Il Giro d’Italbania 2025

Maggio è il mese della corsa più classica per i ciclisti, come ogni anno.
Quando arriva maggio, ogni anno si può considerare un periodo di transizione che ci porterà alla tanto attesa estate. A seconda dei propri ruoli in società, questo mese si collega alle personali aderenze e tendenze, più o meno culturali.
Nella cultura cristiana maggio è il mese dedicato alla Madonna (quest’anno poi è stato il mese dell’elezione del nuovo papa), per gli appassionati di oroscopi i segni zodiacali di maggio sono Toro (fino al giorno 20) e Gemelli (dal giorno 21), per i lavoratori (soprattutto per i disoccupati e i caduti dalle impalcature) è il giorno della loro Festa.
Il nome stesso ha origine dal mese dell’antico calendario romano Maius, così detto in quanto dedicato alla divinità latina Maia, dea dell’abbondanza e della fertilità, che rappresenta la grande madre terra.
Diciamo che queste informazioni sarebbero già sufficienti per riconoscere a questo mese la sua rilevanza e incidenza nella vita dei comuni mortali. Maggio, però, alza la posta in palio della sua importanza e regala agli appassionati delle 2 ruote (quelle a traino arti inferiori!), la mitica corsa sulle strade italiane, comunemente conosciuta con il nomignolo di Corsa Rosa, ideata nel 1909 su suggerimento dei giornalisti Tullo Morgagni, Eugenio Camillo Costamagna e Armando Cougnet. Un’occasione imperdibile per mostrare agli spettatori incollati alle televisioni i borghi, il patrimonio artistico, i cantieri aperti della Legge Obiettivo del 2001, le suadenti e creative costruzioni sui litorali che, impunemente, qualcuno ha definito "abusive".
Strade italiane? Effettivamente, come direbbe Marzullo "la domanda nasce spontanea". Dunque, riepiloghiamo: il nome della corsa è Giro d’Italia, è stata ideata da tre giornalisti italiani, il quotidiano simbolo della corsa è La Gazzetta dello Sport (italiano, ovviamente), l’arrivo è stato quasi sempre fissato nella città di Milano (quest’anno sarà Roma per omaggio al papa scomparso). Non ci sono dubbi: anche le strade sono italiane.
Sarebbe troppo facile emettere una sentenza così ferma e rassicurante. Noi di Giro...divite, però, che non ci facciamo mai i "giri" nostri, ma spesso i "giri" degli altri, siamo rimasti un po’ perplessi nel ripercorrere le precedenti edizioni e verificare se effettivamente si potevano confermare queste "benedette" strade italiane.
A memoria (quella che è rimasta) ci ricordiamo una partenza dal Belgio nel 2006, nel 2012 dalla Danimarca, nel 2014 dall’Irlanda (del Nord, meglio specificare!), nel 2018 da Israele, nel 2020 dall’Ungheria. Già queste edizioni ci fanno sorgere qualche dubbio.
Quest’anno, poi, siamo davvero andati in confusione. Lo stato di smarrimento ci ha assaliti subito dopo l’annuncio del programma della nuova edizione 2025, con la comunicazione delle tappe previste da parte del comitato organizzatore della corsa.
Di seguito nel dettaglio le prime 3 tappe previste:
1° - 09 maggio Durazzo (Durrës) – Tirana (Tiranë) 160 km Collinare
2° - 10 maggio Tirana (Tiranë) – Tirana (Tiranë) 13.7 km Cronometro
3° - 11 maggio Valona (Vlorë) – Valona (Vlorë) 160 km Collinare
- Giro d’Italia 2025
Che il legame con l’Albania, basti pensare all’emigrazione albanese in Italia, soprattutto nel XV secolo, che ha portato alla formazione delle comunità di Arbereshe. Nel 1939 ci pensò Mussolini ad invaderla e trasformarla in protettorato italiano. Storia recente è l’accordo che il nostro governo attuale ha siglato con quello albanese per la gestione dei nuovi migranti.
Quindi, alla fine, l’Albania la si può considerare una costola dell’Italia? E allora, quest’anno nessuno potrà criticare la scelta del luogo di partenza della Corsa Rosa?
Considerando le successive tappe che condurranno i partecipanti a Roma il 1° giugno per la passerella finale, si evidenzia che una parte Risorgiment...ale o Resisten...te del Paese non è stata contemplata, visto che sotto Lecce, il giro non farà la sua apparizione.
In compenso, però, sembra che il governo italiano abbia messo a disposizione la nave Libra per il trasferimento dei ciclisti da Valona ad Alberobello, previsto per la 4° tappa del 13 maggio.
Ma ad Alberobello non c’è il mare. Ma con l’invito di Papa Leone XIV a costruire ponti, che tanto ha fatto brillare gli occhi al ministro Salvini, che problemi ci sono?
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