Virginia Raggi e lo stadio della Roma

"Sta mattina me sentivo ottimista, felice, ho aperto le finestre ed ho pensato "Famo sto stadio". Poi venendo a lavoro, il traffico, lo smog, me so un po’ depressa...". Un articolo di Spaam.
Segretario: L’hai fatti i compiti?
Raggi: Quali compiti!
Segretario: Quelli dello stadio!
Raggi: Ah, lo stadio. L’abbiamo colorato tutto.
Segretario: Che?
Raggi: Il progetto. Dico, le planimetrie in bianco e nero. Le abbiamo colorate. ’Na figata.
Segretario: Sì ma l’approvate o no?
Raggi: Dipende.
Segretario: Da che?
Raggi: Sta mattina me sentivo ottimista, felice, ho aperto le finestre ed ho pensato "Famo sto stadio". Poi venendo a lavoro, il traffico, lo smog, me so un po’ depressa ed ho detto "so altre le priorità". Un’ora dopo, poi, m’è apparso in sogno Berdini.
Segretario: Berdini? In sogno? Alle 11 del mattino?
Raggi: Stavo a legge il dossier stadio, ’na cifra de parole, de nummeri, de disegni che non ce se capiva ’na mazza e niente, me so appissolata. C’hai presente quando la capoccia te dondola e dici "chiudo un attimo l’occhi" e bum vai lunga? Ecco, così. E allora m’è apparso Berdini: stava brutto, tutto vestito de nero con la falce in mano che mi diceva "Esonderà il Tevere, una colata di cemento ci seppellirà, moriremo tutti, le cavallette" e così ho cambiato idea.
Segretario: Quindi niente stadio?
Raggi: No, no, lo stadio si farà, sono ottimista.
Segretario: Ma sei hai appena detto che moriremo tutti?
Raggi: Moriremo tutti, vero? Vedi che allora c’ho ragione. Forse è meglio non farlo.
Segretario: Hai preso le pasticche sta mattina?
Raggi: Col Fernet.
Segretario: Col Fernet?
Raggi: Eh.
Segretario: Vabbè, almeno le hai prese.
Raggi: Ma se al posto dello stadio facessimo una funivia fino a Pratica di Mare?
Segretario: ’Na funivia?
Raggi: Eh. La facciamo disegnare a Fuksas.
Segretario: E come la paghi?
Raggi: Sopprimiamo la metro B fino a Piramide. Tanto la prendono in pochi. La facciamo tutta rosa e celeste ma con i vagoncini gialli. Se esonda il Tevere ci salviamo tutti.
Segretario: Virginia, tu sei sicura che vuoi continuare con questo mestiere?
Raggi: Ti sento un po’ ostile. Vieni qua, fatti mettere le mani sulla testa che ti scaccio via gli spiriti cattivi. Secondo me sono queste scie chimiche. Dopo prendo i chakra e facciamo decidere a loro se fare o meno lo Stadio. Che ne pensi?
Segretario: Contenta tu. Io mi sono appena dimesso.
Raggi: Te ne vai, anche tu?
Segretario: Ho trovato un lavoro più tranquillo.
Raggi: E dove vai?
Segretario: Consigliere per la sicurezza nel governo Trump. Niente stress, niente pressione dai giornalisti, orari di lavoro normali, il fine settimana a casa.
Raggi: Allora niente funivia?
Segretario: Ciao Virginia.
Raggi: Ciao. Vuoi un biscotto al sesamo? Te lo mangi sull’autobus.
Segretario: Grazie, vado a piedi.
Raggi: Ciao.
Segretario: Ciao.
L’articolo firmato da Spaam (che ringraziamo) è stato pubblicato su: Spaam.tumblr.com.
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