Eruzione Etna dell’8 febbraio 2012

L’Etna ha concesso un ennesimo bis delle sue sempre particolari manifestazioni della natura.
"Mi chiamo Etna. E sono l’unico vero dio degli uomini". Espressione laica che rende l’idea sull’invulnerabilità della natura e delle esternazioni dei suoi elementi. Il freddo di questi giorni che, nelle sommità più alte, ha raggiunto anche i -21°, non poteva di certo contrastare le escandescenze vitali che si annidano nel sottosuolo del più imponente vulcano europeo.
Qualche cenno di una nuova attività, che riprendesse quella estemporanea di un mese fa, lo si era avuto nei giorni scorsi con continue "fumate" occultate dal maltempo, così insistente ed uggioso, da essere riuscito a coprire lo spettacolo che si annidava dietro quella coltre fitta ed insistente di nuvole.
Lo si era ammirato, il vulcano, nelle ore sbuffate dai venti, quello di mare che si alternava a quello più occidentale, nel suo candore invernale che ha riempito di foto ricordo le bacheche degli sporadici turisti di passaggio, durante questo periodo di stallo.
Ieri, nel tardo pomeriggio, mentre il sole lasciava spazio alle prime ombre della sera, si poteva notare la cima più alta del vulcano che lasciava intravedere le esplosioni che macchiavano di rosso la neve accumulata in queste settimane, percorrendo l’autostrada Messina-Catania.
Siamo andati stamattina, intorno alle 6,20 a godere lo spettacolo in prima fila che l’Etna e la luna piena in tramonto, hanno voluto donarci dalla suggestiva località di Giardini Naxos. Ci scusiamo per la non eccelsa qualità delle immagini, dovuta sia ai mezzi improvvisati per documentare l’evento, ma in modo più particolare, dalla emozione provata davanti a questo dio dei laici.
- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -