Del tempo libero in amicizia

Gli amici rappresentano un rifugio, con l’amicizia, cosa nobile e fondamentale, necessaria per la vita. Nessuno sceglierebbe di vivere senza amici.

di Massimo Stefano Russo - sabato 30 marzo 2024 - 935 letture

L’amicizia che in teoria e nella prassi, ricade sul piano ideale, umano ed etico-sociale, come sentimento sacro emerge nella relazione del Divino con Abramo e Mosè. Nell’Esodo si legge: “il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico” e in Siracide troviamo tutta una serie di sentenze concentrate sul tema dell’amicizia. All’amico, quale altro sé stesso, si vuole bene senza pensare ai bisogni da soddisfare o agli utili da ricevere. All’amico si prova piacere a raccontare le proprie esperienze, con l’amicizia che unisce nel ricercare verità o ideali superiori.

Per Aristotele, tra i massimi teorici dell’amicizia, le amicizie imperfette, basate sull’utile e il piacere, svaniscono nel venir meno di quei fattori. L’amicizia perfetta è quella dei buoni, con gli amici amici per sé stessi: il sentimento dell’amicizia sta “nell’amare più che nell’essere amati”. Aristotele contrappone due tipi di amicizia fondate rispettivamente sul piacere e sulla virtù. L’amicizia fondata sulla virtù esprime la sua forma perfetta. Aristotele definisce l’amicizia quale amore di benevolenza reciproco, nel convivere di ideali di vita che accomunano. Platone consacra all’amicizia il dialogo Iside. Socrate nell’amare l’amicizia arde del desiderio di avere amici. Afferma di non sapere “come una persona diventi amica di un’altra” e ammette: “alla fine non siamo stati capaci di scoprire che cos’è un amico”.

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Pablo Picasso, La amistad 1907-1908

Se l’epicureismo concepiva l’amicizia fondata sul bisogno e generata dalla debolezza umana, Michel de Montaigne vede nell’amicizia un sentimento rigorosamente spirituale che culmina nella perfezione dei rapporti sociali. L’amicizia che soddisfa il proprio egoismo diventa alleanza, cura reciproca di interessi e scambio di servizi.

Per Kant, che introduce il sentimento del rispetto derivato dal riconoscere e stimare le persone, l’amicizia deve essere “puramente morale”, senza alcun vantaggio reciproco. Amore e rispetto reciproco legano e uniscono in un ideale di simpatia e benessere. Tra i molti pensatori che hanno riflettuto sull’amicizia, Nietzsche sottolinea come gli amici per essere tali devono avere molte cose in comune. Gli amici si scelgono. L’amicizia è libera e volontaria.

Ralph Waldo Emerson (1849) ha paragonato le reazioni superficiali e gli incontri di società al tessere ragnatele. Sincerità e tenerezza rientrano tra le componenti privilegiate dell’amicizia. Le emozioni benevoli, di compiacenza, rapide, attive, calorose che proviamo verso gli altri si paragonano agli effetti materiali interiori. Verso gli amici si hanno sentimenti di devota gratitudine, anche oggi che viviamo in una società definita dell’accelerazione e alienazione, fluida, mutevole e instabile, dove la flessibilità occupa la posizione centrale. Di fronte a legami senza vincoli e scelte rivedibili continuamente, perso il senso dei legami, rischiamo di perdere il senso dell’amicizia?

Indubbiamente senza vedere né sentire di presenza le altre persone ci comportiamo con meno consapevolezza e imbarazzo, insensibili a come si viene giudicati. Le reti sociali mettono sempre più insieme persone legate l’una all’altra da relazioni importanti e persone diverse che per noi contano poco, aprono così a opportunità, informazioni, nuove prospettive sociali e lavorative.

Con Internet, punto d’appoggio per l’amicizia, sono “amici” reali i soggetti con cui abbiamo fugaci contatti in rete, di cui leggiamo i twitter e commentiamo i blog? Sant’Agostino vedeva le lettere come forma sostitutiva della presenza degli amici capaci di rafforzare i legami superando i limiti spazio-temporali. Il confronto personale con l’amico porta gioia e piacere, con la lettura che dilata e sposta i sentimenti verso chi ha scritto. Se la benevolenza contraccambiata diventa amicizia, nel desiderare il bene dei propri amici ci si ritrova amici al massimo grado.

Ogni amicizia, tendente al bene o al piacere, trova nella tenerezza un altro elemento fondamentale. Nel ritrovarsi insieme, attenti e interessati, si scopre il senso del conoscere e procedere insieme. I vecchi anziani e le persone di carattere aspro mostrano di essere inadatti a stringere amicizie. Se le amicizie fondate sul piacere hanno grande disinteresse, appartiene ai bottegai l’amicizia fondata sull’utile, ma ciò che è sgradevole lo si sopporta solo per breve tempo. Le leggi dell’amicizia si intrecciano con quelle della natura e della morale nell’esaltare la conversazione e la socialità. Il bisogno di amicizia muove dal desiderio di vivere in armonia, nel divenire e scorrere della realtà.

L’amicizia, come bene e valore, accreditata nell’agire concreto, ha una dimensione inclusiva: non sopporta valutazione alcuna. L’amicizia cercata, col tempo sempre più significativa e importante, partecipi in compagnia alla vita quotidiana valorizza concretamente i rapporti, messi al centro le relazioni con l’altro, si preserva il significato autentico dell’individuo. Una solida rete di amicizie fa sentire perfettamente integrati e rispettati. È importante, in un mondo sempre più stabilizzato e atrofizzato, fare dell’amicizia uno stile di vita. L’affetto che lega gli amici regala momenti di vera e autentica felicità.

Nell’amicizia che passa attraverso le relazioni umane, avviene la comprensione frutto della confidenza. Gli amici che nel tempo progressivamente si allontanano, rotte le relazioni, diventano estranei, svaniscono quasi invisibili, mentre i rapporti amicali nati in età più matura assumono caratteristiche nuove, impreziositi dalla saggezza dell’esperienza di vita, come tesoro inesauribile. Nulla di più triste, nulla di più desolante nel ritrovarsi senza amici. L’amicizia come bene naturale richiama alla fonte il sorgere della saggezza in forma di beneficio concesso e acquisito, nell’accogliere gli amici senza riserve, con parole e gesti unici, particolari, talvolta anche inediti. Come mantenere l’amicizia ritenuta un bene di prim’ordine che non si può barattare?

È nell’amicizia la relazione reciproca di intimità, fiducia, stima, solidarietà fa pensare ai propri cari e raccontare di sé, offrendosi riconoscenti alla conoscenza reciproca. L’amicizia virtuosa si accompagna alla passione e all’affetto per quanti si frequentano. Gli amici rappresentano un rifugio, con l’amicizia, cosa nobile e fondamentale, necessaria per la vita. Nessuno sceglierebbe di vivere senza amici.


Per saperne di più

- Aristotele, Etica nicomachea, 2 voll., B.U.R, Milano 1986.

- E. Borgna, Sull’amicizia, Raffaello Cortina Editore, Milano 2022.

- Cicerone, L’amicizia, B.U.R., Milano 2012.

- M. de Montaigne, Saggi, 2 voll., Mondadori, Milano 1970.

- R. W. Emerson, Amicizia, Piano B Edizioni, Prato 2015.

- I. Kant, La metafisica dei costumi, Laterza, Roma-Bari 2009.

- F. Nietzsche, La gaia scienza, Adelphi, Milano 2015.

Amicizia — Jorge Luis Borges — Videopoesie di Maria Letizia Del Zompo

Manlio Sgalambro - Amici non ci sono amici



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