11-12-2003 - Non accreditata la testata radiofonica di Reporters Sans Frontieres. La radio del dissenso esclusa dal Summit

Pubblicato giovedì 11 dicembre 2003.

Vietato l’accesso all’interno della assise mondiale sulla societa’ dell’informazione ai microfoni di Rsf che protesta per l’arresto di 50 cyber dissidenti. Allestita in poche ore una radio pirata con un’antenna di fortuna per trasmettere i lavori del vertice. Interviene la polizia che pone i sigilli al ripetitore ma le trasmissioni proseguono in streaming audio su Internet

Esclusa dal Vertice delle Nazioni Unite sulla societa’ dell’informazione, in programma da domani a Ginevra, Reporters sans frontiere (Rsf) ha preso ugualmente la parola, ma da fuori con una radio-pirata.

Battezzata Radio non- grata, ha diffuso il segnale su Fm nella regione di Ginevra sulla frequena di 95.8 Mhz. L’antenna di trasmissione della Radio gon-grata e’ stata posizionata su territorio francese.

L’esperienza della radio pirata e’ durata solo poche ore. La polizia francese ha messo i sigilli al ripetitore oscurando di fatto la voce di Rsf. In un comunicato diramato via web si legge che la radio prosegue i suoi programmi del dissenso con uno streaming radio sul sito di Rsf.

’’Escludere un’organizzazione non governativa per la difesa dei giornalisti e della liberta’ di stampa da un vertice sulla libera circolazione dell’informazione non e’ una decisione banale. Dovevamo fare ascoltare la nostra voce nonostante questa scandalosa esclusione’’, ha detto oggi a Ginevra il segretario generale dei Rsf, Robert Menard.

L’esclusione di Rfs dalla lista delle Ong accreditate presso l’Onu era stata decisa nei mesi scorsi dalle Nazioni Unite. Rsf e’ stata punita per aver perturbato l’avvio dei lavori della Commissione dell’Onu per i diritti umani, nel marzo scorso. Rsf aveva allora manifestato la propria ostilita’ alla nomina della Libia alla presidenza della Commissione, con striscioni, slogan e volantini.

La protesta di Rsf e’ per evidenziare all’opinione pubblica un dato allarmante: 50 persone sono in prigione per aver espresso il proprio dissenso nei confronti dei governi locali utilizzando la rete. Tunisia, Cina, Vietnam, Cuba e le Maldive sono i paesi piu’ ’antidemocratici’ per aver accecato centinaia di siti espressione del dissenso.

Con lo slogan ’non far decidere a loro il destino di Internet’, Reporters Sans Frontieres ha deciso di utilizzare la platea internazionale di Ginevra per far esplodere la contraddizione della cyber-dissidenza.



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