Nessun chieda. Ovvero 101 motivi per chiedersi: perché?

A poco più di un mese dalla consegna dei lavori per la costruzione del villaggio turistico ad Asparano, secondo i tempi di realizzo preventivati due anni fa, proviamo ad aggiungere qualcosa sulla diatriba che ha coinvolto in questi 24 mesi, la Blumarin e i Comitati ambientalisti.
Sarà ultimato perché indietro non si può tornare. Neanche quando si può avanzare il sospetto che forse, non tutte le regole sono state rispettate. Sarà ultimato perché una grossa multinazionale europea che opera nel settore turistico di mezzo mondo, l’Alpitour, ha investito milioni di euro per rischiare altri ritardi. Sarà ultimato perché i politici di Siracusa non intendono perderci la faccia, davanti ad una campagna pubblicitaria e garantista, durante la quale, quello che era lecito è stato enfatizzato all’inverosimile, e quello che non lo era del tutto, lo si è giustificato come giusta causa. Sarà ultimato a giugno, e gli sforzi prodotti in queste ultime settimane lo confermano, il megavillaggio turistico ad Asparano, a sud di Siracusa.
Del resto, il presidente della commissione urbanistica Benito Bolognese aveva rassicurato tutti nelle sue dichiarazioni relative all’utilizzo più o meno consono, della zona denominata C-12. Aveva spiegato che l’unico inghippo poteva essere costituito dalla variante della strada d’accesso a questo sito marino, che Bolognese aveva ironicamente definito "un sito che per ragion dovuta, i siracusani erano stati costretti a snobbare". Ragion dovuta alla sua conformazione geofisica, così impervia e di difficile utilizzo, da assumere i connotati di "zona inaccessibile".
A Benito Bolognese erano sembrate "esagerate e demagogiche" le proteste avanzate due anni fa dagli ambientalisti, assorbite, soffocate e rigettate dalla "volontà sovrana" del Consiglio comunale, ritenendo qualsiasi altra polemica, superflua ed inutile, visto che a detta sua, la vicenda Asparano poteva considerarsi corretta e lineare.
Alle critiche insistenti di un Comitato spontaneo di cittadini, ha pensato poi, di dare una risposta diretta il sindaco in persona, Titti Bufardeci. E lo ha fatto rivendicando la griffa del "paladino dell’ecosostenibile", sbandierando come è abitudine del suo gruppo politico di appartenenza, i resoconti creativi di una condotta amministrativa al di fuori di qualsiasi tentativo critico. Tutto questo, ovviamente, escludendo a priori qualsiasi coinvolgimento diretto della popolazione, che ingenuamente, ma democraticamente , ha delegato i "pochi" per le decisioni che ricadono su "tutti".
Due inattaccabili motivi si sono frapposti tra le richieste avanzate dal Wwf, da Legambiente e dal Comitato per i Parchi che hanno valutato l’accesso libero al mare, un diritto assodato e sancito dalla legge: il primo, la distrazione dei siracusani che hanno dato un’impressione di scarsa partecipazione alla contesa, come se non di loro competenza; il secondo, un’immagine patinata di quattro ragazze svestite di costumi a stelle e strisce, che fa bella mostra sul sito www.blumarin.com. Un sito internet affidato alla sapiente mente abbonitrice di Giuseppe Magrì, responsabile delle relazioni esterne della Blumarin, che ha decantato il sistema informatico utilizzato per la selezione di 250 candidati in ben 37 diversi profili professionali.
Giuseppe Magrì ha potuto contare sulla collaborazione dell’Assindustria che gli ha messo a disposizione una sala per la sua personale conferenza stampa. Durante l’incontro con i mass-media, Magrì ha spiegato come l’utilizzo delle procedure informatiche, consentirà in circa 70 giorni, di concludere l’iter delle assunzioni, permettendo alla Blumarin di firmare 250 contratti suddivisi in misura "non specificata", a tempo indeterminato e a tempo determinato.
La selezione consiste in: a) possedere un personal computer attrezzato di internet; b) registrarsi al sito www.blumarin.com; c) rispondere alle 101 domande che lo staff ha formulato per l’identificazione delle caratteristiche psico-attitudinali dei candidati; d) allegare un curriculum vitae.
Niente di più semplice. Gli stessi responsabili della Blumarin hanno dato garanzie inerenti la trasparenza delle operazioni di selezione. Al test dei 101 abbiamo partecipato anche noi. Nessun problema riguardo i punti a) e b): tutto come indicato sul sito. Al punto c), qualcosa si è inceppato. Vogliamo prenderci la colpa sui fatti che andremo di seguito a descrivere, imputandoci volontariamente, una scarsa manualità informatica, ma speriamo anche che qualcuno possa dare risposte diverse da quelle che le nostre menti malsane, hanno formulato.
