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"Alexander" di Oliver Stone: Quasi centro

Una difficile scommessa di Oliver Stone che mixa abilmente un complesso Edipico, un padre fallito e una spettacolare ricostruzione storica al fine di creare un nuovo Mito del Cinema.

di Salvatore Mica - mercoledì 25 maggio 2005 - 6259 letture

Un Kolossal intrapsichico. Una difficile scommessa di Oliver Stone che mixa abilmente un complesso Edipico, un padre fallito e una spettacolare ricostruzione storica al fine di creare un nuovo Mito del Cinema. Fallimento al Botteghino, specialmente negli States - lo riabilitiamo - parzialmente.

La sequenza filmica fa rivivere l’incredibile storia di Alessandro il Grande, nato nel 356 a.c., figlio di Filippo il Macedone ed Olimpia, imperatore a 21 anni, omosessuale, a 25 anni aveva già conquistato la maggior parte del mondo allora conosciuto, spingendosi con il suo esercito fino all’Hymalaya e all’India senza essere mai sconfitto, morto a soli 33 anni in circostanze misteriose. Una madre oppressiva, una figura paterna assente, il potentissimo legame omosessuale con Efestione completano il quadro di un invincibile Alessandro Magno che psicologi odierni classificherebbero certamente tra i casi di "Borderline".

Le ricostruzioni storiche appaiono accuratissime, le scene di guerra cruenti, cinematograficamente efficaci, sono spettacolari, ottima la prova di recitazione di Colin Farrell (Alessandro) che rende assolutamente umano e "trasparante" il personaggio, la sadica e perversa Angelina Jolie veste egregiamente le panni della madre di Alessandro, anche se per una inspiegabile scelta registica in quasi la metà del film sembra più giovane del figlio, un po troppo pomposa e autocelebrativa la presenza - davvero fuor di luogo a nostro parere - di Antony Hopkins,nei panni del vecchio narratore, stile "c’era una volta". Ottimo il lavoro di Val Kilmer che fa da contraltare ad un monolitico & monoespressivo Raz Degan - sarebbe stato meglio non girare le scene che lo vedevano protagonista - Ottima la fotografia e la tecnica del Flashback. Per quanto riguarda la regia abbiamo apprezzato lo sforzo di creare un Kolossal storico, gli obiettivi a nostro parere non sono stati pienamente centrati anche per un ossessivo quanto autocensurato interesse per la sfera sessuale di Alessandro - nel film sembra assurdamente che se ne vergogni egli stesso - davvero troppo per un quadro che pretenderebbe di rappresentare il mondo Greco, caratterizzato da una visione della sessualità lontana mille anni luce dalla nostra.


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> "Alexander" di Oliver Stone: Quasi centro
26 maggio 2005, di : Flaminia

Io nono sono pienamente d’accordo poichè ritengo che "Alexander" sia un film di altissimo livello e degno di essere visto. Inoltre penso che Stone abbia fatto benissimo a mostrarci quella che era la sfera sessuale di Alessandro poichè è riuscito a mostrare alla nostra società la concezione che aveva il Mondo Ellenico della sessualità.Infatti il legame che Alessandro aveva con Efestione era del tutto giustificato a quel tempo ed identificato non come una forma di omosessualità perchè a quel tempo tutti gli uomini erano bisessuali e avevano la possibilità di confrontarsi anche con persone del loro stesso sesso. Dunque faccio i più grandi complimenti a Stone per la realizzazione di questo eccezionale kolossal ma soprattutto a Colin Farrell, attore protagonista, che ha dimostrato tutto il suo talento identificandosi perfettamente nei panni di Alessandro. Davvero degno di lode.
    > Nn mi sono spiegato
    26 maggio 2005

    Uno dei "difetti" del film a mio parere non è stato mostrare la sessualità di Alessandro ma mostrarla castigata e corruttibile,in molte sequenze del film è evidente che Alessandro SI SENTE IN COLPA per la sua bisessualità.Quest’atteggiamento era assolutamente fuori dal contesto greco,come giustamente hai fatto notare tu.