Sucate

E’ stata una delle "parole nuove" della politica italiana delle appena trascorse elezioni amministrative. Uno dei (tanti) segni dell’imbarbarimento della politica in Italia. A una ex sindaco di una grande città italiana del Nord, un buontempone ha chiesto cosa volesse fare il sindaco della grande città del Nord per il quartiere di Sucate. Il sindaco della grande città del Nord, che non frequenta i modi di dire e i lazzi della parte meridionale degli abitanti della grande città del Nord, ha cominciato a vantare quello che avrebbe fatto, non sapendo - il / la tapino / a - che Sucate non esiste come luogo geografico ma solo come luogo del ridere, proprio della generazione legittimata dalla deficenza televisiva a ridere solo del triviale e del corporale, se poi con allusione sessuale e magari razzista o omofobo, ancora meglio.

Sull’imbecillimento televisivo una classe dirigente, che sembrava stesse per essere spazzata via dall’onda di tangentopoli nel 1994, ha fatto arma di potere per quasi vent’anni. Ora però, queste elezioni amministrative del 2011, hanno mostrato che il filo è ormai corto. Si è deteriorato un modello di potere (sarà che il digitale terrestre non raggiunge più tutta la popolazione videodipendente?), si è cercato di espandere al Nord il modello "napoletano" delle contumelie, e quello "americano" dei prezzolati per diffondere tra gli elettori bugie e paura. Che il Potere senta che qualcosa gli sfugge? Questo numero di Girodivite è dedicato ai Referendum del 12-13 giugno 2011. Noi invitiamo a dire sì. Pensiamo possa essere un’altra spallata a questo Potere. Per il resto, ci vediamo tutti in piazza a manifestare.