Pubblicato venerdì 6 febbraio 2004.
È stato quasi certamente un attentato, forse opera di un kamikaze, la causa dell’esplosione che stamane, intorno alle 08:40 ora locale (le 06.40 in Italia), ha devastato una stazione centralissima della metropolitana di Mosca: un kamikaze si è fatto saltare in aria, nelle ore in cui era più intensa l’affluenza dei passeggeri. Lo ha rivelato una fonte della polizia moscovita all’agenzia Interfax. La deflagrazione, che ha causato almeno 30 i morti e altrettanti i feriti, ha colpito il secondo vagone della linea 5, la cosiddetta metropolitana ’circolare’ di Mosca, all’ingresso della stazione Paveletskaya, a soli tre chilometri di distanza dal Cremlino.
Il fumo ha immediatamente invaso l’interno della stazione, mentre i superstiti cercavano di scappare all’esterno. Tutta la zona è stata immediatamente chiusa al traffico. In Russia il timore di attentati ad opera di terroristi ceceni è sempre molto alto: tra i moscoviti è ancora vivo il ricordo dell’ultima strage, quella di inizio dicembre quando una kamikaze si fece saltare in aria a pochissimi metri dal Parlamento russo (la Duma, i cui membri erano appena stati rinnovati) e causò la morte di 6 persone.