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Le fotografie di Nicodemo Rinaldis

Entrare nel mondo fotografico di Rinaldis si rimane come incantati dall’estetica dell’immagine, e l’anima si espande di luce e colore assaporando il gusto sensibile dell’artista...

di Damiano Gulluni - domenica 30 dicembre 2007 - 5607 letture

La parola fotografia deriva dal greco photos, luce e graphein, scrivere, ed è un procedimento fotochimico che permette di ottenere la riproduzione grafica di un oggetto; quindi è la descrizione fedele, realistica, di qualcuno o di qualcosa. Due fenomeni, quello ottico e quello chimico, sono alla base della fotografia.

Ancora oggi i problemi di fondo per perfezionare la tecnica fotografica sono: aumentare la sensibilità degli obiettivi alla luce, la sensibilità cromatica delle lenti, la finezza della grana delle emulsioni e la latitudine di posa.

Rinaldis ottiene le sue immagini con un “clic” essendo assistito come la gran parte dei grandi artisti, e descrive o disegna con grande realismo, minuziosamente. Nel suo microcosmo egli non trascura nulla: anche un’innocente formica che percorre le foglie dei fiori Lui la incanala nel suo magico obiettivo, rendendo la scena compositiva in tutta la sua veste geometrica e colorata.

Entrare nel mondo fotografico di Rinaldis si rimane come incantati dall’estetica dell’immagine, e l’anima si espande di luce e colore assaporando il gusto sensibile dell’artista, la nitidezza dell’immagine, la luce sempre brillante e la composizione geometrica immersa nel colore del creato. Rinaldis ci fa entrare nelle sue scene fotografiche con sensibilità poetica e universale, e ci conduce in un cammino sempre articolato e sorprendente.

I ricordi della sua beata gioventù sono il rifugio dove Rinaldis assapora le emozioni intense di luce per riportarle sull’obiettivo con maestria eccelsa, non dimenticando le montagne del suo amato paese, Mammola, e ripercorre incessantemente le conquiste geometriche e spaziali di visioni a lui molto care.

Chi osserva le sue fotografie viene immediatamente in contatto con la natura, ricca di sorprese visive e d’incantevoli paesaggi, con orizzonti vastissimi e prospettive fantastiche. La produzione fotografica di Rinaldis è tutta contornata dalla purezza formale, emergente dai segni geometrici calibrati e poetici.

Il senso delle sue stupende fotografie è di rendere visiva la composizione, sempre studiata e bene assimilata, con la nitidezza e il chiaro-scuro che diventano la base centrale di tutto il suo lavoro fotografico. La continuità della linea è in continuo sviluppo nella ricerca fotografica di Rinaldis, la quale è totalmente immersa nella geometria euclidea e nella scienza ottica. Rinaldis non si ferma solo sul reale, egli è tormentato continuamente da una fantasia frenetica, che come un corridore con la sua bicicletta, si proietta negli attimi fuggenti lasciati da una scia luminosa ed emozionante e fine ultimo s’incanala in volate surrealiste e contemporanee, donandoci visioni poetiche alimentate dalla luce colorata del programma del computer. Con il computer Rinaldis conquista nuovi scenari, mondi colorati e astratti, lo spazio diventa ricerca visiva con geometrie assolute, donando sempre cromaticità ai suoi nuovi lavori. Rinaldis è continuamente addolcito dalle intense emozioni visive che si rigenera ogni volta che lavora con la web-painting, la sua visione reale conquista l’astrattismo geometrico e sinuoso, con i tagli di luce soffusa e con un colore moderno e contemporaneo. La fotografia nasce come conquista del reale e col computer Rinaldis fa rinascere le immagini che in tutti noi sono nascoste e segrete, e seguendo l’astrattismo Rinaldis insegue la forma fantastica e informale. Nel generare nuove immagini visive con la web-painting l’artista ci conduce ad una educazione formale e didattica, introducendo il colore sempre vivo e una luce brillante per i nostri occhi, con un gusto post-contemporaneo, assimilato dalla memoria e dagli antichi maestri, padroni della conoscenza.


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