COMUNICATO STAMPA - E NON è FINITA QUI: GIOVEDI 22 FEBBRAIO e VENERDI 23 SIT IN DAVANTI ALLA EDERLE

Pubblicato mercoledì 21 febbraio 2007.

COMUNICATO STAMPA

E NON è FINITA QUI: GIOVEDI 22 FEBBRAIO e VENERDI 23 SIT IN DAVANTI ALLA EDERLE

Il Ministro D’Alema ha dichiarato che ritirare l’autorizzazione per costruire una nuova installazione militare rappresenterebbe un atto ostile verso gli Stati Uniti. Non considerare la forte contrarietà emersa sabato scorso a Vicenza rappresenta un atto ostile verso la comunità locale vicentina. Qualcuno, sui tanti cartelli che avevano partecipato al corteo, aveva scritto che “solo gli imbecilli non cambiano mai idea”. Che dobbiamo pensare del ministro D’Alema che, di fronte alla richiesta di decine di migliaia di cittadini, decide di girarsi dall’altra parte?

In tanti in questi giorni hanno parlato di riduzione del danno o di cambi di locazione. Lo vogliamo ribadire: il movimento vicentino è unito nella volontà di respingere la costruzione di una nuova installazione militare al Dal Molin o altrove. Non esiste alcuna mediazione possibile: il grande corteo di sabato scorso ha detto in modo chiaro che una nuova base militare non è compatibile con la volontà della popolazione.

Lo stesso generale Hellmick ha annunciato per venerdì il “media day”, durante il quale comunicherà le modalità con cui gli Stati Uniti intendono appropriarsi di una fetta di territorio vicentino. Noi saremo ancora una volta davanti ai cancelli della Ederle per ribadire la nostra ferma opposizione: giovedì sera, a partire dalle 20.30, con un sit-in rumoroso; venerdì mattina dalle 9.30 con un sit-in coreografico, durante il quale opporremo al grigiore delle installazioni militari la nostra creatività.

E’ bene ribadirlo: la manifestazione del 17 febbraio ha fatto emergere una comunità locale che difende la propria terra e il proprio futuro. Erano decine di migliaia i vicentini che hanno partecipato, nonostante nei giorni antecedenti il corteo si sia scatenata la campagna mediatica tesa a terrorizzare la cittadinanza. Di fronte ad un evento così grande, la politica dovrebbe saper aprire una riflessione: insistere nel garantire gli interessi di pochi e stare al gioco della guerra preventiva di Bush e company oppure ascoltare i propri cittadini – coloro che si dovrebbe rappresentare – e ammettere di aver commesso un errore.

Noi ci auguriamo che il Governo abbia la forza di ascoltare la popolazione che dovrebbe tutelare; governare, infatti, non vuol dire comandare come qualcuno ha lasciato intendere quest’oggi da Bologna. Piuttosto, significa ascoltare le istanze della popolazione e saperle tradurre in atti pratici. Ma nessuno si illuda: se il Governo non retrocederà dalle proprie posizioni, sarà la comunità locale a difendere la propria terra e i propri diritti, anche mettendosi pacificamente in gioco davanti alle ruspe.

Il futuro è nelle nostre mani: difenderemo la terra per un domani senza basi di guerra.

Presidio Permanente, Vicenza, 21 febbraio 2007

Recapiti: Cinzia Bottene 3385948459 Patrizia Balbo 3357594045 Olol Jackson 3381212235

CG



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