Pubblicato sabato 19 aprile 2008.
OBIETTIVI DELL’INIZIATIVA
— -Un’altra sociologia del territorio. Finora i maestri della sociologia urbana in Italia hanno indirizzato la loro attenzione e le loro ricerche in prevalenza verso le città del belpaese, nell’intento di migliorarne la qualità della vita e di proporre riforme sociali grandi o piccole che servissero a migliorare le nostre città e i nostri territori, fino alle versioni più aggiornate e progressiste della città ecologica e del territorio sostenibile. Ma di fronte allo scempio di innumerevoli città che è avvenuto in questo ultimo ventennio appena fuori dei nostri confini, da Sarajevo- Belgrado Pristina, a Baghdad- Bassora, Kabul-Kandahar e così via, dovremmo cominciare a porci altre domande come: "perché continuiamo a distruggere le città degli altri popoli ?", anziché continuare a chiederci "come possiamo migliorare le nostre belle città". Per una sociologia urbana che assuma uno sguardo globale, è vitale comprendere il nesso che lega la costruzione delle cittadelle fortificate della guerra ( 107 basi militari USA-NATO) in Italia, disseminate in tutte le regioni, alla distruzione
sistematica di ampi territori e città oltreconfine.
— -Un’altra cultura universitaria. Cominciamo a fare tentativi nuovi, a rilanciare la ricerca sul campo, ad aprirci alle contraddizioni laceranti della guerra e della globalizzazione che i nostri mass-media tentano di oscurare. Per una università che scenda dalla torre d’avorio e contribuisca ad analizzare la crisi della nostra epoca ed a cercare vie nuove a partire dall’uso del territorio e delle risorse orientato alla pace.
— - Un altro rapporto con i soggetti sociali del territorio. Cerchiamo una forma di cooperazione coi territori che faccia dell’università un servizio sociale e una palestra di democrazia dove sia possibile il confronto politico serio e la ricerca assieme ai soggetti sociali attivi per il mutamento.
— - Una radicale opzione per la pace e per il disarmo. Sperimentiamo forme di ricerca e di conoscenza che siano costantemente orientate verso una politica di pace fondata sul disarmo e sulla smilitarizzazione dei territori
PROGRAMMA -
Partenza in pullman da Messina ore 8,30,
Arrivo a CT presso aeroporto Fontanarossa ore 10,30 e incontro con i collettivi di Catania.
Partenza e arrivo a Sigonella ore 11, sosta nello spiazzo antistante la base militare, autostrada CT-Gela, ricevimento giornalisti.
Ore 11,30 lezione della prof.ssa Nella Ginatempo-docente di Sociologia Urbana presso la Facoltà di Scienze Politiche- Università di Messina sul tema "Come nasce la città della guerra-analisi dei processi di militarizzazione in corso nell’area di Sigonella/Lentini e Scordia —ruolo e funzione della base USA in Sicilia- un territorio appeso alla guerra globale- una popolazione esposta al rischio atomico ed ai rischi di guerra".
ore 12,30 dibattito con interventi programmati di Alfonso Di Stefano (Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella), Antonello Mangano ("terrelibere"), prof. Nunzio Famoso preside Facoltà di Lingue(Ct) e discussione seminariale.
Ore 13,30-14,30. Sosta in contrada Xirumi nei pressi di Lentini dove è previsto un grande insediamento abitativo per i militari USA -colazione a sacco.
Ore 16. presso l’Auditorium della Facoltà di Lingue (Monastero dei Benedettini) assemblea- dibattito con proiezione del filmato inchiesta di Rainews24 sulla base militare di Sigonella.
Alla giornata di studio partecipano gli studenti dei corsi di Sociologia Urbana e di Sociologia dell’Ambiente ( prof.ssa Nella Ginatempo) ma anche di altri corsi della Facolta’ di Scienze Politiche di Messina e dell’Ateneo. L’iniziativa ha avuto l’adesione di : Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella, redazione Terrelibere, collettivo La Tarantola ( Facoltà di Farmacia -Ct), collettivo Tiro Mancino ( Facoltà di Ingegneria -Ct), Attac-Catania, Campagna nazionale per la legge di iniziativa popolare contro le Basi militari e gli accordi militari.
per informazioni ed adesioni:
alfteresa@libero.it- 3803266160