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Flavio Briatore nel magico mondo dei sogni

In un DVD tutto quello che c’è da sapere su quanto è ricco e famoso Flavio Briatore

di Ivan Carozzi - mercoledì 6 luglio 2005 - 36782 letture

In un DVD tutto quello che c’è da sapere su quanto è ricco e famoso Flavio Briatore

Un intero DVD sulla sfavillante esistenza di Flavio Briatore. Un panegirico sul lusso più pomposo e sul molto remunerativo verbo avere contrapposto al più infelice e sfortunato verbo essere. S’intitola ‘Billionaire, the dream’. Non lo troverete mai nelle videoteche, neppure nei supermercati, tanto meno nelle edicole allegato a qualche rivista di gossip. Non potrete vederlo, a meno che non siate un cliente del Billionaire o del Twiga Beach Club, l’esclusivo stabilimento balneare gestito insieme a Marcello Lippi, Paolo Brosio e Daniela Santanchè.

O a meno che non siate, come me, un loro ex dipendente. Tempo fa, nel 2001, avevo infatti lavorato come generico nella cucina seminterrata del Twiga. Sgusciavo i gamberoni, pelavo le patate, badavo alle celle frigorifere, ma soprattutto lavavo intere montagne di piatti. Di quei giorni non conservavo che qualche memoria confusa fatta di fondi schiumosi di padelle e apparizioni di vips in pareo, fino a quando non mi ha raggiunto una telefonata che ha riacceso tutta una serie di ricordi. Era un cameriere del Twiga che mi chiamava, per darmi appuntamento nel bar di un ipermercato.

Mi ha detto che aveva una cosa da darmi, un DVD. Sono andato al bar e ci siamo seduti in uno dei tavolinetti di metallo accanto al bancone.‘Tieni, è una roba che hanno fatto per l’inaugurazione della stagione estiva, un gadget. L’hanno regalato a tutti i clienti, poi ne è avanzato uno scatolone e allora ne hanno dati un po’ anche a noi’, mi ha detto il cameriere, prendendo il DVD da uno zainetto. ‘Guarda un po’ te a che punto siamo arrivati. Devi scriverci sopra qualcosa, assolutamente!’, ha aggiunto, con un tocco drammatico, prima di scappare via dato che doveva rientrare in servizio.

Ero talmente curioso di papparmelo, il DVD, che sono immediatamente corso a casa e l’ho caricato sul mio computer. Tolgo la plastica e vedo che in copertina c’è la fotografia di un trono africano, tutto istoriato, con sedile e schienale in velluto rosso e due teste di leoni scolpite sui braccioli. Infilo il cd nel drive del mio Toshiba Satellite e aspetto che si apra il programma di lettura. Il video inizia con una intro piuttosto lunga, circa un minuto, dove la silhouette di un corpo femminile danza suadente dietro delle trasparenze generate al computer, fino a quando la sagoma si scioglie in una serie di dissolvenze incrociate in cui appare Briatore colto in momenti di felicità, nostalgia, malinconia. La musica che fa da quinta è una soporifera melodia di pianoforte e accompagna una voce sexy e provocante, vagamente ipnotica, che di continuo scandisce le due paroline magiche: ‘Billionaire, the dream’.

Poi, spazientito ma anche affascinato, arrivo finalmente alla schermata con l’indice del menù: ‘Il sogno di Flavio Briatore’, ‘Una professione da sogno’, ‘Un jet da sogno’, ‘Uno yacht da sogno’, ‘Donne da sogno’, ‘Una vita da sogno’, ‘Una dimora da sogno’, eccetera eccetera. Il sogno, evidentemente, è il tema d’elezione di questa sorta di monumento equestre in forma audiovisiva, la chiave di lettura di un’intera vita di successi che di conseguenza avvicina il personaggio Briatore a quell’efflorescente campo storico e semantico dove s’incontrano i grandi utopisti, i visionari e persino gli idealisti. Non solo. Il sogno, declinato in atmosfere oniriche e speziate da video di Playboy, è una delle marche stilistiche che incardinano tutto il racconto. Dalla scelta delle musiche (new age e deep house in stile Buddha Bar), fino alla fotografia, fino a un abuso spudorato degli effetti di dissolvenza e di rallenting.

