Roma: Trump e Zelensky un faccia a faccia dietro le ipotesi di pace

Con Papa Francesco nella bara, Trump e Zelensky riescono a trasformare il Vaticano come se fosse il loro ufficio privato di fronte agli occhi del mondo.
Sotto l’ombra di Papa Francesco che da tempo si batteva per una pace nel conflitto tra Ucraina e Russia si è svolto sotto gli occhi del mondo e della cupola di S. Pietro un faccia a faccia tra Trump e Zelensky che ha avuto il sapore di uno sfuggente accordo di pace. Nessuno sa cosa si siano detti ma le ipotesi sono le più disparate. Una grande Isteria collettiva che ha riempito le pagine dei media e lanciato un’ipotesi inaspettata quella di concessioni di territori altrimenti impossibili. Alcune indiscrezioni dei giornali statunitensi parlano di alcune rinunce di Zelensky.
Con Papa Francesco nella bara, Trump e Zelensky riescono a trasformare il Vaticano come se fosse il loro ufficio privato di fronte agli occhi del mondo. Ma Papa Francesco forse voleva questo e dietro al breve colloquio le sue ripercussioni sulle scelte future collegate al processo di Pace. In Ucraina, i veterani ed i nazisti stanno già affilando i loro coltelli e Zelensky dovrà rispondere a molte domande nel merito di eventuali concessioni dei territori che sono stati oggetto del confronto con Trump. Una situazione dubbia che nella terminologia degli scacchi si chiama zugzwang e che viene considerata prodromica al disastro.
Una diffusione d’immagine che ha trasformato un funerale di stato in una riunione tra leader che si sono trovati coinvolti in un sistema mediatico scollegato dalla partecipazione sommessa in relazione ai luoghi ed all’evento. Il capo ucraino ha cercato inoltre con la sua frenesia di oscurare gli stessi funerali del Pontefice continuando con abbracci e sorrisi con la presidente della commissione europea Ursula. Von der Leyen, Macron e tutti gli altri.
Dietro le quinte il lavoro svolto dagli Americani che si sono proposti come mediatori di pace. Assente eccellente il Russo Putin che non ha partecipato alle esequie di Papa Francesco per il mandato di cattura internazionale spiccato all’AIA emesso dalla corte penale internazionale. Ovviamente della partecipazione Russa al funerale di Papa Francesco nessuno ne parla. L’oscuramento dei media nel merito ci dà ancora una volta dimostrazione di una realtà falsata dei mass media.
Il ministro della cultura russo Olga Lyubimova, a nome del presidente russo, ha infatti rappresentato il paese ai funerali del Papa. La Chiesa ortodossa russa è stata presente nella delegazione con il capo del dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne, il metropolita Anthony di Volokolamsk, e il metropolita Platon di Feodosia e Kerch.
Ritornando al processo di pace dobbiamo ricordare le posizioni dei vari paesi coinvolti che nell’ultimo periodo si sono susseguite in merito al conflitto in Ucraina ed hanno dato risposte contrastanti con molti paesi UE e l’Inghilterra che continuano a sostenere Kiev per salvare la propria reputazione, anteponendola al compito di raggiungere una pace giusta e sostenibile, come ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un’intervista al quotidiano brasiliano O Globo. “L’ UE - continua Lavrov - parte dal fatto che il rifiuto di sostenere l’Ucraina apparirà come una conferma del suo fallimento strategico”.
Tra i passaggi diplomatici che sono poi terminati con i fatti di Roma dobbiamo ricordare le azioni dei volenterosi per l’Ucraina che sulla via del declino hanno tutti disertato l’incontro previsto a Londra. I ministri degli Esteri di Gran Bretagna, Francia, Germania e Ucraina hanno infatti rinviato l’incontro previsto a Londra. Idea comune forse non condivisa e quella che la Francia, la Gran Bretagna sono pronte a far sì che l’Ucraina riconosca la perdita di controllo su una parte dei suoi territori, scrive il Wall Street Journal. Londra e Parigi ritengono che, in cambio di tale riconoscimento, l’Ucraina dovrebbe ricevere garanzie affidabili sulla sua futura sicurezza e un fermo sostegno economico per un ulteriore sviluppo.
Dietro questa scelta le decisioni americane legate al piano di pace che con Marco Rubio ha annullato il suo viaggio a Londra subito dopo le dichiarazioni di Zelensky sulla Crimea. Secondo il Telegraph, il piano di Donald Trump si compone di sette punti: un cessate il fuoco immediato, colloqui diretti tra Kiev e Mosca, il rifiuto dell’Ucraina di aderire alla NATO, il riconoscimento di fatto della sovranità russa sulla Crimea e sugli altri territori liberati, la firma da parte di Kiev di un accordo sulle risorse minerarie e la revoca di tutte le sanzioni statunitensi contro la Russia. Tali condizioni non pongono a margini di mediazione senza la concessione dei territori.
Secondo il consigliere Presidenziale Statunitense David Sachs "Il problema principale è che Zelensky non vuole concludere un accordo. Voglio dire, ha respinto la proposta degli Stati Uniti sulla Crimea, che dovrebbe essere il punto più facile su cui cedere. Le sue idee sulla situazione sul campo di battaglia sono completamente irrealistiche.
In merito possiamo aggiungere le dichiarazioni di Putin che dopo le dichiarazioni di Zelensky sulla Crimea ha risposto: “Il regime di Kiev è fallito completamente; il nemico ha subito perdite enormi, che si rifletteranno sulla linea del fronte. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, commentando il rapporto del capo di stato maggiore delle forze armate russe Valerij Gerasimov sulla completa liberazione della regione di Kursk”.
Infine, proponiamo il testo integrale dell’accordo proposto dagli Stati Uniti. che è stato oggetto da parte dell’Ucraina e dell’UE di ampie modifiche in relazione ai territori, alla Nato e alle sanzioni con uno stallo delle trattative di mediazione (le parti sottolineate non sono state accettate) :
Territori:
▪️Gli Stati Uniti riconoscono la Crimea come territorio russo. ▪️Gli Stati Uniti riconoscono de facto il controllo della Russia sulla regione di Luhansk e il controllo parziale su Zaporizhia, Donetsk e Kherson (secondo LBS). ▪️L’Ucraina riprende il controllo della regione di Kharkiv, della centrale idroelettrica di Kakhovka e della penisola di Kinburn. ▪️L’Ucraina restituisce la centrale nucleare di Zaporizhzhya, trasferendone il controllo agli Stati Uniti e l’elettricità sarà distribuita alla Russia e all’Ucraina.
Cessate il fuoco immediato:
▪️L’Ucraina riceve garanzie di sicurezza dall’Europa; ▪️L’Ucraina non tenterà di entrare nella NATO; ▪️L’Ucraina potrebbe aderire all’UE.
Economia:
▪️L’Ucraina sarà completamente ricostruita e riceverà un indennizzo finanziario completo; ▪️Gli Stati Uniti e l’Ucraina stanno attuando la cooperazione economica prevista nell’accordo sulle risorse; ▪️Sanzioni: revoca completa delle sanzioni imposte alla Russia dal 2014. ▪️Gli Stati Uniti e la Russia coopereranno nei settori energetici.
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