglia". Una prima versione di 43 minuti viene prodotta nel 2003 e presentata al festival di Venezia, dove riscuote un discreto successo. Dopo tre anni di lavoro intenso e di montaggio maniacale, il film, girato in una cava alla periferia di Roma, è uscito nelle sale a ottobre di quest’anno.

Con il linguaggio da cinegiornale del ventennio, attraverso una satira forte e surreale, Guzzanti ambienta la sua storia in epoca fascista con lo scopo di dimostrare che la propaganda di oggi non è molto diversa da quella di allora; numerosi i parallelismi tra il duce e Silvio Berlusconi: la voce narrante è un monologo continuo e senza possibilità di interruzioni, con chiaro riferimento all’uso autoritario degli spazi televisivi da parte dell’ex presidente del consiglio; lo slogan "una scelta di campo" utilizzato nel film dalla propaganda fascista, è lo stesso usato da Forza Italia qualche anno fa; e così come il cavaliere si definì in campagna elettorale "un presidente operaio", anche il gerarca Barbagli si definisce capo e padrone ma, all’occorrenza, operaio e muratore.

Revisionismo e occultamento della verità fanno parte anche del presente, e il nostro sistema democratico è ancora piuttosto fragile.


Regia, soggetto e sceneggiatura: Corrado Guzzanti.

Cast: Corrado Guzzanti, Andrea Blarzino, Marco Marzocca, Lillo Petrolo, Andrea Purgatori, Andrea Salerno.


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