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Elezioni 2013, diario ragionato per elettori di sinistra

Allora, sondaggi alla mano siamo praticamente sicuri di annunciarvi con immensa gioia la vittoria della coalizione di centrosinistra alle elezioni del 2013. Coalizione la quale il giorno dopo della vittoria si alleerà ulteriormente con il Centro (mi raccomando, la “C” va maiuscola, fanno sapere dal Pd) per far in modo che le spicciole possibilità di cambiamento vengano prontamente ridotte a zero.

di Redazione - venerdì 10 agosto 2012 - 2225 letture

Però il cammino verso il Grande Giorno ve lo dovete assaporare lentamente, come si fa solo con la mozzarella Vallelata. Annunci, contro annunci, promesse, tradimenti, narrazioni con n minuscola e Narrazioni con la N maiuscola, accordi al ribasso e accordi al rialzo, accordi sottobanco e accordi sempre sottobanco, folle da aizzare e folle che invece d’essere aizzate finiranno per azzannare. Ci sarà da godersela, anzi ce la stiamo già godendo.

La notizia della settimana scorsa la sanno anche i progettisti della diga delle Tre Gole in Cina (no, le tre gole non sono Bersani, Casini e Vendola). Passeremo da un avvilente ABC a un più fantasmagorico BVC (occhio a dire bene la B, senno resta solo VC), roba che il povero pescatore pugliese che donò la fede di nozze della moglie defunta a Nichi Vendola – il quale se l’era prontamente messa al pollice – ora la rivuole subito indietro.

Qui bisogna aprire subito una parentesi, perché tentano in tutti i modi di fare il gioco delle tre carte (o delle Tre Gole, come la diga). Casini dice che va da solo ma poi si vede, Bersani dice che va col centrosinistra ma dopo aggiunge il Centro, Vendola dice che va con Bersani e basta ma comunque non pone veti. Traduzione per i comuni mortali, depurando furbesche dichiarazioni dal politichese spinto: alle elezioni ci si va con lo schema classico così tranquillizziamo gli elettori, dopo fraterna ammucchiata perché ce lo chiede l’Europa e pure Napolitano e pure il Mossad sarebbe d’accordo. Ora: da Bersani e Casini nessuno si aspettava niente di diverso, anzi rispetto all’attuale triangolo con Alfano c’è anche una sorta di “miglioramento”.

Resta solo da capire come farà Vendola a districarsi dall’abbraccio mortale con i due celebrati statisti. Le opzioni sono due: o fa cascare subito il nuovo governo per motivi di pubblica decenza, stile Bertinotti anni ‘90, beccandosi le rampogne di Nanni Moretti fino alla data del decesso di uno dei due; oppure incassa tutte le misure dettate dal versante destro della coalizione stile Bertinotti (la seconda volta) e alle elezioni dopo Sinistra e Libertà sparisce del tutto (poi magari rinasce un’altra volta, con un nome diverso tipo Rifondazione Narrativa).

Vabbè, staremo a vedere. La cosa comunque stimolante è che nessuno finora ha detto una parola circa i programmi. Il Pd ha fatto un decalogo o qualcosa del genere in cui spiega che bisogna unire i progressisti e i moderati per farli dialogare, tutti che devono dialogare ma poi per dirsi cosa?, boh. Dialogheranno insomma. A loro piace dialogare, chiedetelo a D’Alema che con la Bicamerale non faceva altro che dialogare dalla mattina alla sera con Fini e Berlusconi. Risultati: nessuno.

Intanto si preannuncia anche l’arrivo dei sindaci. Nel senso che fanno una lista tutta loro. Poi se vengono eletti non si capisce se continuano ad essere sindaci oppure no. L’unica cosa certa è che si tratta di una lista civetta (a Roma direbbero «farlocca») buona ad acchiappare un po’ di voti trasversali che poi confluiranno nella casa madre (il Pd). Il procedimento è questo: mi garba Pisapia, allora voto la lista di Pisapia, ma Pisapia fa il sindaco di Milano mica l’omino che pigia i bottoncini a Montecitorio, lui rinuncia e il suo posto lo prende il portaborse di qualcuno messo al tredicesimo posto in lista. Voto utile per loro, cioè voto inutile per voi. Specchietto per le allodole. A questo punto, ci si chiede se anche i vecchi assessori ai Lavori Pubblici della Prima Repubblica (tutti rigorosamente socialisti, ça va sans dire) faranno una lista di assessori. Oppure i presidenti di provincia: restano in parecchi senza lavoro adesso, facciamo una lista di presidenti di provincia no?

Insomma, a sinistra come sempre si fanno gran preparativi. Pare che stavolta, ma davvero, sia fatta per le primarie. Bersani contro Renzi contro Vendola contro Tabacci. Se vince Bersani, resta tutto com’è. Se vince Matteo Renzi Berlusconi andrà a Firenze a chiedere fondi per Arcore. Se vince Vendola, il futuro ministro della Sanità sarà Alberto Tedesco (imposto dal solito D’Alema). Se vince Bruno Tabacci, le Pari Opportunità se le becca Paola Binetti – e Milano resta senza assessore al Bilancio: un danno abnorme, salterà l’Expo, tornerà la dominazione austriaca ecc ecc.

E voi? Anzi, e noi? A noi non ci cambia nulla. Si fa festa per una sera, e il giorno dopo a lavorare o a cercare lavoro: mica penserete che lo spread abbassi lo sguardo davanti a Gennaro Migliore?

Matteo Pucciarelli

Fonte MicoMega http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/08/06/matteo-pucciarelli-elezioni-2013-diario-ragionato-per-elettori-di-sinistra/

(06-08-2012)


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