“Madonna dal collo lungo” di Francesco Mazzola detto Parmigianino
1534-1539 circa. Olio su tavola, cm 219 x 135. Galleria degli Uffizi, Firenze
La pala mostra una Madonna col Bambino, in atteggiamento distaccato sia pur sorridente, regale, dal lungo collo e graziosamente curvato. Rappresenta uno dei più celebri esempi del manierismo: sinuosità, eleganza delle figure e proporzioni allungate rispetto ai parametri rinascimentali della rappresentazione del corpo umano che prescrivevano equilibrate proporzioni.
Il collo lungo è tuttavia un attributo della Vergine fin dal Medioevo mutuato dall’inno mariano “Collum tuum ut colonna” (Il tuo collo come una colonna), ecco spiegata la fila di colonne sullo sfondo. Il pittore relega tutte le figure a sinistra e non disponendole ai lati del nucleo centrale, lasciando così un’ampia zona vuota sulla destra. L’andamento verticale della composizione è accentuato dall’alto colonnato di destra; le regole proporzionali della prospettiva sono ignorate, difatti, la figura in basso a destra di un profeta (o secondo alcuni di San Girolamo) appare infatti troppo piccola in rapporto all’architettura.
Il colore sembra perdere di compattezza, diventa leggero, a tratti trasparente; sembra alludere a sostanze ignote, ecco forse perché i suoi contemporanei definirono il Parmigianino l’ ”alchimista”. L’opera pertanto trasuda di anticlassicismo, si stacca dalle perfezioni rinascimentali per sancire l’inizio di una nuova corrente pittorica che vira verso la disarmonia, la deformazione, il tormento e l’irrealtà, ossia il Manierismo.
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