Nella prima sezione, ‘Il sogno di Flavio Briatore’, è lui stesso che parla, in camicia rossa, abbronzatura un po’ sbiadita e occhiali fumè alla Franco Califano. L’intervista viene introdotta da un’elegante sconosciuta con un forte accento brianzolo: ‘In una location da sogno, parliamo di sogni con Mister Flavio Briatore’. Briatore appare dopo una serie di panoramiche e dettagli dell’ambiente. Siede su di una poltrona nell’angolo di uno salotto zen minimalista (alle spalle una parete monda, dei volumi dalle costolette bianche, un vaso di porcellana con dei fiori bianchi così sottili e delicati da sembrare delle modelle di Armani).

Racconta di come ha mosso i suoi primi passi sulla scena del business, da ‘giovanissimo’ (l’accorta scelta del superlativo vorrebbe suggerire che tutto sommato Briatore appartiene ancora alla categoria dei giovani), ma evitando di spiegare come abbia fatto ad accumulare in breve tempo una fortuna indicibile, essendo lui di origini umili, un ragazzo che si diplomò geometra molti anni fa con la tesina ‘Progetto di costruzione di una stalla’. A sentire lui servirebbero soprattutto volontà e ambizione, per diventare billionari, sebbene per lavorare in Formula Uno, per esempio, si debba essere provvisti di un ego molto ‘particolare’, dice, pronunciando la parola ‘ego’ all’inglese (igo). Che è già di per sé una dimostrazione illuminante e un’aperta quanto inconsapevole manifestazione del proprio ego.

Nella sezione ‘Un jet da sogno’, invece, c’inoltriamo in solitaria, senza neppure l’ausilio di una voce off, dentro la carlinga dell’aereo. Divani in pelle, monitor, faretti direzionali, e di nuovo quei misteriosi fiori bianchi che ricompariranno a più riprese nel corso del DVD (nelle tavole imbandite, nei buffet sontuosi, lungo il bordo di piscine a forma di chitarra), come un totem di diafana bellezza, lusso, esclusività, che spande effluvi profumati sulla vita quotidiana del billionario. Poi, dopo un’ennesima dissolvenza, vediamo Briatore seduto a fianco di un oblò, mentre sfoglia una rivista che potrebbe essere Class, Millionaire, oppure Playboy. La verità è che non potremo mai saperlo il nome della rivista, dato che l’immagine è stata trattata, offuscandola, con una luce color sabbia, attraversata da lampi e striature bianche e da una specie di sottile pulviscolo dorato, come se la vita di Flavio fosse permanentemente avvolta dal velo oppiaceo di un lungo sogno ad occhi aperti. Un velo che, al tempo stesso, impedisce a chi guarda di penetrare il mistero Briatore, gonfiandone ad arte le dimensioni.

In ‘Una dimora da sogno’, contempliamo ammirati lo sfarzo etnico di ‘Lion in the sun’, la fantastica e immaginifica magione che Briatore ha acquistato in Kenya, nei dintorni di Malindi. Qui viene a rilassarsi, dice, qui ‘si dimentica del telefono, del sabato e della domenica’ (?), corre in mountain bike lungo le secche di acqua trasparente, calcia e realizza un rigore spiazzando un portiere keniota; in un poetico rallenting punta l’indice in alto, roteandolo, a suggerire nello spettatore che tutto quello che vede gli appartiene, e si veste da Babbo Natale e regala degli album da disegno (perchè?) a filiformi bambini africani; guida il motoscafo e si lascia riprendere in una curiosa scena omoerotica (forse un outing criptato all’interno di questo strano video promozionale?

Una smania di confessare l’inconfessabile consegnata ad un DVD che soltanto in pochi vedranno e che probabilmente, per troppo abbaglio, non riusciranno a decifrare?) in cui intinge un dito nel vasetto della crema solare, proprio come se fosse marmellata, nutella, maionese, e poi si mette, con insolita delicatezza, ad abbozzare un disegno sul petto glabro di un giovane palestrato, un disegno che sembrerebbe quasi l’inizio di un autoritratto. La faccia da crostaceo di Briatore.

