Il quadro della settimana: “Papaveri” di Claude Monet

1873. Olio su tela, cm 50 x 65. Museo d’Orsay Parigi

di Orazio Leotta - martedì 20 maggio 2014 - 10669 letture

In questo 2014 si celebrano i 140 anni della nascita del movimento impressionista; infatti la prima mostra collettiva autonoma dei giovani impressionisti si tenne nel negozio del fotografo Felix Nadar, dal 15 Aprile al 15 Maggio di quell’anno. Il termine impressionista, si deve proprio a Monet che lo suggerì al curatore del catalogo Edmond Renoir, fratello del più noto Auguste, che lo ritenne molto appropriato per etichettare quelle tele nelle quali vi era una scarsa importanza del soggetto a scapito di una più immediata ricerca della percezione della natura. 84)_Papaveri

Gli altri pittori accettarono la definizione di impressionismo; i critici di allora la usarono in termini talora dispregiativi ritenendo le opere appartenenti a questa corrente pittorica incolte e superficiali. La tela di cui ci occupiamo questa settimana fece parte dell’esposizione sopra citata. Uno degli elementi preponderanti è la luce che conferisce alla tela una sorta di visione accecata dal sole. L’obiettivo è quello di rappresentare un caldo pomeriggio assolato, risultato raggiunto attraverso una tecnica nuovissima, completamente autonoma dalle regole del tempo che prevedevano che il colore fosse subordinato al disegno.

Monet utilizza il rosso intenso dei papaveri, con cui punteggia a tratti la tela, per aumentare l’intensità complessiva della tavolozza. L’immagine è costruita direttamente con il colore e tutto il dipinto è dominato dal forte contrasto fra la profondità spaziale suggerita dal sentiero fra i campi e l’assoluta inconsistenza delle pennellate veloci, che creano vibranti effetti di luce. Monet si consacrò volutamente al paesaggio sperimentando la cosiddetta “pittura all’aperto” tentando di conferire alle sue opere l’aspetto di visioni immediate cioè di riprodurre sulla tela la sensazione prima che la natura produce sulla retina dell’occhio umano. Nonostante le sue tele siano di piccole dimensioni grazie ai giochi di luce e colori sembra trovarsi dinanzi a finestre spalancate sulla campagna estiva ed assistere a gioiose vite all’aperto.

Più tardi, anche l’amico Renoir realizzò un dipinto molto simile a questo e mi riferisco a “Sentiero nell’erba alta”, anch’esso conservato al Museo d’Orsay. Entrambi i dipinti presentano lo stesso motivo e la stessa composizione di figure nel paesaggio: due donne in cima alla collina e due in basso che si avvicinano allo spettatore, con l’effetto analogo di creare un senso di movimento lungo il sentiero in discesa.


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