06 - 04 - 2004 - Nassiriya: scontri con sciiti, 6 bersaglieri feriti

Pubblicato martedì 6 aprile 2004.

Azione di forza dei nostri militari per liberare le strade Nassiriya: scontri con sciiti, 6 bersaglieri feriti Due miliziani di Sadr sarebbero rimasti uccisi. Truppe Usa circondano la città di Kufa, dove si troverebbe il leader radicale NASSIRYA - Scontri a fuoco sono avvenuti questa notte a Nassiriya (sud dell’Iraq) tra miliziani del leader religioso radicale sciita Moqtada Sadr e soldati italiani.

Manifestazione di militanti sciiti di Al Sadr a Nassiriya (Reuters) Sei bersaglieri italiani sono rimasti feriti anche se in maniera non grave, mentre 4 veicoli militari italiani sono stati incendiati. Due miliziani di Sadr sono rimasti uccisi, mentre ci sarebbero altri 6 feriti sempre tra gli iracheni. Lo scambio di colpi di arma da fuoco è iniziato attorno alle 04:00 locali, le 02:00 in Italia, ed è proseguito anche questa mattina. LA BATTAGLIA - I miliziani di Moqtada Sadr controllavano infatti ancora in parte le strade della città dove si trova il quartier generale delle forze italiane. «In città c’erano ancora gruppi di rivoltosi che non avevano aderito all’invito di lasciare liberi i ponti, dove si erano asserragliati. C’è stata dunque un’azione di forza da parte dei militari italiani finalizzata a ripristinare l’ordine e la legalità», ha detto il colonnello Giuseppe Perrone, portavoce del contingente. L’operazione, scattata alle prime luci dell’alba, è ancora in corso, ed è stata condotta dagli uomini dell’Undicesimo Reggimento Bersaglieri. Si tratta della Task Force Eleven, distaccato presso la base di White Horse. Ci sono stati scontri tra i militari italiani e gli iracheni («alcune centinaia di persone») durante i quali «sei bersaglieri sono rimasti leggermente feriti - ha detto Perrone - da colpi di arma da fuoco». Ancora nessuna informazione precisa, invece, sulle eventuali vittime tra i civili. I bersaglieri feriti sono stati tutti trasportati all’ospedale da campo italiano e le loro condizioni non destano preoccupazioni. L’OPERAZIONE - L’operazione è iniziata stamane all’alba ed è partita dalla base della task force Eleven e vi hanno partecipato circa 500 militari italiani. L’intervento, raccontano fonti militari, si è reso necessario per ripristinare l’ordine pubblico in città e riprendere la normale attività gravemente compromessa dall’occupazione dei tre ponti su l’Eufrate che consentono lo spostamento tra un quartiere e l’altro. I bersaglieri al loro arrivo nella zona del fiume sono stati fatto segno da numerosi colpi di arma da fuoco ed hanno risposto con le armi in dotazione provocando il ritiro dei rivoltosi, almeno di quelli armati perchè manifestazioni pacifiche continuano ancora nel centro della città.

ASSEDIO A AL-SADR - Intanto le forze americane hanno circondato la città di Kufa, a pochi chilometri a ovest di Najaf, dove si troverebbe il leader radicale sciita Muqtada al-Sadr. Secondo quanto riferiscono alcune tv arabe, citate da El Mundo, alcuni paracadutisti si sarebbero lanciati nella città. Ieri le forze della coalizione hanno reso pubblico il mandato di arresto spiccato contro al-Sadr per presunta complicità nell’omicidio del leader sciita Abdel Majid al Khoei, accoltellato nell’aprile scorso in una moschea di Najaf. Un corrispondente delle tv arabe a Kufa ha raccontato di diverse esplosioni che nella notte hanno scosso la città. Al Sadr si troverebbe nella moschea di Kufa, protetto da centinaia di miliziani armati.

Fonte - Corriere.it



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