Pubblicato domenica 2 ottobre 2005.
Il 12 ottobre prossimo alle ore 20,00, presso il Teatro Civico di Viale Ballarin, 102, a Roma, l’Associazione Culturale “Jaisha”, fondata lo scorso giugno per non dimenticare la vicenda della piccola Jaisha Scott di anni 5, “arrestata” dalla polizia in una scuola materna della Florida per la sua estrema “esuberanza”, terrà l’inaugurazione delle proprie attività sociali dal titolo:
“SOLO BAMBINI CATTIVI?”
La serata è organizzata con il Patrocinio del Municipio Roma XI, con la volontà di proporsi fin da subito come punto d’incontro tra cultura, educazione, formazione, musica e comunicazione.
Alcuni membri dell’Associazione presenteranno i Progetti e le Attività in cantiere, cui seguiranno brevi interventi da parte di rappresentanti del Municipio e della Società Civile.
Alla presentazione daranno il loro contributo anche alcuni gruppi musicali che aderiscono all’Associazione e che si esibiranno nei prossimi incontri, come i Deep Noise (grunge sperimentale) provenienti da Fondi (LT) e i Vaughan & Hendricks Tribute.
Alle 21.00, per gli intervenuti sarà allestito un buffet.
In contemporanea sarà possibile visitare la mostra di quadri di Chiara Grasso.
Alle 21.30 inizierà, invece, una Festa dove ascolteremo:
il gruppo Folk-Rock acustico anni ’70 “John Goodman Experience”;
le cover di Canzone d’Autore italiana e Pop Internazionale di Katia Picciariello;
la Canzone d’Autore originale con Antonio Persia;
lo stoner, il metal, psichedelica, rock e cover con i “Disorder Fate”;
Ospite d’onore: Dado (da Zelig).
IL PRESIDENTE (Dott. Antonio P. Persia)
Scheda: l’associziazione Jaisha
L’Associazione Culturale "Jaisha" è costituita da laureati, studenti e lavoratori.
Sono confluiti in questo Progetto, sia per perseguire obiettivi a carattere umanitario e di denuncia sociale e sia per organizzare momenti di incontro per approfondire argomenti politici e culturali con particolare attenzione all’ambito musicale.
Quest’ultimo aspetto costituisce uno dei punti di forza del Progetto, poiché, coloro che condividono il percorso intrapreso, sono in massima parte musicisti che hanno già alle spalle lusinghieri risultati, ottenuti sperimentando alcuni linguaggi musicali e comunicativi all’avanguardia.
L’ "ensemble" è composto da un gruppo rock "grunge-stoner" (Stefano Calabrese, 27 anni, voce, Francesco Persia, 22, chitarre, Gennaro Lapadula, 22, basso e Marco Alessi, 22, batteria e percussioni) che nelle ultime due stagioni ha tenuto già una ventina di concerti a Roma e Provincia. Già conosciuti come "B-code", proprio recentemente hanno cambiato nome in "Disorder Fate", rimaneggiando la formazione ma proseguendo spediti in un lavoro di sperimentazione non comune, riconosciuto da molte riviste del settore, sia sul web che su carta, che ne hanno sottolineato l’originalità e la novità, di sicuro respiro internazionale. http://www.b-code.it
E’ stato eletto Presidente all’unanimità un nome sconosciuto ai più ma molto conosciuto nell’ambito degli addetti ai lavori della Canzone d’Autore. Si tratta di Antonio Persia, 50 anni, che dal 1973 ad oggi ha sempre mantenuto un impegno coerente nella ricerca sperimentale della nostra canzone, laureandosi in Storia della Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea alla “Sapienza” di Roma, proprio con una tesi su Canzone d’Autore e Poesia negli anni ’70. http://www.antoniopersia.it/canzoni
La Segretaria, Chiara Grasso, 22 anni, è studentessa alla "Sapienza" di Roma e sta per laurearsi in Scienza della Comunicazione. Ha interessi abbastanza radicati nel campo delle Arti figurative e anche lei segue molto la musica contemporanea. Attualmente sta seguendo degli "stages" per diventare operatrice radiofonica a Radio Rock Italia.
Completano il gruppo, Katia Picciariello, 25 anni, cantante molto raffinata, anch’ella studentessa in Scienza della Comunicazione; come lo stesso Gennaro Lapadula, entrambi “fuori – sede” della Basilicata. Francesco Persia si sta preparando per entrare al Conservatorio di Frosinone per studiare chitarra jazz, mentre Stefano Calabrese lavora per la Ericsson Italia e Marco Alessi in una società di spedizioni internazionali..
PROGETTI
L’Associazione "Jaisha" si propone di raggiungere risultati che oggi possono sembrare lontani ed impossibili da costruire solo con le sue forze.
Si vuole tentare quest’avventura per collaborare con quanti si muovono in ambito umanitario, per portare aiuti all’infanzia dei paesi meno fortunati del nostro, con programmi di adozione a distanza, alfabetizzazione e sviluppo.
L’Associazione è appena nata ma farà di tutto per arrivare a realizzare qualcosa che possa restituire sorriso e speranza.
A quelli che credono che tutto questo sia possibile attraverso la nostra Associazione, i membri chiedono solo di seguirla ed aiutarla. Aiutare gli altri in difficoltà, nel momento che stiamo vivendo (anche se ce ne è stato sempre bisogno), restituisce a uomini e donne l’occasione di tornare a chiamarsi esseri umani.
La proposta è quella di seguire insieme tutto il percorso di soldi, materiali, medicinali o cibo, per evitare che cadano in "mani sbagliate". Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, ma facendolo insieme si avrà l’opportunità di recuperare fiducia in noi stessi e negli altri.
BREVE STORIA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “JAISHA”
La nascita di questa Associazione è una classica reazione di “causa – effetto”.
Tutto si concretizza dopo l’assurdo episodio dell’arresto della bambina statunitense di appena 5 anni, Ja’esha Scott, in una Scuola dell’Infanzia di St. Petersburg, Fl, avvenuto nel marzo di questo 2005, a causa delle difficoltà di gestione da parte delle operatrici, della sua particolare esuberanza. Non avendo altri argomenti da utilizzare per controllare il probabile stato d’ansia che può colpire anche un bambino di quell’età, le operatrici “pensano bene” di chiamare la polizia. Tale comportamento non avrebbe trovato giustificazione neanche se fosse stata utilizzata una persona in divisa come deterrente per impaurirla, visto che di paure dentro di sé, Jaisha, ne ha da vendere. Non contenti, i poliziotti intervenuti hanno schermito la piccola apostrofandola con questa frase: “Jaisha, ti ricordi di me? Io sono quello che aveva promesso a tua madre di arrestarti!”. Viene successivamente ammanettata, sbattuta nell’auto di servizio e accompagnata a casa, tra gridi e lacrime. Dopo la visione del video su Internet, la decisione di far nascere l’Associazione è stata immediata. Naturalmente, vi erano già stati, tra i futuri aderenti, alcuni momenti di riflessione e dibattito sulla questione, ma questo episodio li ha messi nelle condizioni per passare all’azione.
La convinzione che ha spinto i suoi fondatori ad intraprendere questo percorso va individuata nell’esigenza che le competenze e l’impegno in settori delicati ed affascinanti della convivenza sociale, come la scuola, la formazione, la comunicazione, debbano interagire in forme di collaborazione più sistematiche ed organizzate, per tentare di raggiungere obbiettivi che mirino ad una migliore comprensione dei saperi, estendendoli anche ai “territori artistici” che possano contribuire ad una più agevole fruizione da parte di tutti.