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Il mondo di Horten. Regia di Bent Hamer. Con Bard Owe

di Dario Adamo - mercoledì 29 aprile 2009 - 5743 letture

In un mondo che non fa altro che parlare delle scarse prospettive dei giovani e di un Futuro che per loro si rende sempre più incerto, c’è anche qualcuno lassù (Norvegia) che vuole rivolgere un pensiero appassionato e sincero a coloro che dopo una vita di lavoro si sono guadagnati “il meritato riposo” e che si preoccupano del loro futuro guardando un po’ al passato e recuperando dove possibile.

Odd Horten (Bard Owe) dopo quarant’anni di onorata carriera spesa a condurre un treno che è stata la cosa più importante della sua vita, va in pensione con tanto di onorificenza speciale e party offerto dalla compagnia. Da quel giorno Odd saluta per sempre una vita scandita da un ritmo regolare come lo scorrere delle lancette di un orologio e si lascia sorprendere dalle avventure che il nuovo giorno sarà disposto a offrirle, sia che si tratti di salire su un aereo che ha sempre avuto la paura di prendere o di investire su nuove e intriganti amicizie. Tentar non nuoce e meglio tardi che mai sembra essersi detto Odd, che a stare seduto su una sedia a guardare la tv non ci pensa proprio.

Il mondo di Orten è l’ultimo lungometraggio di Bent Hamer, presentato all’anteprima inaugurale della rassegna “Luci d’inverno – Autori e tendenze del cinema scandinavo d’oggi” in programmazione al Cinema Lumière di Bologna dal 23 al 29 aprile 2009.

Il regista Bent Hamer, noto al grande pubblico per il bukowskiano Factotum riesce nell’intento di raccontare una piccola storia che ha come protagonista un novello pensionato, appassionando e facendo sorridere con sorprendente spirito di coinvolgimento, nonostante l’utilizzo di quello humor freddo e distaccato di certo cinema nordeuropeo. Pur descrivendo il difficile tema dell’abbandono legato alla terza età e alla pensione, Hamer propone un bizzarro ottimismo da non intendere come sterile sentenza retorica su improbabili maniere di viversi quello che resta della vita (perchè meglio tardi che mai...), ma da leggere come piccolo omaggio all’età più matura di un essere umano. Ciò si traduce anche nella realizzazione di un film “buono per tutti”,giovani e adulti, che diverte senza vantare di essere commedia e che appassiona pur non essendo un dramma.

Fatta eccezione per la proiezione di giovedì 23 aprile al Cinema Lumière, la distribuzione nelle sale italiane è prevista per metà giugno, tra il 15 e il 19 del mese.


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