Anche la ministro signora Santanché ha fatto cose buone?

Daniela Santanché, donna dal temperamento deciso, imprenditrice di successo e politica di lungo corso, incarna un’idea di eleganza che va oltre il mero aspetto estetico...
Daniela Santanché, donna dal temperamento deciso, imprenditrice di successo e politica di lungo corso, incarna un’idea di eleganza che va oltre il mero aspetto estetico: sa imporsi con determinazione sulla scena pubblica.
Nel panorama politico italiano, pochi personaggi dividono l’opinione pubblica come lei. Sin dai suoi esordi, il suo stile inconfondibile, caratterizzato da toni decisi e un’attenzione meticolosa alla propria immagine l’ha distinta. La sua comunicazione, tra provocazione e fermezza, suscita reazioni forti, tra ammirazione e critica. Per alcuni, il suo approccio è sinonimo di assertività e coerenza; per altri, è una dimostrazione di potere lontana dalla sobrietà politica tradizionale. In un’epoca in cui la comunicazione politica tende all’omogeneizzazione, Santanché ha costruito un’identità forte e riconoscibile, sfidando convenzioni e aspettative. L’eleganza che la contraddistingue non si limita agli abiti o agli accessori, ma si estende al modo in cui gestisce la sua immagine pubblica. Che si tratti di un talk show televisivo, di un intervento parlamentare o di una dichiarazione ai media, Santanché mantiene un controllo rigoroso sulla propria immagine e sul messaggio da veicolare. In un panorama politico ancora dominato da figure maschili, la sua presenza rappresenta un’eccezione per modalità e linguaggio. Il tono della voce, il ritmo delle dichiarazioni e il linguaggio del corpo contribuiscono a creare un’aura di sicurezza e determinazione che si riflette nel suo stile politico e nella percezione che il pubblico ha di lei. La sua esperienza imprenditoriale ha influenzato profondamente il suo approccio alla politica. Pragmatismo, rapidità decisionale e orientamento ai risultati la avvicinano più a un manager che a un politico tradizionale, distinguendola in un contesto spesso caratterizzato da retorica e compromessi. Figura poliedrica della scena italiana, Santanché ha saputo imporsi grazie alla sua determinazione e alla capacità di comunicare in modo incisivo. Nata a Cuneo nel 1961, ha costruito un percorso di successo nel mondo del business prima di affermarsi come una delle donne più riconoscibili della politica italiana. Determinata e senza peli sulla lingua, ha spesso attirato l’attenzione per le sue posizioni forti e il suo stile diretto.
Imprenditrice nel settore della comunicazione e dell’editoria, ha saputo coniugare il pragmatismo tipico del mondo degli affari con la passione per il dibattito pubblico. La sua carriera politica ha attraversato diverse fasi, mantenendo sempre la stessa tenacia: dall’opposizione ai governi di centrosinistra alla vicinanza ai partiti di centrodestra, fino a ricoprire incarichi di rilievo. La sua esperienza più recente l’ha vista impegnata come Ministro del Turismo, un ruolo che ha svolto con la consueta grinta.
Daniela Santanché incarna un modello di indipendenza femminile, capace di affermarsi in ambienti tradizionalmente dominati dagli uomini senza rinunciare alla propria identità. Una figura che divide e lascia il segno. La sinistra la considera simbolo di uno stile politico provocatorio e aggressivo, contestandone il linguaggio diretto, talvolta ritenuto populista o semplificatorio, e alcune posizioni nette su temi come l’immigrazione, il femminismo e l’economia. Il suo ruolo imprenditoriale e l’operato come Ministro del Turismo sono stati spesso oggetto di critiche, con accuse di scarsa competenza e gestione discutibile dei fondi pubblici. Il modello di leadership che incarna si contrappone ai valori progressisti di inclusione e solidarietà, basandosi su un’idea di successo individuale più che sulle battaglie collettive per i diritti.
Nel suo mandato da Ministro del Turismo, iniziato il 22 ottobre 2022 nel governo Meloni, ha promosso diverse iniziative per valorizzare il turismo italiano. Tra le più rilevanti, la campagna "Open to Meraviglia", lanciata nel 2023, ha utilizzato l’immagine della Venere di Botticelli come virtual influencer per attrarre visitatori. L’iniziativa ha suscitato critiche per l’uso ritenuto inappropriato dell’opera d’arte e per alcune scelte comunicative controverse.
Nel 2024, il Ministero ha introdotto una riforma del "tax free shopping", entrata in vigore il 1° febbraio, per incentivare gli acquisti dei turisti stranieri e stimolare l’economia locale. I dati successivi hanno indicato un aumento delle vendite, suggerendo l’efficacia della misura. Santanché ha promosso l’italianità come elemento distintivo del turismo, con eventi come la BIT (Borsa Internazionale del Turismo) nel febbraio 2025, definita una "vetrina d’eccellenza" per il settore. Ha avviato collaborazioni internazionali con paesi come la Giordania e il Montenegro per rafforzare la cooperazione turistica. Il suo mandato è stato segnato anche da controversie, tra cui più di una mozione di sfiducia legate a questioni societarie precedenti alla sua nomina ministeriale.
Il suo operato come Ministro del Turismo si caratterizza per un mix di iniziative innovative e polemiche, riflettendo il suo stile diretto e spesso divisivo. Tra le sue principali misure, nel gennaio 2025 ha incontrato le associazioni di categoria per discutere provvedimenti in corso, come implementare i contratti di sviluppo, ora gestiti direttamente dal Ministero, e rifinanziare la detassazione delle mance, aumentata dal 25% al 30%. Ha regolamentato gli affitti brevi con l’istituzione della Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR) e del Codice Identificativo Nazionale (CIN), con oltre 2000 richieste di registrazione al giorno. Per sostenere le aree colpite da calamità, il Ministero ha stanziato 55 milioni di euro a supporto delle località turistiche colpite da emergenze climatiche, come l’Emilia-Romagna dopo l’alluvione del maggio 2023 e le isole maggiori dopo gli incendi estivi.
Ha istituito un fondo di 34 milioni di euro per promuovere i piccoli comuni con meno di 5000 abitanti, valorizzando le eccellenze enogastronomiche e le tradizioni locali. Ha introdotto misure per riformare la professione delle guide turistiche e combattere le recensioni false online, per migliorare la qualità dell’offerta turistica e tutelare i consumatori. Le sue iniziative riflettono un attivismo volto a rafforzare e innovare il settore turistico italiano, promuovendo crescita economica e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale del Paese. Basta ciò per dire che ha fatto anche cose buone e per questo deve restare al suo posto?
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