SOMALIA: RAGAZZA DI 13 ANNI LAPIDATA A MORTE
Aisha Ibrahim Duhulow e’ stata uccisa lunedi’ 27 ottobre da un gruppo di 50 uomini che l’ha lapidata a morte. L’esecuzione e’ avvenuta all’interno di uno stadio della citta’ meridionale di Chisimaio, di fronte a un migliaio di spettatori.
Riceviamo e pubblichiamo
Aisha era arrivata a Chisimaio tre mesi fa, proveniente dal campo profughi di Hagardeer, in Kenya. Nella citta’ portuale somala era stata stuprata da tre uomini e si era rivolta ai miliziani di “al Shabab”, che controllano la zona, per ottenere giustizia. La sua denuncia aveva ottenuto come risultato l’arresto, l’accusa di adulterio e la lapidazione. Nessuno dei tre stupratori e’ stato arrestato.
Un uomo, che si e’ qualificato come lo sceicco Hayakalah, ha dichiarato a Radio Shabelle, un’emittente somala: “Lei stessa ha fornito le prove, ha confessato ufficialmente la sua colpevolezza e ci ha detto che era contenta di andare incontro alla punizione della legge islamica”.
Secondo i testimoni oculari raggiunti da Amnesty International, invece, Aisha Ibrahim Duhulow ha lottato contro i suoi carnefici ed e’ stata trascinata a forza nello stadio. Qui la ragazza e’ stata interrata e i 50 uomini addetti all’esecuzione hanno iniziato a colpirla, usando le pietre appena scaricate da un camion. A un certo punto, e’ stato chiesto ad alcune infermiere di verificare se la ragazza fosse ancora viva; fatto cio’, la lapidazione e’ ripresa fino alla morte della ragazza.
“Questa ragazza e’ andata incontro a una morte orribile, ordinata dai gruppi armati di opposizione che controllano Chisimaio: un altro degli oltraggi ai diritti umani perpetrato dai protagonisti del conflitto somalo, che dimostra ancora una volta l’importanza che la comunita’ internazionale agisca, attraverso una Commissione internazionale d’inchiesta” – ha dichiarato Amnesty International.
- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -