Tutti pazzi per il comignolo

di Gigi Monello - giovedì 8 maggio 2025 - 168 letture

Lo spettacolo ha una sua “oggettiva”, sfuggente oscenità. Splendenti Cardinali, lindi, stirati e incappellati e subito dopo, ragazzini coi capelli impiastricciati di sporcizia, a mani tese, sgomitanti per una scodellata di riso. Sono i TG di questi ultimi giorni. Compiaciutissimi giornalisti da salotto ci raccontano dotti e meno dotti dettagli (cum-clave, extra-omnes, fumate, stufe, comignoli, coloranti); finissimi vaticanisti – primi attori ad ogni morte di Papa – discettano sui papabili.

Mentre la Tv di massa fa consumare - alle masse - il brivido della profondità dei secoli e della maestà dei luoghi, a 2300 Km di distanza piloti militari sopra jet da milioni di dollari, inquadrano una casella di tendopoli gazawa dove risulta nascondersi un capo di Hamas. Che nella casella ce ne siano altri 30 che non c’entrano niente, non rileva. È la ragion di Stato. La citata Hamas (che poche settimane fa, con ridicolo rituale viriloide, ancora esibiva ostaggi liberati e “certificati”) fantastica, intanto, di tregue di cinque anni e – si suppone – pensa voluttuosamente a quanti tunnel si potrebbero restaurare con tanto tempo a disposizione. Su cosa siano costate quelle 36 h di ubriacatura super-omistica, a scannare, stuprare e mutilare civili ebrei, il 7 ottobre, non si interroga. Sarebbe troppo sforzo di meningi. Quel che conta è che la faccenda continui. Possibilmente all’infinito. Cosa ben capita dai diretti interessati; che in misura cospicua vorrebbero andarsene.

Nel frattempo Bibi, leader maximo “dell’unica democrazia del medio oriente”, annuncia l’invasione del nord della striscia; e precisa che sarà massiccia. Non scherza, lui; i distintivi brillanti sul bavero, lo certificano. Per l’ennesima volta, i gazawi stipano di masserizie i loro carri su pneumatici, tirati da poveri asini locomotori (gli toccherà qualcosa da mangiare?). Ennesima migrazione interna. Aiuti umanitari bloccati da due mesi, a milioni senza cibo, acqua, cure mediche, igiene; 50000 morti per la guerra; malnutrizione galoppante; decessi per inedia e ipotermia; le città ridotte in macerie. Ma la TV ci parla del comignolo. A quando il nuovo Pontefice? Non perdete di vista il comignolo. Dall’ Aia è venuto l’ordine di far cessare condotte che innegabilmente rientrano nella categoria del genocidio. A Tel Aviv, l’ultradestra amabilmente se ne fotte. A Gaza sono sotto-uomini.

Nella follia generale, ogni tanto qualche lampo di coscienza: Abu Mazen definisce “figli di cane” - da quelle parti, sanguinoso insulto - i capi di Hamas e gli urla di rilasciare gli ostaggi; un Generale israeliano sfida i fanatici criticando apertamente l’idea di una occupazione militare definitiva. Intanto a Roma i Cardinali sfilano.

Verso marzo, ogni anno, il programma mi portava a parlare dell’Olocausto. Facevo l’insegnante. Son contento di non dover provare l’imbarazzo di parlarne oggi.


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