Cuffaro condannato a 5 anni

Pubblicato venerdì 18 gennaio 2008.

Il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, è stato condannato in primo grado a 5 anni di reclusione nel processo per le ’talpe’ alla Dda (la Direzione distrettuale antimafia) di Palermo per favoreggiamento semplice e violazione dei segreti d’ufficio. La terza sezione penale del Tribunale, presieduta da Vittorio Alcamo, ha escluso l’aggravante di aver favorito la mafia. A Cuffaro e’ stata applicata anche la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

Cuffaro: sono confortato

Subito dopo la sentenza, Cuffaro ha annunciato che ricorrerà in appello e si è detto contento che la sentenza lo dichiari non colluso con Cosa Nostra. "Mi sento un po’ più confortato perchè sapevo di non essere colluso con la mafia e di non aver mai fatto niente per favorire la mafia- ha detto il governatore della Sicilia- Il fatto che anche una corte per cui ho avuto grande rispetto me lo abbia riconosciuto è di molto conforto”.

Ricorrerò in appello

"Assieme ai miei avvocati – ha aggiunto- leggeremo la sentenza e ricorreremo in appello perché anche questi residui capi di accusa possano essere spiegati alla corte di appello che ci giudicherà". “Domani mattina di buon’ora ora come sempre incontrerò la gente e alle 8 devo sedermi al mio tavolo di lavoro perché la Sicilia ha bisogno di un presidente che la faccia crescere", ha concluso Cuffaro.

Le altre condanne

E’ quella dell’imprenditore della sanita’ Michele Aiello, condannato a 14 anni, la pena piu’ pesante inflitta dal Tribunale di Palermo nel processo per le ’talpe’ alla Dda. Aiello era ccusano di aver costituito una rete di informatori per carpire notizie riservate su indagini antimafia.

Il maresciallo del Ros dei carabinieri, Giorgio Riolo, e’ stato condannato a 7 anni. Lorenzo Ianni’, dipendente dell’Ausl 6, ex dirigente del distretto di Bagheria accusdato di: truffa sanitaria ha avuto 4 ani e 6 mesi, come il medico radiologo Aldo Carcione. L’ex vicequestore Giacomo Venezia è stato condannato a 3 anni.

Presente in aula

Il presidente della regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, è arrivato a sorpresa nell’aula bunker del carcere "Pagliarelli" di Palermo. Mentre era in attesa della sentenza, Cuffaro ha stretto la mano ai tre pm, il procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone, e i sostituti Maurizio De Lucia e Michele Prestipino, dicendosi “rispettoso delle istituzioni”. Nel processo per le “talpe alla Dda” (la Direzione distrettuale antimafia), il governatore era imputato di favoreggiamento aggravato di Cosa Nostra e rivelazione di segreto.

Quindici gli imputati del processo -13 persone fisiche e 2 società. Tra questi, Salvatore Cuffaro, presidente della Regione Sicilia, accusato di favoreggiamento e rivelazione di segreti investigativi, semplici e aggravati dall’agevolazione di Cosa nostra. Per lui, i pm avevano chiesto 8 anni di reclusione. Coinvolto nell’inchiesta come imputato anche il maresciallo del Ros, Giorgio Riolo.


Fonte: RaiNews24



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