Ma il cuore del DVD sta tutto nella sezione ‘Un club da sogno’, dedicata al gioiello di famiglia: il famoso Billionaire, il ristorante-discoteca che si affaccia su di uno scorcio tutto mare e ulivi di magnetica bellezza. ‘Sardegna, Costa Smeralda. Ai piedi del golfo del Pevero si trova quello che è considerato il club più esclusivo al mondo: il Billionaire di Flavio Briatore! Personaggi icone del mondo della moda e della mondanità non mancano all’appuntamento estivo con il Billionaire, dove giornalisti e paparazzi sono sempre a caccia di scoop e gossip’. La voce off si ferma e lascia che le immagini parlino da sole. Sfila in ordine sparso la colonna scintillante dei soliti noti: l’argentina Valeria Mazza e il grigio consorte, la brasiliana Anna Laura Ribas, Costantino Vitagliano (di cui è uscita una splendida biografia pop di Giuseppe Genna e Michele Monina), Patrizia Pellegrino, lo stilista Cavalli (che ha disegnato i divanetti e le poltroncine leopardate della tenda imperiale del Twiga. Prezzo di affitto giornaliero, 350 Euro), Nina Moric con luccicanti labbra a ventosa che risucchiano i flash dei fotografi, Alba Parietti con labbra arricciate nel suo classico broncio da dark lady (ma ormai pietrificata nel ruolo della mangiatrice di uomini), la mummia di Marta Marzotto superstite di tutte le dolci vite possibili e immaginabili, vari zombies dei reality show, Simona Ventura con una violenta abbronzatura che non saprei meglio definire se non sanguinolenta e feroce, il principe ultrareazionario Ruspoli, i coniugi Savoia finalmente in Italia e al Billionaire, Yvonne Sciò, Naomi Campbell da infarto con capelli incredibilmente soffici e vaporosi, i soci in affari Daniela Santanchè e Paolo Brosio, il faccione un po’ allucinato di Bobo Vieri, un uomo con una fin troppo classica camicia a righe e golfino rosso sulle spalle, e infine lui, il padrone di casa (crocione di Dolce e Gabbana che pende sul petto abbronzato e pantofoline viola con ricamate le iniziali F.B.), che fuoriesce dall’abitacolo di una berlina accolto da una pattuglia di giornalisti in estasi che gli buttano al collo il microfono, proprio come se glielo volessero regalare. Scena altamente emblematica.

Ed ecco la cena a lume di candela, con la tavola romanticamente cosparsa dei petali dei soliti fiori bianchi, e le danzatrici del ventre, e le collanine e i braccialetti fosforescenti legati al polso di tutti gli invitati, una caduta di stile che francamente non ci aspettavamo. ‘Flavio Briatore è riuscito col tempo ad affermare il proprio nome alla stregua di un vero e proprio brand. Dire Flavio Briatore significa descrivere un certo stile di vita’. E ancora la voce off: ‘Poi arriva l’ora del divertimento e in discoteca girano i dischi dei più noti dj italiani ed internazionali’, cioè i soliti Albertino e Fargetta, più Costantino, lo spogliarellista di Calvairate, nell’inedito ruolo di vocalist. La gente balla, tutta la notte, la peggiore spazzatura commerciale del momento. In giardino, le dolcissime statuine dorate dei Budda si affacciano timide fra le gardenie e i bouganville.

Briatore è nel privè, seduto sui baldacchini arabi a bordo piscina, che scambia amabilmente con una bionda in un tripudio di bollicine e perlages. Passa uno del Grande Fratello 3 che cerca di abboccarlo, di dirgli qualcosa, e Briatore sfodera una di quelle espressioni di profonda nausea che una volta tanto lo avvicinano davvero agli aristocratici di un tempo. ‘Allo spegnersi delle luci del Billionaire si accendono quelle dell’alba, per dar vita ad una nuova giornata nelle magiche acque della Sardegna’. Fine del DVD, più o meno, e inizio della Realtà. Berlusconi, non molto distante, dorme nella sua megavilla blindata e cerca disperatamente di prendere sonno. Ascolta il rumore monotono delle fontane e dei giochi d’acqua in giardino. Pensa a tutti quei problemi dell’economia, a tutte quelle cose che vanno storte, alla recessione che ormai è un dato di fatto. Un corteo di macchine da centinaia di migliaia di euro, alcune con l’autista in guanti bianchi, si allontano dal Billionaire lungo i tornanti che si snodano in un paesaggio lunare di rocce e cespugli.

