Pubblicato mercoledì 14 novembre 2007.
Convegno su “Il Fotovoltaico in Sicilia”
“Vent’anni fa, in seguito al referendum sul nucleare, l’Italia ha subito una battuta d’arresto nel campo energetico. Adesso dobbiamo attivarci seriamente per cercare fonti energetiche alternative e rinnovabili, quali ad esempio l’energia solare. Con questo convegno cercheremo di fare chiarezza sull’argomento, spiegando l’iter autorizzativo e gli incentivi di cui potranno disporre quanti, siano essi privati, imprese o enti pubblici, intendono installare impianti fotovoltaici”. Così il primo cittadino melillese, Giuseppe Sorbello, dopo aver salutato e ringraziato i presenti, ha introdotto gli argomenti successivamente sviluppati dai vari relatori.
È poi intervenuto il consigliere comunale on.le Sebastiano Sbona, che ha ringraziato i presenti a nome dell’intero Consiglio comunale, ribadendo l’impegno assunto dall’amministrazione di Melilli nel trovare, e quindi applicare, fonti energetiche alternative per garantire a tutto il territorio uno sviluppo eco-sostenibile.
Ad aprire i lavori, l’ing. Maurizio Cuppone della direzione operativa del GSE, Gestione Servizi Elettrici, che ha relazionato sulle novità introdotte dal nuovo Conto Energia in materia di incentivi. I contributi previsti dal primo Conto Energia, infatti, erano destinati ad impianti di potenza limitata, da un minimo di 1 Kw ad un massimo di 1 Mw. “Con il nuovo Conto Energia – ha spiegato l’ing. Cuppone – sono stati rimossi alcuni vincoli che saturavano la produzione di energia, creando in questo modo un libero mercato”.
Ha quindi spiegato le differenze esistenti fra gli impianti fotovoltaici non integrati, definiti impianti a terra, che non hanno un contesto urbano, e quelli totalmente integrati, che invece sostituiscono un elemento architettonico. “I contributi per gli impianti totalmente integrati – ha continuato l’ing. Cuppone – sono superiori rispetto a quelli destinati per gli impianti non integrati. Ad ogni modo, essi rimarranno costanti per un periodo di vent’anni, a meno che non vi siano successivi decreti ministeriali per incentivare ulteriormente il fotovoltaico”.
Chiunque voglia fare richiesta per godere degli incentivi, dopo aver ottenuto le autorizzazioni ed aver completato l’impianto, deve rivolgersi al GSE, il gestore di rete che “[…] è diverso dal fornitore di energia elettrica. È possibile far prevenire le richieste – conclude l’ing. Cuppone – solo on-line, inserendo i dati sull’apposita sezione del nostro sito. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare anche il numero verde 800.16.16.16”.
È quindi intervenuto l’ing. Giuseppe Villa, responsabile della progettazione Ecolink, spiegando l’iter burocratico per ottenere le autorizzazioni necessarie per l’installazioni di impianti fotovoltaici.
“Si tratta di un iter piuttosto complesso – ha affermato l’ing. Villa -, soprattutto per la realizzazioni di grandi impianti. Infatti, il progetto deve essere approvato da diversi enti competenti, quali il Comune o la Provincia, la Soprintendenza ai BB.CC. qualora siano presenti dei vincoli naturalistici o paesaggistici sul terreno ove si intende realizzare l’impianto, l’Ispettorato Forestale, l’assessorato all’ambiente”.
Generalmente, spiega il responsabile della progettazione Ecolink, il nodo problematico è costituito dai gestori dell’energia quando bisogna chiedere loro di potersi allacciare alla rete. “I loro impianti – spiega l’ing. Villa - sono stati concepiti per l’erogazione dell’energia, e non per la sua ricezione”.
I tempi necessari per l’intero iter, dalla progettazione alla realizzazione, sono piuttosto lunghi. La fase commerciale, quindi il sopralluogo dei tecnici, la stipula del contratto e la progettazione, dura mediamente 30 giorni. La fase operativa dura circa 180 giorni, mentre la parte burocratica richiede all’incirca 3 mesi, anche se in Sicilia, spiega l’ing. Villa, i tempi possono protrarsi ulteriormente perché, prima di installare un impianto, diversamente da quanto avviene nelle altre regioni d’Italia, è necessario chiedere il cambio della destinazione d’uso del terreno, e quindi attenderne l’approvazione da parte del Consiglio comunale.
I vantaggi per l’ambiente, tuttavia, non sono indifferenti: un impianto a terra statico di 5 Mw riesce a ridurre, in un anno, di 148mila tonnellate le emissioni di CO2 nell’atmosfera, fornendo una copertura energetica per circa 2300 famiglie.
Rispetto per l’ambiente ribadito anche dal prof. Angelo Todaro, il quale ha affermato che, secondo le vigenti normative europee, entro il 2020 i Paesi membri dovranno produrre il 20% di energia rinnovabile riducendo del 20% le emissioni in atmosfera.
Ha quindi spiegato quali vantaggi potrebbero ottenere le amministrazioni pubbliche installando impianti fotovoltaici per il funzionamento degli edifici di loro proprietà, o per l’illuminazione pubblica. Tramite apposite convenzioni, infatti, gli enti locali potrebbero realizzare tali impianti a costo zero, cedendo all’impresa quanto derivato dagli incentivi e dai contributi.
Sulla parte finanziaria ha invece relazionato il dott. Marco Patti, commercialista, illustrando la normativa fiscale per il fotovoltaico in base alla circolare n.46 del 19 luglio 2007, in particolare sulla tassazione della tariffa incentivante e dell’energia prodotta nel caso di privati e di aziende. Ai primi, ha spiegato il dott. Patti, non sarà tassata l’energia prodotta, mentre diverso sarà il caso delle aziende produttrici di energia, che saranno soggette alle normali imposte così come previsto per qualsiasi attività commerciale.
Melilli, 10.10.07
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