Corteo No Ponte il 16 marzo

Appuntamento a Piazza Cairoli a Messina alle ore 16 per ribadire la richiesta dell’impiego dei fondi per la sicurezza del territorio.
Il discorso "Ponte sullo Stretto" sembra non passare mai di moda. Nonostante la contrarietà di una buona parte dei cittadini, senza considerare il parere negativo da parte dell’Unione Europea che lo ha considerato "un’opera dispendiosa ed inutile", periodicamente da più parti si sente il desiderio di rimettere tutto in discussione e lo inserisce nell’agenda appuntamenti del Parlamento Italiano.
Eppure, a parte il tempo che gli si è dedicato eccessivamente, anche la parte economica ha già inciso sulle casse bistrattate del nostro paese e i vari disagi subiti e vissuti dagli abitanti delle due sponde, che si sono visti aggrediti da trivellazioni ed espropri, lascerebbero spazio a conclusioni ovvie sull’abbandono definitivo di questa idea discutibile.
Gli oltre cinquecento milioni di euro che l’Impregilo, a nome del consorzio Eurolink, chiede come risarcimento a seguito del blocco di questo progetto, oltre ad aver lasciato maggiori dubbi sugli eventuali altri sprechi di milioni di euro che avremmo visto volare via, se avessimo realmente visto la posa della prima pietra, come auspicato da diverse forze politiche, ma anche da quelle più o meno occulte della criminalità organizzata, rischiano di associare al danno scampato la beffa di una penale che i termini del contratto sembrano riconoscere senza attenuanti ai costruttori.
La situazione che viviamo oggi è un’eredità del governo tecnico che, forse ingenuamente (?) ha partorito il decreto che ha sospeso l’eventuale messa in opera per due anni. Un risultato apparentemente soddisfacente e votato ad un ideale di rispetto dell’ambiente, ma che non avendo considerato che la scadenza per l’approvazione del progetto era imminente, ha messo la Eurolink in una botte di ferro, considerando i 540 giorni previsti come tempo massimo per una risposta da parte del governo, non lasciavano attenuanti.
Adesso, in questo nuovo periodo di incertezza, con l’ultima uscita del Ministero dei Beni Culturali che ha trovato elementi di compatibilità ambientale del progetto, la società civile e le varie associazioni, che si sono battute in questi anni contro la realizzazione del ponte, si ritroveranno sabato pomeriggio, 16 marzo, alle ore 16:00 in Piazza Cairoli a Messina, per opporsi a questa penale e provare a chiudere definitivamente il discorso.
La vicenda avrà senza dubbio uno strascico non ben definito su chi guiderà il paese nei prossimi mesi, ma lascia anche presagire che i cittadini italiani potrebbero essere costretti a sopportare un altro fardello economico, davvero di difficile quantificazione.
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