Alcuni manufatti provenienti dalla dimensione parallela della Realtà procedono in senso contrario. Sono motorini, scooter sgangherati, macchinette da quattro soldi. Sono i camerieri sardi, sono i pizzaioli, i lavapiatti, gli stagionali morti di stanchezza, e quei due mondi lontani come galassie per una volta si sfiorano, nella densa luce da sogno dell’aurora.

P.S.: Per ogni informazione più dettagliata sulla carriera di Briatore, vi rimandiamo in modo pignolamente bipartizan alla consultazione del sito www.flaviobriatore.it e di un articolo rivelatore di Gianni Barbacetto apparso tempo fa su www.societacivile.it.


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> Flavio Briatore nel magico mondo dei sogni
8 luglio 2005, di : torino fans

bravo ivan.

come ai vecchi tempi, quelli di ciampi con la uno.

metti online almeno un’estratto del dvd, questo articolo fa venire voglia di vederlo..almeno il pseudo-outing

bravo ivan

> Flavio Briatore nel magico mondo dei sogni
19 luglio 2005, di : Tanassa

Grande Ivan mi è piaciuto molto. spero che non ti attacchino per pubblicità occulta alla Toshiba... scherzo,è uno sfarzo deprimente. chi ha veramente i soldi ha o dovrebbe aver un altro stile di vita. ricorda gli anni del classico:teorizzammo il movimento "New dancer", si è realizzato!!! saluti da Tanassa
> Flavio Briatore nel magico mondo dei sogni
20 luglio 2005, di : Mastro Gigi

Il sogno, l’altra realtà, il creare idoli, mète sociali da raggiungere. Creare cose facili per nascondere gli insuccessi... "dove lo stato ha fallito, dove la scuola ha fallito" per citare Michele l’altra sera. Aspetto il focus su "le donne da sogno". Bravo Ivan
> Flavio Briatore nel magico mondo dei sogni
7 agosto 2005, di : ICIO

Grande Ivan proprio un bell’articolo, ma non è che ce lo fai vedere prima o poi il cd...ciao a presto da tutta via principe
    > ciao icio
    8 agosto 2005

    Ciao Icio è un piacere risentirti! Manderò il cd a Luca. Gli dirò di girartelo. Ma sai che l’articolo è uscito anche su Diario? A settembre vorrei fare una scappata a trovarvi. Un abbraccio a tutti, Ivan.
> Flavio Briatore nel magico mondo dei sogni
28 agosto 2005, di : Cusin Fabio

Grande Ivan , continua cosi il to cusin fabio
> Flavio Briatore nel magico mondo dei sogni
24 settembre 2005, di : Janet

Grande Ivan... Sei proprio un ottimo recensore... Tieni alto l’onore degli sguatteri e degli scrittori per passione.
Flavio Briatore nel magico mondo dei sogni
8 giugno 2006, di : Richboy

Bravo Ivan...a parte qualche tuo piccolo tocco di ironia, probabilmente causata da una sana e ovvia gelosia, la ho anch’io non preoccuparti!!,la recensione è favolosa e sincera...ho visto quel dvd...e lo ho trovato semplicemente fantastico.Io penso che si vive una volta sola nella vita ma questa sola volta va vissuta alla grande.Ognunoi di noi ha ideali e pensa alla grandezza come meglio crede...Briatore la intende così e fortunato lui!!La salute c’è...i soldi ci sono...le donne non gli mancano...e perche no...quattro salti al billionaire sono sempre graditi!!ciao
Flavio Briatore nel magico mondo dei sogni
2 agosto 2006, di : Vera

So di essere in ritardo per un commento....ma credo che sia sempre attuale la tua recensione...oggi più che mai...Hai mica l’e-mail di Briatore? Mi piacerebbe scrivergli qualcosa...dici che non la legge ?.....Forse si...