Pubblicato martedì 15 maggio 2012.
“L’Italia
che
non
si
vede”
Rassegna
di
cinema
del
reale
Catania,
mercoledì
9
maggio
2012,
ore
21
ZO
centro
culture
contemporanee
Proiezione
dei
film:
Pugni
chiusi,
di
Fiorella
Infascelli
+
Rimetti
a
noi
i
nostri
debiti,
di
Stefano
Aurighi,
Davide
Lombardi
e
Paolo
Tomassone
(Officine
Talau).
Mercoledì
16
maggio,
alle
ore
21,
presso
il
centro
culture
contemporanee
ZO,
terzo
appuntamento
con
“L’Italia
che
non
si
vede”,
rassegna
nazionale
di
cinema
del
reale
promossa
a
Catania
dall’officina
culturale
South
Media
(circolo
UCCA).
In
programma,
per
la
sezione
“L’Italia
è
una
Repubblica
fondata
sul
lavoro”,
due
film
complementari
,
molto
reality
e
poco
show:
“Pugni
chiusi”,
di
Fiorella
Infascelli
(Italia
2011,
60’)
e
“Rimetti
a
noi
i
nostri
debiti”
prodotto
dalle
Officine
Tolau
per
la
regia
collettiva
di
Stefano
Aurighi,
Davide
Lombardi
e
Paolo
Tomassone.
“Pugni
chiusi”,
primo
premio
come
miglior
film
documentario
nella
sezione
“Controcampo”
e
premio
Osella
per
la
fotografia
alla
68ª
Mostra
Internazionale
del
Cinema
di
Venezia,
narra
la
vicenda
degli
operai
della
Vinlys
di
Porto
Torres
che,
in
cassa
integrazione,
nel
2009
decidono
di
auto
recludersi
nell’ex
super
carcere
dell’Asinara
per
chiedere
la
riapertura
degli
impianti
del
petrolchimico
e
per
sensibilizzare
l’opinione
pubblica
e
i
mass
media
sulla
loro
triste
vicenda.
All’inizio
è
una
battaglia
disperata,
una
protesta
estrema.
Poco
alla
volta,
il
mondo
si
accorge
di
quegli
uomini
sperduti
su
un’isola
deserta,
prigionieri
in
un
carcere
abbandonato:
l’articolo
di
un
giornale,
un
servizio
televisivo,
il
loro
blog
che
cresce.
E
poi
Facebook,
interviste,
collegamenti,
trasmissioni
sempre
più
importanti.
Una
battaglia
sindacale
tradizionale
diventa
visibile
grazie
a
strumenti
di
lotta
non
tradizionali.
Dopo
un
anno
di
sembra
che
non
sia
cambiato
nulla.
In
realtà
tutto
è
cambiato.
Fiorella
Infascelli
coglie
con
la
sua
macchina
da
presa
quello
che
solitamente
i
documentari
su
occupazioni
o
lotte
per
la
difesa
dei
diritti
non
prendono
in
considerazione:
quanto
questi
eventi
mutino
le
persone
nel
profondo.
Un
anno
e
quattro
mesi
di
“reclusione”
condivisa
trasformano
l’azione
di
questi
operai
per
ottenere
il
diritto
elementare
ad
un
lavoro
in
una
lotta
alla
precarietà
tout
court,
per
il
diritto
ad
una
vita
normale
dove,
per
esempio,
si
possa
tornare
a
pagare
tranquillamente
il
mutuo
per
la
propria
casa.
E
il
racconto
di
una
battaglia
sociale,
di
un
impegno
esemplare,
diventa
storia
comune
di
sentimenti,
di
desideri
di
futuro.
I
loro
pugni
chiusi
rimandano
alla
canzone
dei
“Ribelli”
(1967)
cantata
dalla
voce
potentissima
di
Demetrio
Stratos:
“
«Pugni
chiusi,
non
ho
più
speranze,
in
me
c’è
la
notte
più
nera.
Occhi
spenti
nel
buio
del
mondo
per
chi
è
di
pietra
come
me».
“Rimetti
a
noi
i
nostri
debiti”,
ripercorre
la
nascita
del
movimento
degli
indignados.