In dettaglio. Per diverse volte (non meno di 10) dopo aver dato la risposta ad una quindicina di domande, ci siamo visti apparire questo messaggio, che abbiamo volutamente copiare integralmente: "ERRORE. Non siete provvisti di codice di identificazione. Contattate System Admin all’indirizzo webmaster@blumarin.com per ottenere assistenza". Un paio di volte, dopo circa venti minuti, siamo riusciti a completare le 101 domande del test, subito dopo le quali, è prevista la compilazione di uno spazio libero con il proprio curriculum. In questo punto ci siamo completamente arenati, in quanto la possibilità di inviare il curriculum ci è stata ogni volta negata con lo stesso messaggio già indicato sopra. Per non perderci d’animo, abbiamo inviato il test rinunciando al curriculum e dopo diverse settimane, ci è stata recapitata all’indirizzo di posta elettronica la seguente comunicazione: Gent. Candidata/o, la presente per comunicarle che durante l’esecuzione del test da lei eseguito all’indirizzo www.blumarin.it o .com, è occorso un errore di registrazione. Contrariamente a quanto probabilmente notificatole dal risponditore automatico e a seguito di nostra più approfondita verifica, i dati risultano incompleti. A questo proposito le chiediamo, se interessato, di provvedere ad eseguire una iscrizione ex novo, e rifare il test. Non trascuri inoltre d’inserire il suo curriculum vitae nell’apposito campo finale. Nel porgerle le nostre scuse per l’imprevisto e certi per la sua collaborazione, porgiamo distinti saluti. Giuseppe Magrì Responsabile relazioni esterne
Vogliamo sottolineare che abbiamo riprovato le quattro fasi, cercando di prestare attenzione a non commettere errori. Il risultato è stato un nuova lettera precompilata, che ci è stata nuovamente recapitata.
Concludiamo informando i lettori che il Comitato per i Parchi e per la valorizzazione ed il recupero urbanistico del Patrimonio ambientale archeologico e paesaggistico della Città di Siracusa, ha avanzato all’Ufficio Urbanistica del Comune di Siracusa, la richiesta di una copia della concessione edilizia, del piano di lottizzazione e dei pareri annessi relativi ai lavori in corso nella zona variante del villaggio turistico di Asparano. La richiesta del Comitato è avvalorata da una norma comunitaria, recepita dall’Italia nel 1997, secondo la quale, le autorità pubbliche sono tenute a rendere disponibili le informazioni relative all’ambiente a chiunque ne faccia richiesta, senza alcuna dimostrazione motivata del proprio interesse. L’ufficio Urbanistica, più volte sollecitato a dare un responso alla richiesta, secondo le norme vigenti, ha più volte glissato l’argomento giustificandosi proprio con la mancata illustrazione delle ragioni dell’istanza presentara dal Comitato dei Parchi, stralciando deliberatamente la legge che regola tali controversie.
Il Comitato, rappresentato dall’avv. Corrado Giuliano ha inviato al Comune di Siracusa una lettera di diffida, specificando che la mancata produzione di quanto richiesto, lo vedrà costretto a seguire le vie legali per il rispetto dell’art. 3 del dlgs n.39/1997.
- Ci sono 5 contributi al forum. - Policy sui Forum -
Caro Buscemi,
nonostante io non sia un giornalista, prima di esprimere pubblicamente un’opinione su di un fatto specifico, cerco di farmela su delle basi oggettive.
Sebbene le questioni ambientali siano una mia preoccupazione, nel documentarmi sulla vicenda del villaggio turistico oggetto di questo ed altri suoi articoli che esprimono la mia medesima preoccupazione, non sono riuscito a trovare una sola prova documentale valida a sostegno di quanto lei affermi.
Alla preoccupazione per le offese perpetrate a danno dell’ambiente si aggiunge allora il timore che la stessa nobilta’ delle battaglie in sua difesa siano a rischio d’inquinamento.
Non sara’ forse che le azioni legali contro la societa’ che sta costruendo il viallaggio, siano state finora vane proprio perche’ chi ha valutato le prove a supporto di tali tesi si e’ poi reso conto della loro infondatezza?
Perche’ allora come lei molti continuano a condurre questa particolare battaglia, nonostante il giudizio degli organi competenti, alimentando persino il grave sospetto che pure questi organi siano parte di un sistema inquinato? Sulla base di quali ulteriori prove?
Non sara’ forse che questa particolare battaglia sia fondata sul pregiudizio di molti? Non la preoccupa questo intimo sospetto? Non teme che cio’ possa infine rendere piu’ deboli le ragioni di chi conduce altre e forse piu’ coerenti battaglie ambientaliste?
Vorrei davvero che lei rispondesse ai miei interrogativi con delle prove chiare e inconfutabili, come finora non ha fatto. O dovro’ forse prendere per valide quelle prove inconsistenti fino ad oggi pubblicate da lei e da altri a sostegno delle vostre (scusi se prendo le distanze da voi altri ambientalisti) tesi?
