Pubblicato mercoledì 25 maggio 2005.
La Procura della Repubblica di Siracusa ha chiesto il patteggiamento per il sacerdote siciliano indagato nell’inchiesta "Video privée". Nella sua abitazione, nelle scorse settimane, gli investigatori avevano trovato un computer dal quale erano stati scaricati filmati con contenuti pedopornografici e pedofili. Nei suoi confronti, in sede di udienza del Gip, l’associazione Telefono Arcobaleno chiederà di potersi costituire parte civile.
Tra i particolari che emergono dalle indagini compiute dal Nucleo investigativo telematico di Siracusa e dalle perquisizioni compiute in 16 regioni italiane da polizia postale, carabinieri e guardia di finanza, un altro dei sacerdoti indagati, residente in Lombardia, si sarebbe difeso sostenendo di non avere in uso il computer "incriminato", che sarebbe stato invece adoperato, a suo dire, da un altro prete.
In casa di un altro indagato in Puglia, il titolare di un’avviata palestra, oltre al materiale pedopornografico gli investigatori hanno trovato e sequestrato delle videocassette di sue clienti mentre facevano la doccia. L’uomo aveva piazzato delle telecamere nascoste negli spogliatoi femminili, registrando tutto ciò che avveniva in quegli ambienti.
sf - fonte: www.aprileonline.info
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