Attraverso
interviste
ai
militanti
e
interventi
di
esperti
come
Loretta
Napoleoni
(autrice
de
"Il
contagio")
e
politici
internazionali
come
l’ex
leader
di
Solidarnosc,
Lech
Walesa,
il
docu-‐film
mette
al
centro
la
lotta
del
99%
degli
abitanti
del
pianeta
che
gli
Indignados
dicono
di
rappresentare,
contro
quell’1%
della
popolazione
che
detiene
il
potere
economico-‐finanziario
a
livello
planetario
e
che
determina
le
sorti
dell’economia
mondiale.
Gli
indignati
sostengono
che
il
debito
contratto
dagli
Stati
‐
debito
che
strozza
la
crescita
e
impoverisce
i
cittadini
‐
si
debba
a
una
precisa
responsabilità
di
banche,
istituzioni
finanziarie
e
politica,
e
si
muovono
al
coro
di
"Noi
la
crisi
non
la
paghiamo".
Ogni
Paese,
partendo
dalla
protesta
contro
l’1%,
aggiunge
tratti
locali.
L’Italia
indignata
guarda
alla
politica
con
grande
sfiducia,
ma
che
alla
politica
chiede
risposte,
occupando
piazze,
strade
e
palazzi
del
potere,
invocando
a
gran
voce
un
nuovo
modello
di
sviluppo
prima
della
catastrofe
del
default.
A
partire
dalla
manifestazione
del
15
ottobre
2011
a
Roma,
il
film
compie
un
viaggio
che
si
allarga
al
contesto
internazionale
indagando
i
possibili
scenari
futuri.
La
sezione
della
rassegna
dedicata
al
lavoro
avrà
un’importante
appendice
a
Librino
con
la
proiezione
gratuita
de
“La
nostra
vita”
di
Daniele
Lucchetti,
promossa
in
collaborazione
con
la
CGIL
Librino,
in
programma
giovedì
17
maggio
alle
ore
18
presso
l’auditorium
della
chiesa
Resurrezione
del
Signore
(viale
Castagnola
7).
Storia
di
Claudio
(Elio
Germano),
operaio
edile
trentenne
che
lavora
nei
cantieri
della
periferia
romana
e
vive
con
la
moglie
Elena
e
i
due
figli,
in
attesa
del
terzo.
Gran
lavoratore
e
marito
devoto
e
innamorato,
rimane
sconvolto
e
impreparato
dalla
morte
che
raggiunge
la
donna,
proprio
mentre
sta
dando
la
vita
al
piccolo
Vasco.
Incapace
di
fronteggiare
il
dolore,
si
mette
in
testa
di
dover
risarcire
i
figli,
dandogli
tutte
quelle
cose
che,
se
non
altro,
si
possono
comperare.
E
qui
iniziano
i
guai.
Con
La
nostra
vita,
il
bravo
Daniele
Lucchetti,
con
sguardo
fermo,
onesto
e
senza
pregiudizi,
va
a
guardare
il
mondo
delle
nuove
borgate
romane
(ma
non
solo):
quei
conglomerati
di
recente
costruzione,
esclusi
dai
servizi
culturali
della
città
ma
abitati
dalle
giovani
famiglie,
dai
bambini,
luoghi
tutt’altro
che
tristi
o
ignoranti.
Sugli
abitanti
di
questo
mondo,
molto
più
“persone”
che
“personaggi”.
Un
film
che
per
la
storia
narrata
e
per
il
mondo
rappresentato
potrebbe
essere
stato
girato
sicuramente
anche
a
Librino,
paradigma
delle
nuove
periferie
urbane
italiane.
Il
film,
proiettato
principalmente
per
gli
abitanti
di
questa
enorme
città
satellite
priva
anche
di
una
sala
cinematografica,
sarà
seguito
da
un
incontro-‐dibattito
su
“Il
mondo
del
lavoro
nei
cantieri
edili”.
All’incontro,
coordinato
dalla
responsabile
CGIL
Librino,
Sara
Fagone,
parteciperanno:
Eleonora
Guzzetta
(vicepresidente
South
Media);
Pippo
Rizzo
(presidente
del
comitato
consultivo
dell’INAIL
di
Catania);
Giacomo
Rota
(segretario
confederale
Cgil
Catania
‐
responsabile
industria
e
settori
produttivi);
Piero
Leonesio
(segretario
nazionale
FILLEA
CGIL
‐
responsabile
dipartimento
ambiente
salute
sicurezza
e
Formazione).
Ufficio
stampa:
info@southmedia.it
349
1549450
www.southmedia.it
CG