Cordiali saluti,
Sandro Oppini
Te la faccio anche io qualche domanda… Ma chi sei un ecologista o un difensore dell’abusivismo? E poi chi sei veramente Paolo Sgroppi o Sandro Oppini? Non ho prove, ma secondo me non sei ne uno ne l’altro e sei un abusivista…
Gent. Sig. Oppini (o forse preferisce che la chiami con un altro cognome?), del suo modo di pensare, una cosa ha attirato la mia attenzione: le sue parole denotano un’espressione di certezze che francamente (e mi rammarico per questo) io non riesco ad avere. Lei mi dice di essersi documentato sulle ipotetiche accuse lanciate nei confronti dei responsabili della costruzione del villaggio ad Asparano. Bene, le sarei veramente grato se ci fornisse anche a noi le fonti di tali sue ricerche, visto che la difficoltà maggiore riscontrata per trattare di questo argomento, è proprio trovare qualcuno che esca alla scoperto e che ci faccia vedere i due lati della medaglia. Vede, dal mio punto di vista (e sottolineo: mio!) non spetta a noi (e meno male!) esternare sentenze anche perchè di questo, se ne occupa già molto bene la magistratura. Noi possiamo limitarci a cercare una pseudoverità tra due diverse posizioni e modi di pensare. Fino ad oggi, sulla questione Asparano i comitati ambientalisti, dei quali lei dice di far parte (quale, se è lecito?), hanno avanzato dei sospetti e nel dovuto rispetto delle leggi, hanno chiesto alla controparte (è assurdo doverla considerare "controparte", visto che il fine prefissato dovrebbe essere unico: l’interesse della collettività), dicevo hanno chiesto di visualizzare la documentazione ralativa al progetto. Qui interviene la mia indole sospetta che mi costringe a chiedermi il perchè di questa ritrosia a "dimostrare" di avere ragione (?). Io, in ogni caso, preferisco farmi sempre delle domande per capirci qualcosa in più di quello che i mezzi informativi ci propinano. Lei, dovrebbe essere sulla stessa linea, a quanto posso vedere dal suo messaggio. L’unica differenza è che forse, lei ha preferito farle solo verso una direzione e su questo, fin’ora mi accontento di poter vantare (chissà ancora per quanto?) la libertà di farlo.
Non dimentichi una cosa: guardando verso nord di Siracusa, in quella che una volta era lo spettacolo della natura della Penisola Magnisi, altri garantisti hanno permesso la nascita di lidi proprio accanto alle raffinerie e agli scarichi al "mercurio", rassicurando la popolazione con le dichiarazioni di alcuni scienziati francesci che hanno definito la zona: ricca di acqua batteriologicamente pura. Le statistiche sulle malformazioni infantili e i morti per cancro, forse gli hanno dato torto. Come vede, io mi limito ad inquinare con le parole. E ai giorni nostri, non è poco...
Caro Buscemi,
Basta la sua risposta a confermare i miei timori.
Ma e’ proprio cosi’ sicuro che i pubblici documenti pubblici non siano?
Lei rievoca Fava eppure dalla sua scrupolosa ricerca delle fonti dirette non ha tratto alcuna lezione. Piuttosto adula l’immagine del povero giornalista che conduceva delle inchieste vere, praticando poi la scorciatoia del sentito dire. Persino il fatto che nei passati due anni la magistratura si sia altrimenti espressa le ha posto dei dubbi. No, lei non si pone domande, lei persevera nel coccolare i suoi pregiudizi affidandosi al buon partito dell’ecologia, contribuendo ahime’ alla sua disfatta. Per proteggere le sue mancanze infine assume toni provocatori, chiedendo a me di mostrarle cio’ che diversamente da me non si e’ mai preoccupato di verificare di persona. Alza la posta e chiama demagogicamente in causa lo spauracchio del polo industriale. Sono francamente lezioni che da lei non accetto, grazie.
Le faccio i miei migliori auguri, perche’ e’ cosi’ che chi scrive e cerca consenso spesso lo trova.
Sandro Oppini
p.s. ringraziando l’amico Paolo che mi ha fatto conoscere Girodivite e in quell’occasione prestato la sua e-mail, saluto l’imbecille che ha scritto il messaggio precendente ed instillato in lei il dubbio sulla mia identita’.
Caro Oppini, anche la sua risposta conferma i miei dubbi. Credo che sia importante però, che anche grazie a questo forum, ognuno ha la LIBERTA’ di dire ciò che pensa su qualsiasi argomento. Io mantengo il mio diritto di cercare risposte più chiare, nel mio possibile e nonostante le sue smentite, e giustamente, lei mantiene il suo diritto di pensarla diversamente. Non è che al riguardo, ha qualche interesse personale?
Anch’io la saluto e le consiglio, se me lo permette, di continuare a scriverci, a criticarci, a commentarci, a smentirci. In una frase: a fare cultura. Le garantisco che ai giorni nostri, in Italia, è diventato un lusso.