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E noi, in cosa crediamo?

Il 7 aprile 2011 Girodivite è stato alla proiezione del film "Noi credevamo" di Martone, organizzato dal CINIT, al cinema Vittoria di Alì Terme

di Redazione - sabato 9 aprile 2011 - 5646 letture

Girodivite non ama molto le retoriche né le celebrazioni. Sono 150 anni che è apparso su un gazzettino ufficiale la proclamazione che esisteva una nuova / vecchia realtà statuale, una nazione sotto forma di Regno, che si chiamava Regno d’Italia e il suo re era uno che continuava la dinastia di un altro regno - un regnino che era ora diventato un regnone. Alcuni di noi hanno vissuto le celebrazioni di 50 anni fa, con tante parole simili (anche dei contestatori di allora) ma in una Italia che allora andava avanti mentre ora invece annaspa e va indietro. E così non ci andava mica di partecipare alla mascherata e ci siamo tenuti per i fatti nostri. Sennonché ci giunge l’invito degli amici del CINIT di Alì Terme e non potevamo noi rifiutarci. Il Cinit lì ad Alì fa attività di cinema, proiezioni, cura un periodico cineforum che tiene vive menti e discussioni tramite le pellicole migliori e meno commerciali grazie anche ai soci che sono informatissimi di Venezia, Cannes e della vicina Taormina.

Il 7 aprile siamo così andati al cinema Vittoria di Alì Terme, a incontrare gli amici del Cinit, a conoscere la gentilissima presidente della Banca del Tempo, Nina Di Nuzzo. Pina La Villa a nome di Girodivite, dopo la proiezione del film "Noi credevamo" di Martone, ha tenuto una breve lectio sul tema del Risorgimento. E il pubblico, compatto e attentissimo, ha interloquito, ponendo domande e osservazioni non solo sul film ma sul problema che il film solleva: che tipo di società è nata dalle lotte dei ragazzini "patrioti" della metà dell’Ottocento? Che tipo di "unione" c’è stata? Il compromesso che si attuò allora, rinsaldato alla caduta del Fascismo, è lo stesso che ci tiene ancora oggi: nel bene e nel male, e quanto bene e quanto di male? Che benefici ne ha avuto la Sicilia? Cosa significa questa nazione oggi, con i Leghisti che se ne strafottono di tutto ciò che sta al di là del loro naso? E quant’è lungo il nostro di naso, invece?

Ecco, dietro a un film come quello di Martone, le mille domande che ci tengono e provengono dalla storia di oggi. E la consapevolezza che le persone sentono davvero forte i problemi di oggi, e capiscono e hanno capito quali sono i punti in discussione. Con buona pace di Ruby e le altre berluscobaggianate televisive quotidiane.

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Un grazie particolare va alla gentilissima Nina Di Nuzzo che ha voluto regalare alla relatrice Pina La Villa un prezioso volume sulla storia di Alì Terme di cui è autrice, "Aspri limoni e soavi gelsomini", edito da Il Lunario di Enna.


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