Pubblicato lunedì 24 maggio 2004.
di Rico Guillermo tratto dal sito www.osservatoriosullalegalita.org
Stati Uniti e Gran Bretagna stanno per presentare un progetto di risoluzione sull’Iraq al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite destinato ad appoggiare la transizione politica del Paese a partire dal prossimo 30 giugno, ma entrambi i governi mirano ad ottenere il prolungamento dell’immunita’ giudiziaria delle loro truppe.
Un portavoce dell’ONU ha precisato in un breve comunicato che il Consiglio avrebbe varato oggi pomeriggio un dibattito sull’Iraq. L’immunita’ e’ un questione centrale perche’ le autorita’ militari britanniche e statunitensi appoggino la nuova risoluzione sull’Iraq che sara’ resa pubblica a meta’ giugno. Il ministero degli affari esteri britannico ha confermato che i negoziati per l’approvazione della bozza si trovano nel passaggio piu’ delicato.
I governi di Washington e Londra si sono riuniti con gli altri 13 membri del consiglio di Sicurezza nelle ultime settimane per discutere il testo da sottoporre al voto ed oltre al riconoscimento della presenza di truppe straniere in Iraq chiederanno un’estensione dell’immunita’ dai crimini di guerra di fronte alla Corte penale internazionale (che gli USA gia’ eludono da tempo in buona parte del globo) anche per le torture inflitte ai prigionieri e anche dopo il passaggio di sovranita’.
Conferma questa ipotesi ’The Observer’, che fa riferimento a fonti militari britanniche. Si fa riferimento all’"Ordine 17", un accordo firmato dall’autorita’ provvisoria della coalizione che protegge le forze della coalizione dall’occupazione dell’Iraq. Secondo il quotidiano la nuova risoluzione ONU dovrebbe togliere l’embargo di armi in Iraq e permettere il riarmo di un esercito di 80000 effettivi che si faranno carico della sicurezza una volta che le forze di coalizione si saranno ritirate.
Intanto due senatori USA hanno accusato il Pentagono di non collaborare per fare luce sugli abusi e le torture di Abu Ghraib ed hanno denunciato la sparizione di almeno 2000 pagine, cioe’ circa n terzo, della copia della relazione del generale Antonio Taguba che era nelle mani del Comitato senatoriale sulle forze armate, che sta investigando sulla vicenda.
Il senatore repubblicano Pat Roberts, un membro del comitato, e presidente del comitato di intelligence del Senato, si e’ detto convinto che si tratti di un atto deliberato, perche’ non riecsce facile immaginare che 2000 pagine si possano perdere UN portavoce del Pentagono ha invece dichiarato che si trattera’ sicuramente di un disguido.
Il rapporto di Taguba aveva rivelato "abusi criminali, sadici e pesanti" contro i prigionieri iracheni da parte dei carcerieri USA di Abu Ghraib.