Alla gogna le intercettazioni, non i criminali

Nonostante l’intercessione del rappresentante di Italia dei Valori, l’impianto della legge rimane oltremodo pericoloso, teso alla pura tutela non della privacy del popolo, ma di quella dei delinquenti.
Il consiglio dei ministri ha approvato il DDL sulle intercettazioni. All’unanimità, incluso, per quanto possa apparire assurdo visto il contenuto di quel Disegno Di Legge, Antonio Di Pietro.
Eppure proprio a Di Pietro dobbiamo il merito di aver fatto cambiare il Ddl nelle sue parti più castranti verso la magistratura e più vendicative verso l’informazione.
Nonostante l’intercessione del rappresentante di Italia dei valori tuttavia, che ha evidentemente cercato di salvare il salvabile, l’impianto della legge rimane oltremodo pericoloso, teso alla pura tutela non della privacy del popolo, ma di quella dei delinquenti.
Non a caso l’unico genere di intercettazioni che il DDL prende in esame è quello delle intercettazioni fatte a scopo di indagine, mentre non sono neanche nominate quelle intercettazioni che non provengono dalla magistratura (è il caso di quelle che a suo tempo vennero da Storace, o di quelle per cui la Telecom è finita nell’occhio del ciclone, giusto per nominare i casi di cui la stampa ha parlato).
Ma andiamo a dare un’occhiata alle parti "calienti" del DDL.
Viene, per esempio, imposto il divieto di pubblicare le trascrizioni di una intercettazione riguardante casi già archiviati, passati poi 5 anni (ossia con sentenza passata in giudicato) le registrazioni e le trascrizioni vanno distrutte, il che si traduce in un’inspiegabile decisione di cancellare la memoria storica di fatti di rilevanza finanche capitale per tutta l’italia; inoltre le intercettazioni possono essere ammesse agli atti solo in quelle parti che hanno rilevanza penale sarà quindi possibile per la prima volta che un’intercettazione resti coperta da segreto dalla registrazione alla distruzione!
Sono previste multe superlative per giornalisti, redattori e direttori di giornale (ma non per gli editori): fino a 60 mila euro! Non solo, vedono disposte anche pene carcerarie per chiunque "venga a conoscere atti segretati", non se li divulga attenzione, ma solo per il semplice fatto di aver saputo, di aver visto troppo. Da uno a tre anni di carcere.
Ulteriore intralcio a giustizia ed informazione viene dal divieto di trascrivere i nomi di persone terze all’indagine in questione. Non di pubblicare (che sarebbe stato giusto) ma di trascrivere, quindi allo scopo non di impedire che persone non immediatamente coinvolte negli atti vengano travolte da scandali che non le riguardano; ma di impedire che vengano nominate in tribunale e acquisiti agli atti i loro nominativi, una protezione a dir poco superflua per quelle persone non direttamente (ma magari indirettamente) coinvolte in loschi traffici.
Inoltre, sempre per la serie mettiamo i bastoni tra le ruote, è stato posto un termine ridicolmente restrittivo di un trimestre alla durata delle intercettazioni, superato il quale si dovranno presentare delle prove che dimostrino l’utilità della prosecuzione dell’intercettazione o altrimenti è finita.
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Si tratta dei personaggi pubblici, che ovviamente interessano ai media.
Un privato, anche se indagato e intercettato non fa gola a nessuno.
Allora, tali personaggi hanno il diritto di essere solo osannati!
Per quanto quei documenti sono di certo poco confutabili, "chi è qualcuno", si difende bene, opponenedo quei diritti alla privacy richiesti pochissimo in "tempo di pace".
Quindi si passa ai privilegi..
Il giornalista ha il dovere di informare nel bene e nel male sui personaggi pubblici, anche perchè finirebbero per essere solo positivi..
Sarà così? forse toccherà al parlamento informare il pubblico sui suoi beniamini?
Però non scordiamo che in Italia ci sono tantissimi impuniti.. che facciamo rompiamo la fila?
Allora, per ora facciamo che solo la magistratura punisca i colpevoli, e poi li mettimo in carcere (se ci sono posti)
Ma siamo in Italia! tutti dobbiamo qualcosa a qualcuno, tutti siamo creditori di chissà quanti altri..
ricordarsi che l’ultimo è un coglione, e chiude la porta..
(questa è una piccola lezione di sdoppiamenti, un modo per aggirare l’incubo di turno..)
(chiudi la porta che altrimenti ci prendiamo un accidente!..... cosa? no! il fumo fa bene! CHIUDI!)
Questo governo mi ha fatto già venire nostalgia di Berlusconi, e fortuna che Berlusconi non lo voterei mai!! Assieme all’indulto questa legge è una carognata contro i cittadini e a favore dei delinquenti. Un conto è punire chi viola la privacy e il segreto istruttorio, un altro è impedire alla magistratura di utilizzare uno dei pochi strumenti efficaci nella lotta al crimine. Continuate così cari governanti di centro-sinistra e vedrete alle prossime elezioni che fine farete...