Il fiore del desiderio di Chitra Banerjee Divakaruni
Recensione de Il fiore del desiderio di Chitra Banerjee Divakaruni
Il fiore del desiderio è un libro pieno di poesia. Chitra Banerjee Divakaruni, l’autrice, mi aveva rapito con La maga delle spezie. Ora è una conferma.
Le protagoniste del romanzo, già apparse in Sorella del mio cuore, sono due figure affascinanti, moderne, vive. La scrittura di Banerjee Divakaruni le rende consapevoli del loro essere donne in un mondo ancora fatto di tabù e contraddizioni.
La libertà – intravista dentro a un lungo tunnel – chiede un prezzo da pagare altissimo.
Ma questo non scoraggia. La vita si scopre vivendola. E Anju e Sudha lo sanno bene. In una parabola di vicende che si susseguono, si intrecciano, si sovrappongono le due cugine si ritrovano e, quando sembra che si siano definitivamente perse, si ritrovano ancora.
L’India (da dove partono) e l’America (dove arrivano) sono i luoghi geografici, i contorni delle loro anime sono i luoghi dell’amore, dell’odio, della rabbia, della gelosia, dell’amicizia, dei sensi di colpa, della maternità.
Sarebbe davvero poco definire Il fiore del desiderio un ménage à trois . E’ anche questo, da un certo punto di vista, ma è molto di più.
L’affermazione di se stessi è sempre difficile, soprattutto quando lo sradicamento e l’incertezza del futuro sembrano prendere il sopravvento. Ma in modi diversi Anju e Sudha sono le artefici del loro destino. A dispetto della cultura indiana, a dispetto degli eventi che sembrano travolgerle.
Chitra Banerjee Divakaruni Il fiore del desiderio Einaudi ET Scrittori
Euro 12,50 Traduzione di Federica Oddera
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