Un brindisi con Luigi Veronelli

"Le memorie sono le cantine da vino della mente" scriveva Felix Timmermans. Ricordare Luigi Veronelli attraverso il "Repertorio Veronelli dei vini italiani" edito nel 2005...

di Sergej - domenica 23 ottobre 2005 - 5645 letture

"Le memorie sono le cantine da vino della mente" scriveva Felix Timmermans. Ricordare Luigi Veronelli attraverso il "Repertorio Veronelli dei vini italiani" edito nel 2005 dalla casa editrice che porta il nome del nostro maggiore enogastronomo italiano è un modo per ricordare Veronelli, attorno a un buon bicchiere di vino.

Chi era Luigi Veronelli

Luigi Veronelli era nato a Milano nel 1926. In gioventù fu assistente del filosofo Giovanni Emanuele Bariè (con cui pubblica la rivista «Il Pensiero») e collaboratore di Lelio Basso (edita «I problemi del socialismo»). È stato amico di Luigi Carnacina (con cui ha redatto testi importanti dell’arte culinaria), di Gianni Brera (con cui è autore di «La Pacciada»), di Giangiacomo Feltrinelli, dell’architetto-designer Silvio Coppola, di Mario Soldati. Condannato a sei mesi di carcere per istigazione alla rivolta dei vignaioli piemontesi (oppressi da burocrazia e contrastati dai grandi monopoli) e a tre per la pubblicazione di De Sade (l’edizione di «Storielle, Racconti e Raccontini», 1957, fu l’ultimo rogo della censura italiana). Negli anni Sessanta e Settanta è autore di trasmissioni televisive (come «A tavola alle sette» con Ave Ninchi) sulla cultura dei vini e dei cibi, di grande efficacia ed eleganza.

Vero maestro dei migliori «wine-writers», non solo italiani, ha inventato un lessico entrato nell’uso corrente, con espressioni quali «bocca piena e calda», «Vino da meditazione», «Vino da favola», «Di zerga beva», «Rossi dialettici». Le sue battaglie, quelle recenti a favore delle Denominazioni Comunali dei giacimenti gastronomici, dell’autocertificazione, del prezzo sorgente e dell’olio d’oliva, condotte con la collaborazione di molti centri sociali autogestiti e il progetto «Terra e libertà/Critical wine». Scriveva sul Corriere della Sera, su Carta, Libertaria e sulla sua rivista Veronellli EV, che lui stesso dirigeva. Molti i suoi libri, quelli più recenti sono «Le parole della terra» con Pablo Echaurren, «Viaggio in Italia per le città del vino», «Vietato Vietare», «Breviario libertino».

Luigi Veronelli, anarchico e enograstronomo, è morto a Milano, a 78 anni, il 28 novembre 2004.

Il repertorio dei vini italiani

Il Repertorio dei vini italiani è una raccolta critica, ordinata e chiara, dei vini sia doc e docg (a denomicazione d’origine controllata, e a denominazione controllata e garantita) sia igt (indicazione geografica tipica). Con descrizioni su luoghi, uve di produzione, tipologie, genere, profilo organolettico, abbianemento gastronomico, temperatura di servizio. Un utilissimo strumento per quanti si occupano di vino - per professione o per piacere -. Vengono catalogati in questa edizione 1625 doc e docg, 868 igt, 130 vini da tavola. Insomma, il migliore patrimonio vinicolo della nostra penisola. La prima edizione uscì nel 1990 e costituì un punto importante perché era la prima vera banca dati seria della nostra enologia. Questa terza edizione è a cura dell’attento Massimo Zanichelli e testimonia della tensione dei nostri enologi per la difesa di uno dei nostri migliori prodotti, il vino.

Per la Sicilia, a testimonianza della crescita della cultura vinicola in questa regione, sono presenti il vino di Alcamo, Cerasuolo di Vittoria, Contea di Sclafani, Contessa Entellina, Delia Nivolelli, Eloro (di cui fa parte anche il Nero d’Avola che è un po’ la cocacola dei vini siciliani), Etna, Faro, Malvasia di Lipari, Marsala, Menfi, Monreale, Moscato di Noto, Moscato di Pantelleria, Moscato di Siracusa, Pantelleria, Passito di Pantelleria, Riesi, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice, Sciacca.

Repertorio Veronelli dei vini italiani / a cura di Massimo Zanichelli. - Bergamo : Veronelli, 2005. - 404 p., ril. - 12 euro.


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