Diritti sociali e libertà delle donne, iniziative del movimento antifascista catanese

Pubblicato sabato 29 ottobre 2005.

I DIRITTI SOCIALI E LE LIBERTÀ DELLE DONNE NON SI TOCCANO

In questo periodo è tornato all’ordine del giorno il problema della sanità siciliana. Nell’arco di dieci giorni ci sono stati diversi casi di pazienti morti, a causa delle carenti strutture ospedaliere dell’isola: dal caso del ragazzo morto per una appendicite, a chi è morto per un’ingessatura. Ma questi non sono semplici “incidenti”. Le responsabilità sono del governo della regione che riduce sempre più i fondi economici alla sanità pubblica causando il taglio dei posti letto, la chiusura di reparti o di interi ospedali, mentre le nomine dei vertici della sanità pubblica sono frutto di miseri accordi tra diversi partiti politici (con la conseguenza di privilegiare potenti ed arrivisti piuttosto che medici veramente preparati). È questo il nostro diritto alla salute? Quando siamo costretti a sborsare migliaia di euro ad una clinica privata nell’illusione di ricevere cure migliori? Alla questione della “mala sanità” si aggiungono gli ultimi dati Istat sul tasso di povertà nel meridione. Molte famiglie vivono sotto la soglia di povertà, in moltissimi non arrivano alla fine del mese a causa dell’aumento del costo della vita e delle condizioni di lavoro sempre più precarie e le donne sono private del diritto di autodeterminarsi in materia di sessualità e maternità. In questo contesto di povertà e di insicurezza, assistiamo alla rituale messa in scena dei partiti che vanno da Forza Nuova alla Margherita, che cercano di distogliere l’attenzione da quelli che sono i problemi veri, attaccando la legge “194” sotto il pretesto di difendere il diritto alla vita, ispirati fortemente dalle gerarchie ecclesiastiche che insistono ad attaccare in maniera sempre più invasiva la laicità dello Stato. Questa legge sancisce il diritto delle donne e delle famiglie a ricorrere all’interruzione di gravidanza, presso strutture pubbliche e con l’adeguata assistenza.

L’unico modo per affermare il nostro diritto alla vita è lottare contro chi distrugge i diritti sociali, dalla sanità alla casa e danneggia l’autodeterminazione femminile, ribadendo il nostro rifiuto a qualsiasi privatizzazione e ingerenza religiosa nella società laica e civile.

Bisogna mobilitarsi per difendere un diritto quale quello sancito dalla “194”, che oggi viene attaccato da chi da sempre difende gli interessi dei padroni e dei ricchi.

INIZIATIVE: Sabato 29 ottobre 2005, ore 17:00 - Volantinaggio di massa, concentramento presso C. P. O. Experia di Via Plebiscito 782

Martedì 1 novembre, ore 16:30 - Presidio di difesa dell’Ospedale S. Bambino dagli attacchi dei neofascisti - concentramento presso C. P. O. Experia di Via Plebiscito 782

Venerdì 4 novembre, ore 18:30 - Dibattito sul tema “Giù le mani dalla sanità pubblica e dalla legge 194” in Piazzetta Dell’Idria (pressi Piazza Dante, Liceo N. Spedalieri)

COMITATO ANTIFASCISTA CATANESE



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