Zo ME 23 MA: VULCANO DI W. DIETERLE versione orig. restaurata

Pubblicato domenica 20 marzo 2005.

Mercoledi 23 marzo, h. 21.00 Zo centro culture contemporanee, p.le Asia, 6 - Catania Fuori Circuito http://www.fuoricircuito.it

Vulcano

di William Dieterle Ita, 1950, 106’, vers. orig. restaurata (copia della Filmoteca Regionale Siciliana)

Francesco Alliata di Villafranca, fondatore della Panaria Film, casa di produzione di Vulcano, presenterà il film nella versione restaurata a cura della Cineteca di Bologna e della Filmoteca Regionale Siciliana, pellicola presentata con enorme successo al Tribeca Film Festival di New York nel 2004. Sarà inoltre presente Alessandro Rais, direttore responsabile della F.R.S.

Maddalena ritorna alla natia isola di Vulcano dopo parecchi anni, rimpatriata dalla Questura di Napoli. È ancora giovane e bella, ma tutti la evitano perché non gode di buona reputazione. Soltanto la sorella Maria, che ella aveva lasciato bambina, l’accoglie affettuosamente. Quando nell’isola arriva Donato, un palombaro che fa la corte a Maria, questa gradisce le sue premure, malgrado i consigli di Maddalena che diffida di lui. Donato, infatti, è un tipo losco, che ha vari scontri con un altro malvivente, tale Alvaro e finirà per ucciderlo in fondo al mare. Per salvare la sorella, Maddalena ricorre ad un mezzo estremo: si offre a Donato. Ma il sacrificio è inutile, perché Maria le si ribella, credendola veramente una rivale.

Allora Maddalena decide di sopprimere Donato togliendogli l’aria, mentre è immerso in mare. Nelle tasche del morto si trova poi la prova della sua intenzione di avviare Maria alla prostituzione. Frattanto un’eruzione sconvolge l’isola: mentre tutti fuggono, Maddalena si lascia seppellire dalle mura che crollano.

«I protagonisti che riempirono i rotocalchi del mondo furono Roberto Rossellini, Ingrid Bergman e Anna Magnani. Roberto e Anna, la coppia del neorealismo, venne travolta dall’arrivo della Bergman, la più amata diva d’America: per averla con sé Rossellini la chiamò a interpretare Stromboli togliendo il ruolo alla Magnani. Ma Anna non si arrese, e decise di realizzare comunque il film pensato per lei: lo chiamò Vulcano e si installò alle Eolie con il regista William Dieterle, il principe Francesco Alliata e gli altri giovani aristocratici della Panaria Film che per primi avevano avuto l’idea di una storia a Stromboli. Le due troupe si sfidarono lavorando simultaneamente a pochi chilometri di distanza nell’aspro arcipelago tirrenico, combattendo contro il caldo, le esalazioni vulcaniche, i loro privati rancori, i dubbi e i rimorsi.

Per vincere "la guerra dei vulcani", infatti, i protagonisti non si rifiutarono nulla: tradimenti, plagi, boicottaggi, ardite riprese sottomarine, mentre la grancassa mediatica si giocava con spregiudicatezza i retroscena di una relazione ormai dissolta e di un nuovo inammissibile amore.» (Alberto Anile, M. Gabriella Giannice, La guerra dei vulcani, Recco, Le Mani, 2000)

Panaria Film

La Panaria Film, una realtà tutta siciliana ma di respiro europeo, operante dal 1946 al 1954, rappresentò il sogno della cinematografia alternativa a Cinecittà, cercando di far risorgere il polo cinematografico che era nato in Sicilia nel primo dopoguerra. La Panaria produsse film di grande qualità (come La carrozza d’oro, di Jean Renoir e Vulcano, di William Dieterle) e spesso innovativi (da Alliata e gli altri ³ragazzi della Panaria² furono girate le prime riprese subacque del mondo, nel 1946, grazie ad una custodia per la cinepresa autocostruita da Alliata stesso; ma si pensi anche a Sesto Continente di Folco Quilici, primo Technicolor sottomarino).

Numerosi inoltre sono i cortometraggi che la Panaria produsse, documentari di una cinematografia di qualità che assumono oggi un valore antropologico e culturale eccezionale, testimonianze di un mondo ormai scomparso e quasi dimenticato, quello della Sicilia dell’immediato dopoguerra. Dopo un lungo periodo di disattenzione, oggi i film della Panaria sono oggetto di riscoperta da parte della critica.



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